L'arte bianca
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CROTONE Più sicurezza con la presenza fissa di due rappresentanti della Polizia di Stato, di cui uno ispettore responsabile, presso il Posto fisso del pronto soccorso all'interno dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone. 

Una presenza che all'interno del nosocomio fungerà da raccordo tra il personale medico, la direzione sanitaria e la questura, ubicato in un “anfratto” (giusto lo spazio di due scrivanie e la presenza di una sola finestrella in alto a destra dell'entrata) all'interno dell'area riservata alle ambulanze.

Nella mattinata odierna il questore Renato Panvino ha presentato alla stampa il nuovo organico del personale in servizio nella sede dislocata. La responsabilità dell’Ufficio è stata infatti affidata a un ispettore che sarà coadiuvato da un appartenente al ruolo degli assistenti e agenti.

La presenza effettiva di un appartenente del ruolo degli ispettori consentirà al personale medico e paramedico di avere una interlocuzione qualificata e sarà un punto di riferimento per la comunità ospedaliera. Ma soprattutto, sarà possibile sporgere denuncia in loco. Lo sportello sarà operativo dalle ore 8 alle ore 20, dopo sarà il servizio volanti a intervenire.

La soluzione adottata dalla Questura ha trovato il consenso unanime. Il direttore sanitario di presidio, Lucio Cosentino, ha salutato con entusiasmo la soluzione adottata dal questore certo che l’ospedale avrà una ricaduta positiva e una maggiore sicurezza per il personale che opera nella struttura ospedaliera.

«In una realtà complessa come questa – ha detto il questore Panvino - è necessario che la presenza delle istituzioni e dello Stato sia vicino anche a altre istituzioni che ogni giorno servono alla collettività in silenzio e che danno un servizio unico e pregevole per la cittadinanza e salvando numerose vite in silenzio».

Lucio Cosentino ha richiamato a un recente episodio di violenza, verificatosi nello scorso mese di dicembre al di fuori del pronto soccorso, per far comprendere la necessità del presidio di legalità all'interno del “San Giovanni di Dio”. 

«L'ultima volta - ha reso noto il direttore sanitario - c'è stato un scontro fra famiglie che hanno pensato bene di venire a litigare davanti al pronto soccorso e non litigare davanti le case proprie. Ecco perché è una situazione in continua evoluzione, è una mina innescata che può scoppiare in ogni momento».