«La difesa che l’avvocato Giancarlo Cerrelli fa di quell’abominio politico-culturale che è il volantino divulgato dalla Lega di Crotone per l’8 marzo, è senza dubbio più esecrabile del fatto principale, già di per se gravissimo». È quanto scrive il Partito democratico della città di Crotone. «Se da un lato – commentano i dem –, possiamo sforzarci di pensare agli autori del documento quali ragazzi politicamente immaturi, negativamente contaminati dal pensiero sessista, omofobo, integralista con cui si misurano nella frequentazione di certi ambienti; dall’altro lato, leggiamo un uomo di mezza età che non palesa alcun pudore nell’esprimere concetti offensivi, fuori dal tempo, aggressivi della dignità umana. Lui che nella dottrina cattolica ha trovato il suo percorso di vita e di sostentamento, ipocritamente utilizza quest’ultima secondo opportunità. La possibilità di compiere delle scelte (l’irrinunciabile e ben conosciuto libero arbitrio) per l’avvocato Cerrelli, se esercitata dalla donna, è declassata in “autodeterminazione” generatrice di “disequilibrio nella società”. La lotta per l’affermazione dei diritti delle donne dal 68 in poi, lo definisce contrasto rancoroso all’uomo. E in chiusura, la sintesi della dottrina Cerrelliana, “La lega ritiene i cosiddetti femminicidi conseguenza di rapporti familiari sempre più labili e basati sulle emozioni”, rimanda all’apertura del documento e a quell’autodeterminazione che, secondo il gretto pensiero, avrebbe avuto un riverbero negativo in tutti gli ambiti, principalmente nell’ambito familiare. Disquisizioni da caccia alle streghe! Argomenti che potrebbero ammettersi in epoca medievale. Non possono invece ammettersi ai giorni nostri, non a Crotone, nella terra di Pitagora dove l’individuo è persona senza dovere ricorrere a stereotipi e categorie tanto cari alla Lega. Cerrelli e i suoi adepti con l’ultima trovata, hanno offeso uomini e donne in pari misura, hanno denigrato l’azione politica, hanno gettato ulteriore fango sulla nostra città facendola balzare alle cronache per la volgarità e la ferocia delle parole spese tanto da suscitare la reazione di tutto il mondo politico nazionale, tanto ancora da indurre il loro stesso segretario nazionale (il quale non brilla certo per idee liberali e progressiste) a dovere prendere le distanze dalle posizioni espresse. Il Partito democratico della città di Crotone, uomini e donne insieme, con orgoglio rivendica le lotte che hanno portato ad affermare i diritti delle donne. Perché nessuno, e meno che mai la Lega o l’avvocato Cerrelli hanno facoltà di stabilire qual è il ruolo di una donna nella società, se non la donna stessa nella sua autonomia personale».
«La Lega di Salvini di Crotone è espressione del più becero oscurantismo». Altra manifestazione di dissenso arriva dal Forum riformista di Crotone che «si associa all’unanime condanna che il mondo politico e culturale ha espresso nei confronti del volantino diffuso a firma de “La Lega Salvini Premier di Crotone”, che pretenderebbe di relegare la donna al ruolo di madre e domestica, nell’imbarazzante tentativo di esaltarne virtù legate ad un obsoleto immaginario e negandole i diritti conquistati, interpretati come presunti abusi, “ignominiose pratiche” e strumentalizzazioni ideologiche. La Lega Salvini Premier di Crotone si è sin qui distinta per la più involuta rappresentazione del sovranismo nazionalista, ieri contro l’omosessualità e i migranti oggi contro le donne, in uno con il più bieco ed ottuso integralismo declinato anche nell’istruzione scolastica.
Una posizione così impresentabile a punto da suscitare la vibrante disapprovazione degli stessi vertici nazionali della Lega. Il riformismo laico che ci guida nelle battaglie politiche e civili - ieri per introduzione del divorzio e dell’aborto, oggi per l’affermazione di nuovi spazi democratici e di libertà e l’autodeterminazione delle donne - esige una nuova e forte iniziativa a difesa dei diritti delle donne e delle conquiste di civiltà, contro ogni rigurgito oscurantista e retrivo delle forze reazionarie e passatiste. Il Governo gialloverde è responsabile non solo del peggioramento delle condizioni economiche del Paese - purtroppo anticipato da tutti gli organismi internazionali - ma anche del tentativo di involuzione illiberale che sta infettando il tessuto connettivo della società italiana. Le discutibili iniziative legislative - legittima difesa, processo penale, l’ignominiosa ostilità verso naufraghi extracomunitari, il tentativo in atto di manipolare la legge sul divorzio - hanno già prodotto una grave degenerazione nel Paese, che impone alle forze politiche e sociali democratiche di riprendere con vigore e determinazione l’iniziativa politica sul territorio, per riaffermare i valori di tolleranza e di libertà che sono alla base della civiltà democratica dell’Italia».