«Resterò un militante – spiega Galea – iscritto al partito. Come sempre. Lo so bene, i Congressi si celebrano con i numeri, e quando la forza prevale sulla ragione l'ultimo atto che resta, per senso di responsabilità, è quello di arrendersi, di farsi da parte, di lasciare spazio a chi vince anche grazie ad un modo di fare politica, evidentemente più "redditizio" di come invece la intendo io. Avete vinto, e allora congratulazioni. Purtroppo, nel nostro Partito si continua a privilegiare la solita, malinconica e miope mediazione fra gruppi dirigenti, per riempire caselle con cognomi, e non si libera invece l'azione politica, quella vera, che non esiste quasi più. Detto ciò, auguro a Leo Barberio e Annagiulia Caiazza un buon lavoro. Ne hanno bisogno».