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Venerdì, 31 Marzo 2023

POLITICA NEWS

Consiglio ''fiume'' (e sterile) sulla bonifica: Voce chiamato alla ''cassa'' dai detrattori

Posted On Lunedì, 05 Dicembre 2022 22:07 Scritto da Giuliano Carella

Quattro ore e 26 minuti di discussione, a tratti sterile e pretestuosa, che non ha prodotto alcuna deliberazione da parte del consiglio e che, soprattutto, più che fare chiarezza, ha contribuito a generare ancor più confusione in chi vi assistito.

Questo l'epilogo, tragicomico, del consiglio comunale di oggi, riunito in seduta straordinaria per conoscere lo stato dell'arte della bonifica del sito Sin di Crotone, appositamente richiesto da 8 consiglieri dell'opposizione.
Un solo punto all'ordine del giorno, utilizzato dai consiglieri come "sputacchiera" per svuotare lo stomaco da antichi rancori e forse per avanzare, velatamente, nuove e impercettibili pretese politiche.
Poco o nulla è stato aggiunto a quanto già noto sul tema, tra l'altro, oggetto di apposita conferenza stampa tenuta dal sindaco Vincenzo Voce nei giorni scorsi.
Questa sera è andato in scena il solito, indecoroso e inconcludente spettacolo di un consiglio civico che evidenzia tutti i suoi limiti tecnici e culturali davanti ai grandi temi che riguardano la città.
Era l'occasione per conoscere qualcosa in più sui rapporti in corso tra l'Amministrazione comunale ed Eni rewind; era il luogo in cui fare sintesi e proporre una visione comune per il futuro di Crotone e invece è stato trasformato nel «Voce contro tutti».
Il sindaco, dal suo, ha impegnato quasi tutti i suoi interventi a difendere quell'operato che, al momento e almeno sulla bonifica, è solo un'enunciazione che si allontana sempre più dai propositi e dai proclami elettorali che tuonavano in piazza Marinai d'Italia prima delle elezioni del 2020.
Voce oggi mette le mani avanti. Parla di un Pob (Programma operativo di bonifica) fase 2 nemmeno adeguato a essere classificarto come messa in sicurezza permanente.
Il sindaco è preoccupato per le ferriti e quegli altri materiali radioattivi contenuti nel sarcofago di Farina-Trappeto (la passeggiata degli innamorati) che Eni vuole tombare in loco e non più portare fuori regione.
Alle accuse dell'avversario alle fasi precedenti il ballottaggio, Danilo Arcuri (oggi capogruppo di Crotone città di tutti), Voce contrappone le sue responsabilità allorquando sedette come assessore nella giunta Vallone e poi da tecnico nella struttura dell'ex assessore regionale all'Ambiente, Antonella Rizzo. «Quando i processi della bonifica - ha rivendicato Voce al leader sculchiano - si consumavano nelle Conferenze dei servizi. Perché le colline che ripropone oggi Eni - ha attaccato Voce - erano le stesse che aveva accettato quella amministrazione di cui lei era al servizio», ha puntato metaforicamente il dito il sindaco rivolgendosi ad Arcuri.
«È un fatto strano - ha poi sottolineato Voce - che il Pob Fase 2 viene approvato e subito dopo la giunta Pugliese viene travolta dalle note vicende con la giustizia». Per Voce, oggi, sui può fare ben poco rispetto a quanto deciso in conferenza dei servizi nel 2019 e nel successivo decreto nel 2020. Il "mattatore" di piazza Marinai d'Italia è fermo, però, nel non voler accettare che i veleni rimangano in loco «perché non è possibile così definire questa una bonifica integrale».
Anna Maria rita Cantafora (Fratelli d'Italia) ha parlato di «riluttanza» del sindaco a discutere con il consiglio di bonifica. «Per una discussione del genere - ha detto la consigliera di destra - ha preferito fare una conferenza stampa dove non si potevano rivolgere domande, mettiamo da parte l'arroganza».
Fabrizio Meo, dopo aver incassato il rispetto del regolamento sui tempi della discussione in aula, ha quindi rivendicato le mancate risposte alle sue richieste d'accesso agli atti, chiedendo «condivisione e trasparenza» sulle trattative in atto.
Il consigliere dem Andrea Devona ha invece richiesto l'attivazione di una consulta ambientale comunale aperta agli ordini professionali e alle associazioni di categoria.
La consigliera Dalila Venneri, nel lamentare al sindaco Voce maggiore confronto sul tema specifico con i consiglieri di maggioranza, ha chiesto che con Eni si tratti per una ricaduta occupazionale per il territorio.
«Ritorna dall'incontro con l'Eni in modo remissivo», ha stigmatizzao la consigliera di Popolo e identità, Marisa Luana Cavallo, sempre all'indirizzo del sindaco. «Dunque - ha incalzato l'ex leghista - delle due l'una: o ha ingannato i cittadini crotonesi dicendo che era possibile fare una bonifica radicale, pur essendo consapevole che ciò non sarebbe stato possibile, oppure è andato, suo malgrado, a sbattere contro la realtà immaginando qualcosa di impossibile da realizzare, ma che era scritto solo nel suo libro dei sogni».
Ha abbandonato l'aula con tono polemico il consigliere Enrico Pedace, invece, lasciando il consesso civico al limite del numero legale, per un comportamento non conforme dei colleghi. Aveva però già chiesto al sindaco di presenziare le commissioni all'Ambiente quando si discute dei temi che riguardano Eni.
Il presidente Megna ha quindi chiuso la discussione dopo l'ultimo intervento del consigliere Corigliano, confermando di aver convenuto su questo epilogo con i consiglieri di minoranza proponenti la seduta straordinaria. «Non ho più nessuno iscritto a parlare – ha dichiarato Megna -, del resto mi avevate comunicato che doveva essere un'ampia discussione sul tema, quindi dichiaro sciolta la seduta».
Unica nota positiva: all'inizio della seduta del consiglio comunale, il sindaco Voce, assieme al presidente del Consiglio Megna, ai consiglieri comunali e alla giunta hanno voluto rinnovare il ringraziamento della città a Mustapha El Aoudi, congratulandosi con lui per aver finalmente ottenuto la cittadinanza italiana. Lui, al contrario di tanti consiglieri, si era reso protagonista di un gesto eroico al servizio della comunità, salvando la vita alla dottoressa Nuccia Calindro all'esterno dell'ospedale cittadino nel dicembre del 2018.
Il sindaco ha così consegnato a Mustapha, visibilmente emozionato, una pergamena e la Bandiera nazionale. Il Comune aveva conferito a Mustapha, nell'immediatezza dell'evento che lo aveva visto protagonista, l'encomio solenne, massima onorificenza cittadina