«In breve - scrive -, si tratta della bozza di legge dello Stato che dovrebbe consolidare l'efficacia del decreto adottato all'esito della riunione del Consiglio dei ministri che si è svolta nel nostro territorio, alcuni giorni dopo la strage di migranti consumatasi di fronte alla costa di Steccato di Cutro. E credo che non si possa - stigmatizza la segretaria - non sentirsi rappresentati al meglio dalle parole pronunciate in quella sede dal senatore Marco Lombardo, oggi coordinatore regionale di Azione Calabria, che ha chiesto a gran voce di usare un'altra denominazione per definire l'emanando testo di legge affinché Cutro e l'episodio disumano del quale è stata tristemente teatro non vengano associati ad una serie di disposizioni normative prive di misure effettivamente in grado di favorire l'ingresso legale dei migranti, ma portanti solo un inasprimento di pene», chiede Capocasale.
«Piuttosto - suggerisce la segretaria - sarebbe infatti da chiamare "Decreto Sicurezza ter" in quanto assimilabile ai due precedenti varati sotto il ministero di Matteo Salvini. E' evidente come questo Governo si stia scontrando con l'enorme differenza che esiste tra il governare ed il fare campagna elettorale e con la difficoltà enorme di tradurre in misure concrete ed efficaci quelle inconsistenti promesse».
«Azione - sottolinea Capocasale - ha invece dimostrato di saper indicare una strada diversa rispetto alla vuota retorica dei porti aperti e dei porti chiusi, con un'opposizione senza strepiti ma durissima in quanto fondata su argomentazioni solide sia giuridicamente che politicamente in grado di svelare il solito gioco di chi sta al Governo: creare allarmismi e diffondere diffidenza e paure per mascherare l'incapacità di trovare soluzioni efficaci. La nostra Comunità ha dimostrato nei fatti di essere più di così!», conclude Capocasale.