Senza essere retorici, forse, abbiamo una delle poche possibilità di imprimere una direzione diversa alla vertiginosa “discesa agli inferi” imboccata da Crotone. Bonifica, riqualificazione degli spazi urbani e del verde pubblico, elettrificazione rete ferroviaria, infrastruttura aereo-portuale, royalty, raccolta dei rifiuti, istruzione, micro e macro criminalità costituiscono le sfide disattese, inevase, per anni, dalle gestioni precedenti.
Nulla ancora si sa della raccolta differenziata; mentre Crotone langue, completamente depauperata di servizi e opportunità economiche. Gli effetti sono evidenti: commercianti strozzati e tanta disoccupazione.
Occorrerebbe una gestione efficiente delle risorse economiche comunitarie, nonché un piano di sviluppo ben strutturato e a lunga gittata. Chi si reputa progressista dovrebbe valutare attentamente le reali possibilità di cambiamento della città. E decidere di conseguenza.