«I partiti ufficiali - prosegue De simone - hanno intenzione di mostrare maturità, anche con scelte forti, oppure vogliono farsi dettare la linea da movimenti più o meno civici guidati da ex militanti e dirigenti del Pd o comunque del centrosinistra? O peggio ancora devono sostenere sindaci che nascono contro il centrodestra? E il modello di riferimento è quello regionale con i partiti tradizionali a sostegno del presidente Occhiuto e con gli assessori che hanno tessere di partito? Ed è quel centrodestra che ha portato al governo Meloni e alla formazione di un solido governo di centrodestra dopo qualche lustro di governi arcobaleno, e che gode di una importante considerazione internazionale?», chide ancora De Simone.
«Il modello di riferimento di Fratelli d'Italia - assicura De Simone - non può non essere la maggioranza che sostiene Occhiuto, e soprattutto quella del governo Meloni nato, senza alcun timore di smentita, grazie alla coerenza del nostro presidente del Consiglio. Serve chiarezza, serve una visione del territorio proiettata al Futuro e non al particolarismo e alla frammentazione politica che giova a pochi ma non al territorio».
«Questa riflessione - annuncia il dirigente di Fdi - sarà approfondita a breve dal coordinamento provinciale di Fratelli d'Italia, e invito i nostri naturali alleati di governo a farla al loro interno. Ambiguità e promiscuità politica possono dare un potere personale che resta temporaneo, ma non riesce a dare prospettive reali al territorio perché poi si traduce nella mancanza di quel collante politico necessario nelle scelte in cui serve la politica».
«Forse è il caso che - auspica De Simone - si apra un confronto su quale sia la collocazione di ogni partito, e su quale progetto debba fondarsi il centrodestra in Provincia di Crotone, ma ancora prima se debba esserci un centrodestra classico, l'unico possibile e credibile per Fratelli d'Italia. O se invece al contrario gli scenari debbano essere diversi e anche differenti, e perché no distanti».
«Ma di sicuro non possiamo essere alleati - avverte De Simone - con sindaci che non hanno mancato occasione per schierarsi contro il governo regionale e soprattutto contro il governo Meloni, se non addirittura contro il nostro presidente nazionale Giorgia Meloni. Sicuramente non possiamo essere alleati di chi ha definito Fdi il partito dei manganelli».
«Ed allora alla luce di quanto avvenuto nelle ultime ore a Crotone - prosegue De Simone - con l'uscita dalla maggioranza del gruppo Stanchi dei Soliti, finalmente è arrivato il momento della conta. O di qua o di là. O con Voce o contro Voce, senza improvvise partenze all'estero e senza imprevisti nei corridoi del Comune».
«Trasparenza - chiede De Simone - e chiarezza. Chi è convinto delle proprie ragioni non potrà temere una conta. Una conta democratica tra chi sostiene la maggioranza e chi non la sostiene, a prescindere se vi siano motivazioni ideali o se vi siano motivazioni personali. Ma i cittadini meritano di sapere. E Crotone non può avere maggioranza, opposizione, astensione e astinenza. O di qua o di là, in assoluta libertà. Cose da uomini liberi», conclude De Simone.