«Dimissioni di Giancarlo Devona da capogruppo in consiglio comunale? Persa l'ennesima occasione per coinvolgere gli organismi del partito democratico nelle scelte amministrative!». Così hanno commentato a "caldo" i Giovani democratici del circolo di Crotone il disimpegno del consigliere comunale del Partito democratico di porsi alla guida del gruppo nell'assise di piazza della Resistenza [LEGGI ARTICOLO]. «Si rende necessario - scrivono i Gd di Crotone - convocare le assemblee cittadina e provinciale per dare conto di quello che sta avvenendo in piazza della Resistenza, quantomeno per comprendere se dietro la scelta del capogruppo vi siano motivazioni politiche o realmente personali. Avevamo ribadito poche settimane fa - sottolineano i giovani democrat - la necessità di coinvolgere i cittadini nel processo democratico e nell'amministrazione della città, ci ritroviamo a solo un anno dalla scadenza del mandato del sindaco con l'ennesima rimodulazione dei rapporti di forza in seno all'assise comunale. Ci proponiamo come possibili mediatori - scrivono ancora - tra le istanze delle differenti aree presenti nel Partito democratico, ma al solo scopo di consentire un'attività amministrativa coerente per i prossimi dodici mesi. Del resto via Panella risulta ormai totalmente svuotata delle sue prerogative politiche e i Giovani democratici sono gli unici che si stanno occupando ancora di incontrare la cittadinanza crotonese per capire quali sono le misure necessarie ed urgenti al fine di uscire da uno stato di crisi atavica che non consente più di aspettare serenamente il futuro. Il sindaco dia finalmente risposte serie alla città - incalzano i Gd - su quello che sta succedendo, se come noi sappiamo non è l'unico responsabile della girandola a cui ogni giorno siamo costretti ad assistere da spettatori inerti, responsabilità che pagheremo nei prossimi anni, quando subiremo le conseguenze della mancata presenza di consiglieri regionali crotonesi a Palazzo Campanella: oggi è semplicemente una sconfitta politica, domani sarà da considerarsi una disfatta amministrativa. E allora - comunicano i Gd - ci appelliamo al segretario cittadino ed a quello provinciale, nonché ai rispettivi presidenti delle assemblee che statutariamente ne hanno le prerogative: convochiamo subito gli organismi decisionali di partito e riaccendiamo il dibattito in via Panella, unico luogo deputato a decidere per chi è stato eletto nelle file del Partito democratico. Se a ciò è di ostacolo - concludono - solamente l'esistenza di un doppio incarico incongruente, facciamo un passo indietro per garantire il futuro della nostra terra che, citando papa Francesco, non è un bene ereditato dai nostri genitori, ma un prestito che ci hanno fatto i nostri figli».