«Ebbene – incalza la nota –, dopo lo stop per l'emergenza Covid-19 che ha prima azzerato gli spostamenti fino ad arrivare oggi alla libera circolazione, Anas, scientemente o no, ha deciso di ricordare a tutti che qui il disagio è normalità e così ha iniziato i lavori ai giunti del ponte in località Passovecchio, causando code interminabili, automobilisti incolonnati. È vero che il lockdown nella prima fase, almeno fino al 27 aprile ha bloccato e messo in standby tutti i cantieri e gli interventi, ma è anche vero che dal 27 aprile le maglie sono state allentate e un intervento sull'unica arteria che collega la fascia ionica poteva essere predisposto sfruttando le restrizioni imposte ai cittadini. In altre luoghi, ad altre latitudini, dove il clamore è un'operazione di marketing si lavora e si è lavorato pur di tagliare nastri in barba alle restrizioni da Covid-19. Qui invece si è scelto di scaraventarci nella nostra quotidianità facendoci immediatamente assaporare chilometri di code per raggiungere i luoghi di lavoro e non solo, abbiamo pagato immediatamente questa libertà ritrovata. Il prezzo? Essere ancora schiavi di una burocrazia cieca!», conclude la nota.