Proprio quest'oggi è prevista la votazione in consiglio comunale per l'istituzionalizzazione del museo e dei giardini a esso annessi. Si tratta di un atto propedeutico al rinnovo della convenzione che, con ogni evidenza, non è pienamente condiviso da tutti nelle assise di piazza della Resistenza. Da qui, le considerazioni del presidente Vazzano che forse teme qualche scorribanda politica sul voto.
«Mostrare dubbi verso quest’asserzione - commenta Vazzano - e peggio ancora denigrare tale esperienza con violenta veemenza come troppo spesso sta avvenendo anche da parte di chi ricopre ruoli istituzionali, oltre a dimostrare incompetenza e ignoranza dei processi messi in atto, svilisce e mortifica i sacrifici delle tante persone che in questi anni hanno contribuito alla realizzazione di questa esperienza».
«Soprattutto, demoralizza - incalza Vazzano - i tanti giovani che a questa esperienza contribuiscono e rivela ancora una volta, il vuoto retorico e l’ipocrisia nei loro confronti. Ipocrisia trasversale oltretutto, a tante altre iniziative promosse da giovani che hanno deciso di investire nel territorio, non in funzione del profitto ma della redistribuzione di benessere per tutta la comunità».
«Stare qui a riepilogare i successi, le menzioni, le occasioni - prosegue Vazzano - in cui tale modello è stato preso d’esempio, non farebbe altro che qualificare le asserzioni di chi invece non solo non conosce, ma neanche vuole farlo, perché sarebbe costretto a confrontarsi e quindi a dovere replicare con i fatti e non solo con le parole come in questa città si è abituati a fare, motivo oltretutto che sta alla base dell’ipocrisia prima citata».
«Tra oggi e domani in consiglio comunale - ricorda Vazzano -, si voterà per l’istituzionalizzazione del Museo di Pitagora, atto propedeutico alla stipula del partenariato speciale pubblico privato, strumento innovativo che permetterebbe di superare lo stato di abbandono da parte delle istituzioni che come soggetto gestore ci siamo trovati ad affrontare».
«Se tale mozione non dovesse passare - avverte Vazzano -, perché ancora una volta gli interessi economici e il vacuo protagonismo di singoli in cerca di rivalsa per il proprio ego prevarranno sul buon senso e sull’impegno civico, allora non s’interromperà solo una delle esperienze più innovative del territorio, non si priverà solo la comunità di uno spazio culturale e ambientale importantissimo, si affermerà, invece, una volta di più il concetto che la volontà dei pochi che gestiscono la cosa pubblica sia superiore alla volontà di chi lavora per il bene comune: di chi sfrutta il ruolo politico assegnatogli per distorcere la realtà e capitalizzare il lavoro svolto da altri».
«Nel caso dovesse veramente succedere tutto questo - conclude Vazzano -, avremmo la prova che l’impegno quotidiano, la volontà di mediare, la responsabilità di battersi per il bene comune a nulla servono…».