«Con nota protocollo 92198 del 01.11.2023 indirizzata al presidente del cda di Akrea e al dirigente del settore ambiente – ha riferito Voce – questa amministrazione, preso atto della relazione sulla situazione economico – finanziaria di Akrea inoltrata da Akrea stessa lo scorso 16.10.2023, rappresentando che in ragione dell’imminente scadenza dell’efficacia temporale del contratto di servizio fissata per il prossimo 31.12.2023, codesto consiglio comunale dovesse essere messo in condizione di avviare la procedura finalizzata all’affidamento in house del servizio ai sensi della normativa vigente, ha richiesto ad Akrea spa di attualizzare i dati di cui alla citata relazione, a quel momento fermi alla data di insediamento del nuovo Cda e di comunicare, a parità di servizi gestiti in base al contratto vigente, il costo annuale dell’affidamento ritenuto idoneo al fine di consentire una corretta esecuzione del servizio in condizione di equilibrio economico e finanziario. Con la stessa nota veniva richiesto al dirigente del settore 6 di verificare la sussistenza delle condizioni di economicità rispetto alla proposta avanzata dalla società nel rispetto della normativa di settore, nonché la relativa sostenibilità finanziaria al fine di avviare il procedimento di affidamento».
Rinnovo del contratto di servizio costerà circa 8,5 milioni
«Con nota del 03.11.2023 a firma del presidente del Cda di Akrea – ha proseguito il sindaco – acquisita al protocollo dell’ente in data 04.11.2023 veniva comunicato che in base al budget economico per l’anno 2024, emerge un importo base del contratto base del contratto di servizio pari ad € 7.469.769,00 oltre IVA, ossia un importo pari a 8.216.745,9 euro. Nella nota specifica che l’importo è passibile di variazione in aumento in caso di mancato riconoscimento di alcuna “poste incrementative” fra cui risulta il riconoscimento di un importo pari a 281.336,28 euro per l’attività di sosta regolamentata, il cui riconoscimento è invocato da Akrea ma che questo ente non è in condizione di riconoscere. In sostanza, quindi, l’importo base del contratto, ritenuto necessario secondo la società è pari a 8.498.082,18 euro. In tale comunicazione vengono altresì allegati i dati relativi alla condizione economico finanziaria della società, la quale registra debiti pare ad oltre due milioni di euro. Sempre nella medesima nota si rappresenta la necessità di provvedere al riconoscimento di importi a titolo di rivalutazione monetaria per gli anni 2021, 2022 e 2023».
Un incremento del 22,64% rispetto all’attuale canone
«Con nota prot. 94240 del 08.11.2023 a firma congiunta del dirigente ad interim del settore 6 del Comune di Crotone e del relativo responsabile di elevata qualificazione – ha quindi ricostruito il sindaco –, preso atto dell’inoltro di una proposta da parte di Akrea contenente un incremento pari al 22,64% rispetto all’attuale canone riconosciuto, preso atto del contenuto dell’art. 17 del decreto legislativo n. 201 del 2022 a mente del quale il ricorso da parte degli enti locali a società in house ai fini dell’affidamento di servizi pubblici può avvenire in base ad una qualificata motivazione che dia espressamente conto delle ragioni del mancato ricorso al mercato ai fini di una efficiente gestione del servizio, illustrando i benefici per la collettività con riguardo agli investimenti, alla qualità del servizio, ai costi di servizi per gli utenti, all’impatto sulla finanza pubblica nonché ad una serie di obiettivi di rilevanza pubblica avuto riguardo anche ai risultati di pregresse gestioni di servizi n house, allega una analitica relazione resa ai sensi della citata norma in base alla quale emerge che il limite di economicità che può consentire di derogare al regime di libera concorrenza rispetto all’ipotesi dell’affidamento in house non può ritenersi rispettato in base alla proposta rassegnata ad Akrea».
Prossima settimana l’ente avvierà tutti i procedimenti
«In particolare – ha precisato Voce –, secondo gli uffici la proposta di Akrea non risulta in linea con il costo medio regionale e con gli esiti della relazione, la quale individua in 129,50 euro per abitante il limite per ritenere “economico” il costo dell’affidamento del servizio. Al contrario, l’ipotesi paventata da Akrea in uno con i costi attualmente sostenuti per i servizi di smaltimento degli ingombranti, nonché a titolo di oneri per piattaforme Rd, per terre di spazzamento, carcasse di animali e carcasse da CRC conduce ad un costo annuo pari a 8.946.745,90 euro, ossia ad un costo per abitante pari a 153,08 euro».
«La nota proveniente degli uffici – ha concluso Voce –, quindi ritenendo che “i canoni annui individuati con il budget trasmesso da Akrea spa non permettono di valutare positivamente l’ipotesi di affidamento in house, non trovando giustificazione il mancato ricorso al mercato ai fini di garantire un’efficiente gestione del servizio”. In ragione di tanto, a partire dall’inizio della prossima settimana l’ente provvederà ad avviare tutti i procedimenti amministrativi conseguenti a consentire a questo consiglio comunale di assumere ogni conseguente deliberazione discendente dal tenore della documentazione di cui si è sinora riferito», ha concluso Voce.