L'incontro era stato convocato dal sindaco Voce nel corso del Consiglio comunale di venerdì scorso quando aveva anche riferito dello stato di crisi dell'azienda. Dichiarazioni che avevano creato malumori e la conseguente agitazione da parte dei lavoratori di Akrea presenti sugli spalti. Questa sera dunque la schiarita. L'amministrazione comunale ha dato disponibilità a trovare una soluzione per tenere in vita Akrea, ma che guardi all'ottimizzazione di alcune voci di spesa dell'azienda che verranno affrontate nell'ambito di un tavolo tecnico che si terrà già mercoledì prossimo nel pomeriggio. "Come organizzazioni sindacali - dichiara Fabio Tomaino, segretario generale della Uil di Crotone - ci aspettiamo che Comune e Akrea riescano a fare sintesi con un'idea progettuale che faccia da ponte da qui al subentro di Arrical che, ormai, è un obbligo di legge. Un'idea - ha aggiunto il segretario generale Uil - che tenga conto della salvaguardia dei livelli occupazionali e che soprattutto guardi agli investimenti per garantire la prosecuzione dell'attività aziendale". Scintille nel finale dell'incontro tra il sindaco Voce e il capogruppo di Forza Italia, Antonio Manica. Davanti ai rilievi mossi dal consigliere di minoranza, infatti, circa le anticipazioni su alcune voci di spesa sostenute da Akrea, ma anche in merito ai benifici derivanti dall'aumento dei volumi di raccolta differenziata raggiunti nell'ultimo periodo e non sfruttati dal punto di vista economico, il sindaco è andato in escandescenze, inveendo contro il rappresentante dell'opposizione, ma anche verso gli altri consiglieri di minoranza presenti sugli spalti riservati al pubblico. Voce ha accusato l'opposizione di non aver votato il debito di oltre circa 750mila euro licenziato nelle scorse settimane dal consesso civico e di strumentalizzare quindi politicamente la crisi di Akrea. Subito dopo, Voce ha abbandonato l'aula, mostrandosi su tutte le furie.