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Venerdì, 22 Settembre 2023

POLITICA NEWS

''Scomunica'' della giunta comunale di Crotone per i consiglieri Meo e Giancotti

Posted On Domenica, 21 Marzo 2021 21:36 Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

«Ci riferiscono due consigliere comunali di indecorose espressioni che il consigliere comunale Fabrizio Meo avrebbe indirizzato nei loro confronti durante una seduta della terza commissione consiliare; altri astanti in quella sede ci danno conferma di tale accaduto». È quanto scrive in una nota la giunta comunale di Crotone.

«Abbiamo parimenti appreso – si legge nel comunicato – di altrettanto deprecabili illazioni rivolte dal medesimo consigliere nei confronti di un nostro stimato dipendente comunale, Francesco Vignis. Un dipendente che per le proprie capacità, la propria autonomia e onestà intellettuale ha meritato la fiducia di ben tre amministrazioni negli ultimi 15 anni, compresa la nostra, quale componente dell'organo di diretta collaborazione del sindaco».

«Abbiamo appreso – aggiunge il comunicato – delle evoluzioni altrettanto deprecabili che hanno caratterizzato la condotta della presidente della commissione Pari opportunità, Carmen Giancotti, la quale ha dichiaratamente smentito l'oggettività delle contestazioni a carico del consigliere, del resto verificabili attraverso le registrazioni fonografiche della seduta, interpretandole a modo proprio nell'opinabile tentativo di difendere ciò che è oggettivamente complesso difendere».

«Tanto alle consigliere di parità – scrive la giunta –, quanto al dottor Vignis, va la nostra più incondizionata solidarietà. Il consigliere di opposizione Meo vanta una lunga militanza da consigliere comunale che gli impone la necessità, salvo che non intenda smentire radicalmente l'accaduto assumendone le relative conseguenze, di fare un passo indietro e chiedere scusa. Senza condizioni».

«La consigliera Giancotti – sottolinea il comunicato – riveste un ruolo ancora più delicato, in quanto rappresentante di un organismo che ha lo specifico onere di tutelare valori che, mai come in questo caso, avrebbero meritato una ferma reazione di sdegno. Quella stessa reazione che buona parte delle componenti della commissione che ha l'onore di presiedere hanno puntualmente espresso in commissione e di cui ella non ha inteso prendere atto, contravvenendo alle prerogative del proprio ruolo».

«Quando si parla di diritti – commenta la giunta –, di dignità delle persone e dei ruoli, quando si parla di rispetto delle istituzioni e dei cittadini, quando sono in gioco le libertà, quando si violano le regole minime del vivere civile, quando si usano parole violente e sessiste, quando si offendono i lavoratori, noi non abbiamo dubbi. Sappiamo da che parte stare e chi non lo sa evidentemente non sta dalla nostra stessa parte. Ci sono limiti che non devono essere valicati e chi ha inteso valicarli, prenda atto di non far più parte, irreversibilmente, del processo di cambiamento che continuiamo a portare avanti, nonostante tali incidenti di percorso».

«E' inutile sottacere – stigmatizza la giunta – l'esistenza di un clima poco sereno, esacerbato da soggetti interni ed esterni all'amministrazione che paiono ormai sistematicamente protesi ad offendere e delegittimare. Lo avevamo messo in conto, ma probabilmente non sino a questo punto, riconoscendo e scontando i limiti del noviziato politico. La città non può permettersi che i disfattisti di turno mettano a repentaglio un progetto politico importante, rispetto al quale è anzitutto da rinsaldare un rapporto di proficua e serrata collaborazione fra gli organi di indirizzo politico. Lavoriamo ed impegniamoci tutti in questo senso. Questo è il nostro impegno. Oggi più di ieri», conclude la nota.

«Evidente e preoccupante innalzamento della strategia di distrazione di massa!». È la reazione del consigliere comunale Fabrizio Meo.

«Le pesantissime ed allucinanti offese – scrive l’avvocato – contenute nel comunicato a firma della Giunta comunale non meritano alcuna replica contestuale che sarà ovviamente oggetto di una querela circostanziata che mi vedo costretto a redigere nei confronti di tutti i responsabili di un attacco spropositato e grottesco che è evidente tentativo di distogliere l’attenzione da un modo di amministrare che provoca un larghissimo scontento popolare nei confronti di un’azione amministrativa che, seppur fallace, non meritava di essere infiocchettata di sì tale fallo di reazione scomposto ed irragionevole».

«Consiglio al sindaco – scriva ancora Meo –, a tutti i componenti della Giunta (alcuni dei quali mi auguro possano dimostrare estraneità all’iniziativa mediatica) e all’estensore e inviatore materiale del comunicato di farsi certificare bene la fonoregistrazione di cui fanno cenno, sarà così evidente, dai fatti veri, infatti, che c’è ben altro di offensivo e deprecabile e, certamente non dalla mia persona. Caro sindaco e carissimi assessori, tutti (o quasi) siete perfettamente a conoscenza che più volte avevo già sorvolato (erroneamente) dopo aver subito pubbliche ingiurie, diffamazione e aggressioni fisiche. Sono ragazzine/i, mi sono voluto sempre consolare».

«Ora – stigmatizza Meo –, proprio perché una giovane neopresidente (ed assieme a lei altri) ha rifiutato di assecondare un ordine del capo supremo e dei suoi epigoni, reputate opportuno contrattaccare e con questa veemenza così carica di infamia e bugie. Anche la palese deriva amministrativa, che pure stavo tentando di contenere ed aiutare perché ovviamente corresponsabile del suo approdo nelle massime cariche all’interno della Casa comunale, non meritava questa puntata da telenovela sudamericana. Ma avrete le vostre ragioni politiche: ci sarà qualche altro fatto, magari anche giuridicamente rilevante, di cui non sono a conoscenza, ancora».

«Vi auguro – prosegue Meo –, anche in questo immondezzaio comunicativo di cui qualcuno dovrà dare conto, di poter trovare, nelle domeniche che avrete ancora a disposizione da amministratori, di poter trovare la metà delle energie che avete profuso in questa domenica di Quaresima nei confronti delle attese dei cittadini che amministrate; basterebbe questo 50% per risolvere qualche problema. Per tutto il resto, nell’attesa che i tribunali arrivino a sentenze, i crotonesi conoscono me e le altre “attrici” e “attori” in questione».

«Il mio unico cruccio – conclude Meo – è rivolto al fatto che la penitenza che sto pagando per aver creduto che un cambiamento fosse possibile, stia coinvolgendo la giovane presidente Carmen Giancotti e altre colleghe e colleghi con la schiena dritta».