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Sabato, 05 Ottobre 2024

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Scontro Decreto sicurezza, il Comitato: «Gaffe del segretario leghista sul bando di gara del Comune di Roccabernarda»

Posted On Giovedì, 10 Gennaio 2019 09:53 Scritto da

cerrelli scrivania«Rimaniamo colpiti dalle attenzioni che il ricco ereditiero neoleghista riserva al terzo settore che, secondo la sua percezione, è una area formata da speculatori, opportunisti e ignoranti». Così il Comitato “Stop decreto sicurezza” al segretario della lega di Crotone Giancarlo Cerrelli.
«Purtroppo, per l’aspirante inquisitore, non è così – commentano quelli del comitato – in quanto la storia delle singole strutture dice il contrario. Siamo invece preoccupati per la sua difficoltà sia nella lettura dei bandi e sia nel riuscire a capire come funziona l’universo del Terzo settore.
Insomma delle due l’una. O il fine giurista neoleghista non ha capito cosa c’è scritto nel bando di gara o è, da un punto di vista politico, un bugiardo compulsivo e mente sapendo di mentire. Infatti a forza di decantare la validità e la bontà del Decreto sicurezza riesce a vederlo “scritto” anche in quegli atti pubblici che nulla hanno a che fare con lo stesso, come il bando di gara del Comune di Roccabernarda, che, a suo dire, è andato deserto perché riduce la “mangiatoia”. Invitiamo al ricco, e confuso, ereditiero novello neoleghista, a fare uno sforzo, leggere anche solo l’oggetto dello stesso e scoprirà che è emanato in base al decreto ministeriale 10 agosto 2016; altro non è che la continuità, alle stesse condizioni economiche del precedente biennio Sprar. Ci auguriamo, per la sua credibilità professionale, che sia l’incarico di plenipotenziario del segretario nazionale della Lega, Salvini Matteo, a spingerlo a forzare la verità fino a raccontare menzogne. Gli suggeriamo di stare attento perché a furia di dire bugie rischia di trovarsi con il naso allungato. Aspettiamo, sempre con maggiore ansia, le ulteriori esternazioni del ricco ereditiero neoleghista, e novello Pinocchio, invitandolo a studiare gli atti prima di citarli evitando, come si mormora in giro, l’estenuante e continuo tragitto tra via Vittorio Veneto e piazza Duomo, nella speranza di una candidatura a qualunque carica lautamente retribuita».