È quanto rende noto la deputata Elisabetta Barbuto (M5s) in qualità di componente della commissione Trasporti. «Se fossi stata guidata esclusivamente dallo spirito campanilistico – spiega Barbuto – che affligge tuttora alcuni, avrei potuto, tutto sommato, ritenermi soddisfatta per il risultato finora raggiunto. L'ultimo aggiornamento al contratto di programma Anas prevede infatti lo stanziamento per procedere alla progettazione della variante Crotone/Simeri. Ma non sono solo crotonese, sono calabrese. E per me la Strada statale 106 non si esaurisce tra Crotone e Simeri. È lunga circa 500 chilometri e va da Roseto Capo Spulico a Reggio Calabria e tutti i territori che attraversa meritano la stessa attenzione e gli stessi standard europei progettuali in tema di sicurezza della circolazione».
«A questo Governo, grazie al ministro Toninelli – sottolinea Barbuto –, il merito di avere iniziato ad invertire la tendenza che ha caratterizzato tutti i governi degli ultimi decenni che hanno continuato nei fatti a considerare la zona jonica, meglio una parte della stessa, esclusivamente come una bretella di raccordo per convogliare tutto il traffico sulla tirrenica evitando di riconoscerle la dignità che merita e negarle il futuro cui potrebbe aspirare».
«Innegabili, infatti, ed incontestabili – sono secondo Barbuto –, nonostante i consueti detrattori seriali, i risultati raggiunti dal governo nazionale, risultati, poi, frustrati dall'inerzia della precedente amministrazione regionale mentre un colloquio con l'attuale assessore regionale ai Trasporti fa ben sperare rispetto ad una totale inversione di tendenza ed a un maggiore interessamento per la nostra costa e le sue infrastrutture. E mi riferisco non solo all'aeroporto, ma anche allo stanziamento per la progettazione della Ss 106 nel tratto Crotone/Simeri e alla prosecuzione dell'elettrificazione della linea ferroviaria».
«Ecco perché – stigmatizza Barbuto – non trovo assolutamente concepibile, né adesso né mai, che si possa anche solamente ipotizzare di impegnare somme ingenti per la realizzazione di un ponte sullo stretto di Messina quando una parte della Calabria si trova ancora con delle infrastrutture obsolete e non degne di un paese civile. Ecco perché ho deciso di scrivere al presidente del Consiglio per precisare, come cittadina calabrese jonica e come parlamentare, che non sarò mai disponibile ad avallare la realizzazione di un'opera megagalattica e totalmente inutile se prima lo Stato non terrà presenti le improrogabili esigenze della zona jonica colmando il gap esistente con la zona tirrenica».
«Ecco perché – conclude Barbuto – mi giunge totalmente incomprensibile come la deputazione calabrese di Forza Italia si sia affrettata a presentare un emendamento al rilancio che, in tempi di crisi come il presente, dovrebbe impegnare ben 1000 milioni (si avete capito bene 1000 milioni) per la realizzazione del ponte sullo stretto. Che i cittadini sappiano. E soprattutto riflettano. Perché il lupo perde il pelo ma non il vizio».