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Venerdì, 04 Ottobre 2024

POLITICA NEWS

carolina girasole fascia sindaco«Preso atto di alcune gravissime affermazioni contenute nella relazione depositata dalla commissione di accesso e di accertamento presso il comune di Isola di Capo Rizzuto, ritenuto che dette affermazioni siano gravemente lesive del mio buon nome e della mia onorabilità, in quanto assolutamente non rispondenti alla realtà dei fatti, in data odierna, come già preannunciato, ho provveduto a presentare presso la sezione di Pg della Procura della Repubblica di Crotone, apposita denuncia–querela nei confronti di Portelli Ignazio, Porta Giovanni Carlo e Bianco Gesuzza, tutti componenti della predetta commissione, nominati dal prefetto di Crotone, sottoscrittori della predetta relazione». Lo rende noto l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole. «Purtroppo detta relazione – prosegue Girasole – è stata anche la fonte del comportamento scostante e irriconoscente tenuto dalla Prefettura di Crotone, che aderendo acriticamente e in toto ai risultati della relazione e assumendo un ruolo pesantemente attivo nella richiesta di incandidabilità nei miei confronti (non voluta espressamente dal ministero dell’Interno), ha di fatto rinnegato, cinque anni di battaglie per la legalità, condotte sul territorio di Isola di Capo Rizzuto a braccetto con la sottoscritta (che pure perciò ha messo a rischio la sua stessa incolumità personale), ma soprattutto dell’atteggiamento disinvoltamente di parte tenuto dal Tribunale di Crotone, che in occasione del procedimento per la dichiarazione di incandidabilità, ha di fatto impedito la mia difesa. Poiché tali gravi e ingiustificati comportamenti non toccano solo la mia persona, ma tutti coloro che credono nelle nostre sacre Istituzioni e nel rispetto delle funzioni che alcuni eletti sono chiamati a svolgere nel superiore interesse di quelle stesse Istituzioni, al fine di chiarire nel dettaglio il contenuto della predetta denuncia querela, ma anche i gravi comportamenti tenuti sia dalla Prefettura che dal Tribunale di Crotone, ho deciso di convocare una conferenza stampa».

 

 

 

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carolina girasole2«Amarezza, rabbia e sconforto, sono i sentimenti che in me ha suscitato il provvedimento con il quale il Tribunale di Crotone ha dichiarato la mia incandidabilità, accogliendo in pieno e acriticamente le farneticanti, quanto infondate e generiche affermazioni della Commissione di accesso al comune di Isola di Capo Rizzuto, riguardo alla mia azione amministrativa». Così l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, dopo la sentenza del Tribunale di Crotone. «Amarezza, rabbia e sconforto – commenta – a causa delle infamanti e gratuite affermazioni fatte dai componenti della commissione di accesso nella loro relazione (non solo non supportate da alcun atto e/o documento, ma anzi frutto di errori marchiani e che ignorano completamente i numerosissimi atti in senso contrario), riguardo ai quali è mia seria intenzione procedere con querela di falso e diffamazione, a tutela non solo della mia persona, ma per amore di verità e senso di giustizia, anche nei confronti di tutti coloro che nel mio progetto di tutela degli interessi generali e del bene comune, attraverso una buona amministrazione, avevano fermamente creduto, pur in una realtà difficile come quella di Isola di Capo Rizzuto, mettendo al servizio della comunità tempo e professionalità. Amarezza, rabbia e sconforto a causa della superficialità e poca attenzione con la quale è stato affrontato e motivato il provvedimento da parte del Tribunale di Crotone e dell’assoluta mancanza di riguardo e considerazione da parte dei componenti del collegio giudicante (tra i cui componenti spicca tra le altre la figura dello stesso Presidente del Tribunale), verso le legittime aspettative di coloro che avrebbero voluto difendersi da una accusa tanto infamante e ai quali invece questo diritto fondamentale di rilevanza costituzionale è stato inopinatamente e senza alcuna ragione negato. In data 12 aprile scorso la mia difesa aveva chiesto un brevissimo rinvio (di appena due o tre giorni) al fine di potere fascicolare e depositare agli atti di causa la numerosissima documentazione richiamata nella propria memoria difensiva, reperita con grande difficoltà, mediante istanza di accesso al comune, appena qualche ora prima dell’udienza. Richiesta sulla quale, senza alcuna plausibile motivazione, il Tribunale non si è nemmeno degnato di rispondere in udienza, riservando invece la decisione e poi rigettando la richiesta direttamente nell’ordinanza emessa dopo oltre quaranta giorni dall’udienza stessa (a dimostrazione del fatto che il rigetto non è stato motivato dall’urgenza di provvedere, ma dall’applicazione da parte del Tribunale di Crotone di un doppio peso e una doppia misura a tutela delle ragioni dell’avvocatura dello stato, alla quale invece era stato concesso tutto il tempo per il deposito di atti fondamentali, che non erano stati trasmessi nei tempi stabiliti dallo stesso Tribunale). Le conseguenze di tale comportamento aberrante sono, solo per dare qualche esempio, che il Tribunale di Crotone, nel suo provvedimento ricorda che la sottoscritta è stata sospesa dalla carica di consigliere comunale per i reati di corruzione elettorale e turbativa d’asta aggravati dal metodo mafioso, ma trascura di dire e considerare che per tali reati lo stesso Tribunale di Crotone ha assolto pienamente la sottoscritta (come se una sentenza di Tribunale non avesse alcun valore, mentre piena credibilità e pregnanza di significato si dà alle gratuite e diffamanti affermazioni della commissione di accesso)! Oppure che si attribuisce responsabilità alla sottoscritta per omesso controllo in riferimento alla realizzazione del Parco Eolico Wind Farm, per una convenzione in data 20.12.2007, sottoscritta da un commissario prefettizio, e diversi mesi prima della sua elezione a sindaco! Oppure, cosa ancora più scandalosa, che si afferma che la sottoscritta avrebbe abbandonati alla loro sorte i beni confiscati, trascurando completamente di considerare tutta l’attività amministrativa (e non) concretamente svolta dalla sottoscritta, in soli cinque anni, al fine di assicurare alla comunità la gestione reale dei beni confiscati, attività e risultati portati ad esempio in tutta Italia, non dalla sottoscritta ma da prefetti e alti funzionari dello stato. Ho sempre rispettato i giudici che mi hanno giudicato e mi sono sempre difesa, in silenzio e senza proclami sulla stampa, nelle aule di giustizia. Ma questa volta la violazione palese e sprezzante del mio diritto di difesa, proveniente proprio da chi quel diritto avrebbe dovuto garantire per funzione e definizione, mi ha impedito di restare in silenzio, anche perché sono ormai cinque anni che qualcuno cerca in tutti i modi di stravolgere la realtà dei fatti, con accuse infamanti e indimostrate e oggi con affermazioni generiche, infondate e palesemente errate».

 

 

 

 

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minaccia querela prefetturaNon ci resta che piangere: la prefettura di Crotone minaccia di querelare il sindaco Ugo Pugliese. Le motivazioni della querela ci sono tutte e sono riconducibili a quanto il sindaco afferma in una lettera del 15 giugno scorso inviata al prefetto di Crotone avente per oggetto “determinazioni dell’ente in ordine al tentativo di conciliazione”. Con questa ultima lettera Pugliese si rimangia l’accordo sottoscritto dal Comune nella riunione della procedura di conciliazione, tenutasi lo scorso 13 giugno proprio in prefettura alla presenza del viceprefetto vicario, Ippolito. La riunione era stata convocata, così come prevede la normativa, in seguito alla proclamazione dello stato di agitazione da parte dell’assemblea dei lavoratori del Comune. I sindacati hanno chiesto il momentaneo blocco delle erogazioni del salario aggiuntivo alle posizioni organizzative e la nomina del presidente della parte pubblica nella commissione che dovrà occuparsi della contrattazione decentrata. Il sindaco si è impegnato, ma dopo due giorni ha rivisto la sua posizione ribadendo che “la conciliazione non dovrebbe rappresentare un affare con l’assunzione di patti come forme di contropartite o forme estorsive”. Concludendo Pugliese scrive: “In nome della legalità questa amministrazione non considera valida e non riconosce la validità del verbale del tentativo di conciliazione”. In una prima risposta il vice prefetto Vicario, Ippolito, aveva ribadito che “questa prefettura, nel corso degli incontri che spesso avvengono per procedure di raffreddamento …non ha mai consentito pretese di carattere estorsivo a nessuna delle parti presenti al tavolo di discussione”. Oggi Ippolito ha scritto una nuova lettera, nella quale si legge: “La scrivente è ancora in attesa che la S. V. formalizzi una adeguata risposta chiarificatrice delle insinuazioni formulate con la nota sindacale 33686 del 15 giugno 2017 nei confronti dei partecipanti al tavolo conciliativo del 13 giugno decorso”. Evidentemente la prefettura si aspettava una lettera di scuse o quanto meno chiarificatrice rispetto al termine “estorsive” utilizzato da Pugliese. Concludendo la prefettura scrive che “in assenza di tale nota di chiarimenti, questa prefettura valuterà l’invio degli atti alla Procura della Repubblica di Crotone per eventuali risvolti di carattere penale”. Pugliese rischia di passare alla storia come il primo sindaco querelato per diffamazione dalla prefettura, senza contare che anche il sindacato sta per assumere la medesima decisione.

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consiglio comunale bilancioCon 18 voti favorevoli, 4 contrari, due astenuti e numerose polemiche della minoranza il consiglio comunale di Crotone ha approvato questa sera il bilancio di previsone. Critica unanime della minoranza nei confronti dell'Amministrazione per il mancato recepimento della documentazione relativa al bilancio in tempi utili (la relazione dei revisori è arrivata qualche minuto prima dell'avvio della seduta). È stato sulla scorta di queste motivazioni che hanno abbandonato l'aula a metà seduta i consiglieri del M5s Ilario Sorgiovanni e Andrea Correggia, mentre non hanno preso parte alla votazione Michele Ambrosio (Pd) e Antonio Argentieri Piuma (3L). Voto contrario del gruppo Pd con Mario Galea, Saverio Flotta e Rosanna Barbieri; contrario anche il voto di Giovanni Procopio (Crotone Bene comune); si sono astenuti infine gli altri due consiglieri di minoranza presenti Mario Megna e Giuseppe Fiorino. «Si tratta di un bilancio ingessato - ha spiegato l'assessore al Bilancio Benedetto Proto - e su cui avevamo dovvero pochi margini d'intervento. Del resto - ha commentato Proto - ci troviamo ad approvare un bilancio di previsione quasi a fine anno, dovendo rispettare quanto già accaduto nel corso di questi mesi. Ecco perché, con grande senso di responsabilità, abbiamo dovuto applicare tagli lineari su tutti i settori finanziari». «È un bilancio - ha assicurato Proto - che si pone in perfetto equilibrio dal punto di vista economico e finanziario». Rispetto alle sollecitazioni della minoranza, l'assessore al Bilancio ha poi sottolineato che non sono previsti nel nuovo documento di programmazione dell'Ente, né i costi relativi al sistema idrico integrato, né quelli relativi alla maggiorazione della tariffa per il conferimento in discarica dei rifiuti derivanti da un eventuale mancato raggiungimento dei livelli di Raccolta differenziata (ancora non avviata). «Il Comune di Crotone - ha spiegato Proto - ha operato una semplice anticipazione sui costi del servizio idrico dalla data di fallimento della Soakro che verrano assimiltati nella convenzione col nuovo consorzio Congesi che sarà riferita al 19 gennaio 2016». In merito alla tariffa sui rifiuti l'assessore al Bilancio ha riferito che in bilancio «è stata prevista la tariffa della Tari dell'anno 2015 in quanto l'amministrazione precedente non ha adeguata questa entro il 30 aprile scorso così come previsto dalla legge». «Non avendo nessun documento contabile - ha concluso Proto - che attesti tutto questo non abbiamo previsto, né in entrata, né in uscita tali somme». Acqua e rifiuti sembrano dunque essere, con ogni evidenza, le note dolenti di questo bilancio, tanto da spingere il sindaco a impiegare gran parte del suo intevento conclusivo su questi aspetti. Soprattutto con quanto era stato anticipato proprio da ProvinciaKR [LEGGI ARTICOLO]. «Mi vedo per questo costretto a intervenire nel dibattitto - ha dichiarato il sindaco Pugliese - per difendere questa assise e questa amministrazione dalle illazioni di qualche testata giornalistica che sta tentando e attuando una vera e propria azione di terrorismo mediatico per gettare discredito su questo Ente e su questa Amministrazione. Mi riferisco alle false notizie e tendenziose che sono uscite sul bilancio, notizie che sono riuscite a trasformare una fattura di 732mila euro in una da 4 milioni. Cifra che è stata poi ridotta dallo stesso giornalista a 3 milioni di euro come se stessimo parlando di bruscolini. Addirittura lo stesso giornalista ha paventato un buco da 10 milioni di euro. Quindi mi sono visto costretto a diffidare la testata e questa sera querelò lo stesso giornalista». «A chi giova - ha proseguito Pugliese - sollevare questi polveroni su queste falsità e inesattezze». Il sindaco ha anche chiarito in consiglio nel merito di una sua missione a Roma e il relativo impegno di spesa.

 

 

 

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