«Il presidente facente funzioni della Provincia di Crotone Giuseppe Dell'Aquila – informa una nota – ha deciso di presentare una denuncia-querela nei confronti del giornalista e direttore del quotidiano "Libero" Vittorio Feltri per le dichiarazioni ingiuriose, razziste e denigratorie dallo stesso pronunciate nei confronti dei meridionali durante la trasmissione andata in onda il 21 aprile su Rete4, solo l'ultima in ordine di tempo di una lunga serie!».
Una nuova denuncia, presentata questa mattina, con indicazioni più precise e che potrebbero aiutare i “segugi” della squadra Mobile di Crotone a fare luce sul o sui responsabili della diffusione dell’elenco contenete i nomi (e altri dati sensibili) dei contagiati da Covid-19 secondo il database dell’Azienda sanitaria provinciale pitagorica.
«La Polizia locale di Crotone ha denunciato alla Procura della Repubblica un soggetto residente nella città di Crotone, affinché valuti le affermazioni rilasciate dal medesimo su Facebook sull'operato del corpo cittadino. Lo rende noto il comandante Antonio Cogliandro. «Inoltre – prosegue il comunicato –, sono in corso ulteriori indagini al fine di identificare altre due persone, che si sono associate alle dichiarazioni del soggetto ed hanno aggiunto frasi offensive verso il personale della Polizia locale. Uno dei due addirittura sembrerebbe, pur essendo cittadino crotonese, al momento risiedere in altra città».
L’ex assessore comunale ai Lavori pubblici del Comune di Crotone, Pantaleone Telemaco Pedace, informa che «facendo seguito a quanto preannunciato nei giorni scorsi, ho formalizzato denuncia querela nei confronti del consigliere Domenico (Mimmo) Mazza, capogruppo di Laboratorio Crotone. Si è reso necessario – spiega Pedace – per le gravi allusioni, false e tendenziose riportate nel suo comunicato stampa dei giorni scorsi».
«Siamo indignati! Non ci sono altri termini per indicare il sentimento scaturito dall’ennesima offesa lanciata dalla senatrice Margherita Corrado (M5s, ndr) alla nostra parte politica».
Lo scrivono quelli della Prossima Crotone in un comunicato stampa, annunciando una querela per diffamazione a carico della senatrice Cinquestelle.
«Indignati - commenta la Prossima Crotone - ma non sorpresi! L’atteggiamento della senatrice è ormai consolidato, ricorrente e utilizzato per mascherare tutto ciò che lei non sta facendo per questo territorio.
A quasi un anno dalla sua elezione, il quadro d’azione della Corrado è desolante. Nulla assolutamente nulla è stato fatto per Crotone. D’altronde non ci stupiamo di questo risultato visto il modo con cui la Corrado è arrivata ad ottenere la candidatura. La famosa "partecipazione" tanto enunciata dai 5 Stelle, il famosissimo “uno vale uno”, l’arcinota “scelta dal basso”, nel caso della Margherita Corrado sono stati concetti
spazzati via, e sostituiti con il “segreto delle stanze” dove qualche padrino politico ha spalleggiato questo o quel nome. Chi nasce così non sente, chiaramente, alcun legame con il proprio territorio, ma deve obbedienza
soltanto a chi l’ha scelta, pochi intimi, anzi nel suo caso un intimo solitario, così com’è successo negli ultimi vent’anni a tutti i parlamentari scelti per cooptazione dalle segreterie di partito, invece che dai cittadini. La Corrado, in soldoni, è tale e quale a chi l’ha preceduta, altro che “Governo del cambiamento”. Nascondersi dietro un simbolo che raccoglie voti, senza possederne nemmeno uno, ha totalmente cancellato il rapporto di fiducia che deve esserci tra eletto ed elettore. Elettori che se oggi volessero incontrare la senatrice non avrebbero nemmeno un indirizzo a cui rivolgersi, non una segreteria, non una sede, nemmeno uno sgabello e neanche una piazza o un vicolo, nulla, assolutamente nulla. Quasi come se la Corrado avvertisse una sorta di ribrezzo nei confronti della gente, di coloro, cioè, che oggi le consentono di sedersi in parlamento e di riscuotere un facoltoso stipendio, i primi mesi, tra l’altro, gratuitamente ottenuto senza nemmeno fare una seduta in Senato. Passare da un reddito di 4.000 euro annue (così come dichiarato dalla Corrado per il
2017), ad uno di circa 20.000 euro al mese dovrebbe suscitare nella senatrice almeno un sentimento di gratitudine per gli elettori. È chiaro che la Corrado provi invidia e fastidio per chi quotidianamente, come noi, incontra i cittadini nella propria sede, li ascolta, si confronta con loro, fa cioè quello che la politica è chiamata a dover fare. Legami e rapporti di cui la Corrado non sente né il bisogno né la mancanza perché abituata da
sempre a vivere in una egoistica solitudine che l’ha portata ad allontanare da sé anche chi proprio con lei ha condiviso decine di battaglie a difesa del nostro patrimonio archeologico e culturale. Battaglie anch’esse abbandonate nel dimenticatoio il giorno dopo aver varcato il portone di Palazzo Madama. La Corrado continua, sin dal suo primo giorno da senatrice, ha lanciare strali ed offese verso la Prossima Crotone, convinta che così facendo possa raccogliere qualche briciola alla prossima competizione elettorale. Una classica operazione di “distrazione di massa” che serve a coprire la totale incapacità politica della senatrice. Una incapacità che non costituisce sorpresa per chi conosce bene la storia di questa città, il cui patrimonio archeologico, di un valore inestimabile, è ancora celato sotto i piedi dei crotonesi. Un risultato misero per chi si sente la più grande archeologa vivente, l’unica depositaria del sapere. Una incapacità che non costituisce sorpresa per chi conosce i rapporti tra l’archeologa Corrado e una nota famiglia nobiliare, chiaramente e fortunatamente decaduta, crotonese, rapporti su cui un giorno qualcuno dovrà fare luce. Definire la coalizione che oggi guida la città una “banda”, anzi la “banda di via Firenze” non è solo offensivo per tutte le donne e gli uomini impegnati in questa coalizione, ma anche per tutti i cittadini crotonesi che, in modo libero e autonomo, hanno con il loro voto sancito la democratica elezione di Ugo Pugliese e della sua maggioranza al governo di Crotone, in questo caso, e diversamente dalla elezione della Corrado, esprimendo chiaramente una preferenza dando così valore alle esperienze e alle capacità delle persone. Abbiamo già dato mandato ai nostri legali di procedere contro la senatrice per diffamazione nei confronti delle persone e vilipendio delle istituzioni nei confronti dell’Amministrazione comunale».
Il sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, ha depositato una denuncia querela alla Procura della Repubblica contro l'autore di un post apparso questa mattina sul social network Facebook nel quale gli viene augurata la morte. "Sindaco ti auguro di fare la fine di Falcone e Borsellino" scrive l'autore del post su Facebook subito dopo aver constatato che sono "le ore 10 e siamo ancora qua" riferendosi al disagi subito dagli automobilisti a causa della nuova rotatoria che il Comune sta realizzando nel quartiere Farina e che nei giorni scorsi ha provocato un'accesa polemica con gli abitanti della zona. L'autore del macabro post doveva essere decisamente arrabbiato se ha scomodato addirittura i giudici Falcone e Borsellino, circostanza che il sindaco Pugliese, nell'annunciare di essersi rivolto all'autorita' giudiziaria, ha definito vergognosa. "Ho deciso di rendere pubblico questo post, oltre che prevedere di denunciare chi lo ha scritto alle autorita' competenti, non per l'insulto subito ma perche' non evidenziare questa vergogna sarebbe mortificare i cittadini crotonesi che sono persone perbene. Un simile post offre al mondo una immagine che non appartiene a Crotone, non appartiene ai miei concittadini. Per una rotatoria! Da una rotatoria si passa - spiega ancora Pugliese - anche con disagio. La strada davanti a Falcone e Borsellino e' stata tranciata. Dobbiamo inchinarci davanti a questi uomini". Per il sindaco di Crotone le "scelte amministrative si possono anche discutere, si possono anche esporre con la civilta' che ha caratterizzato un gruppo di cittadini che sono stati ricevuti nella Casa Comunale. Ma questa deriva che hanno assunto i social non e' ammissibile. Ho taciuto davanti ad insulti gratuiti che toccavano personalmente me e la mia famiglia - conclude Pugliese - perche' sono il sindaco di questa citta' e non scendo nelle polemiche inutili, sterili, inconsistenti di pochi leoni da tastiera. Ma adesso la misura e' colma". In caso di condanna dell'autore del post, annuncia il sindaco, le somme liquidate a titolo di risarcimento del danno saranno devolute in beneficenza.