«Perché credo – spiega la consigliera - che la colpa non sia sempre di "Alfredo". Chiarire alcuni aspetti emersi che trovano spazio nell'inadeguatezza e nel disagio che ormai da quasi 3 anni vivo da addetta ai lavori, non potendo fare quasi nulla di ciò che immaginavo e soprattutto di ciò che ho promesso, tutto ciò richiede uno sforzo sovrumano, mettendo a dura prova anche chi accetta le sfide con caparbietà. Bisogna prendere atto che la speranza di realizzare quel sogno di riscatto sociale promesso si sta esaurendo insieme al tempo che scorre inesorabile. Questo è il nostro tempo e ogni giorno lo sprechiamo dietro inutili polemiche. È difficile far capire, a chi non ha voglia di ascoltare, che puntare su progetti ambiziosi di sviluppo è quello che la giovane classe dirigente ha il dovere di prefiggersi. Ostentare legalità e onestà, sentendosi puri e immacolati, equivale ad accontentarsi rimanendo mediocri. Le scelte di oggi ricadranno su i miei figli, sulla qualità di vita futura delle piccole generazioni di oggi. È un estenuante lotta alla sopravvivenza, nessuno farà meglio o peggio finché si avrà la presunzione di essere migliori tra i peggiori! L'isolamento in cui versa la nostra città è il risultato di atteggiamenti poco indulgenti, come se vivessimo in un'isola ricca e felice che non ha bisogno di niente e nessuno, ma allontanandoci dalla nostra realtà è facile comprendere che nulla si sta creando per uno sviluppo economico, culturale e sociale, basterebbe confrontarsi con umiltà riconoscendo i propri limiti. Invece, ci si ostina a competere a braccio di ferro anche con chi inevitabilmente ci esclude da qualsiasi posizione di vantaggio. Bisogna ammettere che a differenza degli anni in cui la politica distruggeva a beneficio dei pochi "eletti", oggi il tentativo è quello di dimostrare che il vento sta cambiando, con piccole cose che comunque lasceranno le tasche vuote e la medesima insoddisfazione generale. Il motivo, concedetemi, è da ricercare nella troppa presenza di figure maschili al comando, che fanno a gara di testosterone! Questo è un problema diffuso e generale nella politica e/o nelle posizioni di potere, una donna conquista un ruolo perché l'uomo le concede di farlo e se cerca di mettersi alla pari risulta inadeguata. La politica in fin dei conti è una scelta personale di chi detiene il potere, ma ha un impatto sulla vita, su quella di chi ti è vicino e in generale sulla società. Quotidianamente sento affermare:«Non mi interesso di politica» equivale a dire: «Non mi interesso di ciò che mi accade, non mi interesso del mondo e di come decido di viverci». Perchè la prima cosa che viene in mente, con ogni probabilità, è un triste teatrino. Persone mediamente poco preparate che sbraitano mancando un congiuntivo ogni due, offese e dilegi, promesse mai mantenute e messe sul tavolo con l'unico obiettivo di racimolare qualche voto in più in campagna elettorale, quasi sempre e solo nell'interesse di chi sta già bene e ignorando bellamente chi invece dovrebbe ricevere un aiuto concreto. Siamo l'esempio sbagliato! Non mi stupisce che le persone non vogliano avvicinarsi al concetto, che non abbiano rispetto per questa parola, che non se ne interessino. Ma in realtà questa è solo una parte della politica, nello specifico quella che si concentra sui ruoli. La Politica, quella con la P maiuscola, è il nostro sguardo sul mondo. Ogni nostra scelta è Politica. Tutto quello che ci accade durante le nostre giornate è Politica. Io non ci sto a farmi rovinare la Politica da persone incompetenti che hanno deciso di ridurla a un gioco, a un passatempo remunerativo, a dispettucci infantili. La Politica non si merita questo trattamento. Per fortuna ancora cercherò di non cadere, come forse a volte ho fatto, nel vortice. La Politica è e deve essere a servizio della collettività, con umiltà e abnegazione continuerò a ricercare la via che permetterà a tutte e a tutti di uscire dell'isolamento, con determinazione, gentilezza ma soprattutto con chi ha voglia di vincere insieme! Alla mia città con amore», conclude Venneri.