Il sindaco è stato invitato dagli organizzatori, insieme all'associazione Sabir e alla Rete 26 febbraio, per intervenire sulla tragedia di Steccato di Cutro. Voce ha ringraziato gli organizzatori e la città di Taranto per l'espressione di solidarietà dimostrata nei confronti della comunità crotonese duramente provata dalla tragedia. Sul palco c'è stato il racconto della umanità e solidarieta' del popolo crotonese a seguito della tragedia di Steccato di Cutro e anche il ricordo del piccolo Alì, la vittima più giovane.
«Al piccolo Alì era stata assegnata - ha reso noto Voce -, come ad altre vittime non identificate, una sigla: KR16M0. Zero stava ad indicare che non aveva compiuto ancora un anno. Quel bambino adesso riposa nel cimitero cittadino ed è diventato il figlio di tutti i crotonesi. Quello che si è verificato è stata una tragedia, chi pensava di trovare un approdo sicuro, a poche decine di metri dalla spiaggia, ha trovato la morte. Il mare ha restituito 94 corpi».
Il sindaco ha poi raccontato di Karim arrivato a Crotone un paio di settimane dopo la tragedia: un minore non accompagnato giunto con altri 400 migranti. «Oggi è in una struttura protetta - ha rassicurato Voce - e sta studiando. Ma con il nuovo decreto con tutta la probabilità non usufruirà, diventato maggiorenne, di una protezione speciale e tra pochi anni diventerà un fantasma. Un decreto che porta il nome del luogo dove è avvenuta la tragedia ma che con quello che è successo non ha nulla a che vedere. L'umanità va recuperata, l'umanità non ha colore politico», ha concluso il sindaco. Nella delegazione crotonese con il sindaco era presente l'assessore alle Politiche Sociali Filly Pollinzi.