«In quest’ottica di servizio – prosegue l’avvocato crotonese – si vogliono porre queste brevissime riflessioni che riguardano il prossimo accorpamento delle Camere di commercio di Crotone, Vibo Valentia e Catanzaro. L’articolo 61 del Decreto legge numero 104 del 14 agosto 2020, entrato in vigore il 15 agosto 2020, ha imposto il termine di 60 giorni entro cui il processo di accorpamento deve giungere al termine. Ove ciò non dovesse avvenire, la governance delle camere di commercio inadempienti decadrà dalle funzioni a partire dal trentesimo giorno successivo e il ministero dello Sviluppo economico nominerà, sentita la Regione interessata, un commissario straordinario che, di fatto, attraverso un meccanismo di esautorazione legalizzata, si sostituirà agli attuali organi governativi. Volendo utilizzare un’iperbole, quello che accadrà somiglierà molto a un “colpo di stato”. Voglio ricordare che presso le Camere di commercio verranno costituiti e si insedieranno gli “Ocri”, organismi deputati a ricevere le segnalazioni delle aziende in crisi ai quali è demandato il compito di gestire la delicata fase dell’allerta e del procedimento di composizione assistita. L’obiettivo che L’Ocri si prefigge di raggiungere è quello della resilienza: le aziende devono essere salvate prima che sia troppo tardi affinché possa essere agevolato il reinserimento delle stesse nel tessuto commerciale come “aziende sane, bancabili e in grado di produrre ricchezza”. Sempre utilizzando un’iperbole, posso affermare con decisione che Crotone non vuole perdere la possibilità di “giocare in casa” la partita della rinascita. I professionisti di Crotone non accetteranno questo ennesimo spoglio. Il tessuto commerciale ed imprenditoriale crotonese, o ciò che ne rimane, non può permettersi di subire questo ulteriore scippo. Crotone, anche attraverso l’associazione dei Liquidatori giudiziali, sarà promotrice di iniziative finalizzate allo sviluppo degli strumenti che la legge mette a disposizione delle aziende in crisi. Vogliamo una Camera di commercio funzionante anzi, implementata nelle sue funzioni. I risultati andranno a beneficio del territorio. Nella consapevolezza che l’attività politica non è una cosa semplice, specialmente se si tratta di governare, concludo dicendo che tra le tante cose plausibili di questo difficilissimo anno di governo, questa, tenuto conto delle conseguenze illustrate, voglio definirla “non bella” (questa volta ho utilizzato una diversa figura retorica: la litote)».
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