I segretari generali di Cgil (Raffaele Falbo), Cisl (Pino De Tursi) e Uil (Mimmo Tomaino), unitamente al presidente Confindustria (Michele Lucente) intervengono dopo l’annuncio di Enac circa la chiusura dello scalo di Crotone a partire dal prossimo primo novembre. «Mai avremmo potuto immaginare – scrivono i quattro – che per un vizio di forma, Sagas potesse essere esclusa dal bando Enac per la gestione trentennale dell’aeroporto Pitagora. Un’occasione storica che, pur mantenendo criticità di non facili soluzioni, poneva, finalmente, la società di gestione nelle condizioni di costruire una programmazione sostenuta soprattutto dalla straordinaria performance di questo ultimo anno. Gli impegni assunti dalla Regione e dai Comuni, i sacrifici, le disponibilità e la professionalità del personale aeroportuale, rischiano di essere vanificati per un meccanismo, comunque perverso, contenuto nel bando emesso da Enac. Al quale, dobbiamo purtroppo riconoscerlo, non si è posta la necessaria attenzione e determinazione, nei tempi e nei modi in cui questo era ancora possibile. Non riteniamo, però, né utile né tantomeno necessario, dar vita a un processo di responsabilità che rischierebbe di vanificare quella visione unitaria, faticosamente costruita intorno alle potenzialità ed alle prospettive dello scalo crotonese. Perché il danno sarebbe irreparabile e gli effetti drammaticamente negativi che, comunque, non farebbero altro che accrescere lo stato di grave disagio infrastrutturale a cui storicamente il territorio è sottoposto. Ogni possibile azione di crescita e di sviluppo sarebbe fortemente condizionata da una insopportabile staticità che, in termini di mobilità, non trova riscontro in nessuna parte del Paese. E questa volta non ce la possiamo prendere né con gli altri, né col destino cinico e baro. Per tali ragioni, che ci auguriamo possano trovare immediato riscontro politico ed istituzionale, abbiamo chiesto un intervento da parte del presidente della Giunta con il quale, comunque, ci incontreremo nelle prossime ore. Mentre sarebbe davvero utile che le deputazioni regionali e soprattutto nazionali facessero sentire la propria voce ed assumessero posizioni di sostegno ad una soluzione ancora possibile».