L'occasione è ghiotta e non bisogna lasciarsela sfuggire (anche se non sarebbe la prima volta!). Per il "caso Crotone" e quindi la bonifica, ma anche per la revisione dei rapporti con Eni sull'estrazione del metano a largo della costa e lo sviluppo più in generale, c'è la possibilità di far rientrare tutta la progettazione nel Patto per il Sud che il consiglio regionale affronterà nella seduta del prossimo 3 dicembre. L'opportunità è data dal fatto che nell'ultima adunanza di palazzo Campanella [LEGGI ARTICOLO] è stato presentato un ordine del giorno per iniziativa dell'onorevole Flora Sculco che impegna la giunta regionale e il presidente Mario Oliverio «ad attivare utili e concrete occasioni di confronto con L'Eni allo scopo di assicurare a Crotone quanto gli spetta e, da tempo, gli è dovuto». E l'occasione è subito data dal Patto per la Calabria che è uno dei 15 previsti per il Sud dal governo e che dovranno essere definiti entro dicembre 2015. È in questo prospetto che dovrebbe rientrare il cosiddetto 'masterplan' per cio' che riguarda, non solo le bonifiche e la tutele ambientale, ma anche e soprattutto lo sviluppo complessivo di Crotone (agricoltura e industria, agroalimentare, turismo a attrattori culturali, servizi e logistica, infrastrutture - ad incominciare dal potenziamento dell'aeroporto e del porto, dalla '106' e dalla linea ferroviaria - servizi di pubblica utilita'). L'onorevole Sculco, tenterà in questi pochi giorni disponibili, di compiere l'impresa: chiamare istituzioni e parti sociali attorno a un tavolo per chiedere loro un contributo alla definizione del masterplan. Altrimenti, la consigliera regionale di Calabria in rete è già pronta e arriverà comunque in consiglio con una propria proposta. Di questo e di altro ne ha discusso questa mattina nel corso di una conferenza stampa moderata dal capo ufficio stampa del Condiglio regionale Romano Pitaro, svoltasi nelle sede crotonese dei Demokratici e a cui hanno preso parte anche i consiglieri comunali Manuela Cimino ed Enrico Pedace.
L'ipotesi di sviluppo.
«Sull'annosa questione Eni-Crotone, dopo l'Ordine del giorno approvato all'unanimita' dal Consiglio regionale nella seduta di martedi' 10 novembre, la Regione puo' dotarsi ora di un Piano». Ha sostenuto la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco, incontrando oggi i giornalisti. Ha aggiunto: «Da quel documento del Consiglio regionale occorre prendere le mosse, ridando protagonismo alle energie politiche, sociali e imprenditoriali del territorio, per convogliarle su due fronti ed il cui esito deve intercettare le previsioni del 'masterplan' del Governo per il rilancio del Sud ed il conseguente 'Patto per la Calabria' coordinato dalla Regione». Quali sono i due fronti? Ha spiegato la consigliera regionale: «Il primo fronte: ottenere, con l'intervento risoluto della Regione e del Governo, impegno messo nero su bianco nella parte conclusiva dell'Ordine del giorno, che l'Eni onori gli enormi debiti contratti con la citta' di Crotone e suggellati in sentenze di tribunali, presto e senza piu' tentennamenti. Il secondo: trasformare la questione dei disastri ambientali provocati al territorio dal processo di deindustrializzazione iniziato negli anni 90 e la problematica dell'arricchimento dell'Eni, che nel mare antistante la citta' da decenni estrae metano pari a circa il 19% della produzione italiana destinata anche al mercato internazionale, in opportunita' reali di sviluppo per Crotone e per la Calabria. Ad avviso di Sculco, «questa e' anche l'occasione per la Calabria che ha in Crotone un pezzo della sua storia piu' importante, visto che Crotone fin dal 1921 e' stata una delle realta' piu' industrializzate dell'intero Mezzogiorno con livelli occupazionali consistenti e con la formazione di una classe lavoratrice tra le piu' produttive e professionalizzate dell'intero Paese, per dimostrare che qui non attendiamo la manna dal cielo. Che la Calabria ha ragioni da vendere e crediti enormi da esigere nei confronti dello Stato, ma anche la capacita' di progettare la fuoriuscita dalla crisi, sperimentando assieme al Governo, con intelligenza e idee innovative, le nuove vie per lo sviluppo». Ha sottolineato Flora Sculco: «Tuttavia, e questa e' un'altra delle novita' dell'ordine del giorno, occorre, d'ora in avanti, abbandonare la politica delle recriminazioni, dei posizionamenti difensivi e dell'autoreferenzialita' e concentrare gli sforzi del territorio, valorizzando i talenti di cui disponiamo, per creare sviluppo produttivo, ricchezza generale ed occupazione. L'occasione e' data, anzitutto, dall'inserimento, contemplato dall'ordine del giorno, della questione Eni-Crotone, nel Patto per la Calabria - uno dei 15 Patti per il Sud previsti dal 'masterplan' che dovranno essere definiti entro dicembre 2015 dal lavoro comune Governo-Regioni-Citta' metropolitane - per cio' che riguarda non solo le bonifiche e la tutele ambientale ma anche e soprattutto lo sviluppo complessivo di Crotone (agricoltura e industria, agroalimentare, turismo a attrattori culturali, servizi e logistica, infrastrutture - ad incominciare dal potenziamento dell'aeroporto e del porto, dalla '106' e dalla linea ferroviaria - servizi di pubblica utilita'). L'impegno del Governo con il masterplan presenta importanti spunti di novita' che la Calabria deve cogliere fino in fondo, sul presupposto - insito nel masterplan - che non sono le risorse che mancano, 'essendo a disposizione per politiche di sviluppo circa 95 miliardi da qui al 2023'. Quando il Governo sostiene che le risorse per lo sviluppo ci sono, ma che e' mancata per decenni la capacita' di utilizzarle, dice due cose vere e chiama in causa le responsabilita' anche delle classi dirigenti del Mezzogiorno. Cio' che dobbiamo fare noi oggi e' correggere i comportamenti del passato, anzitutto dotandoci di una visione del futuro che vogliamo per il nostro territorio e, in secondo luogo, percorrere, con serieta' e responsabilita', ogni occasione che ci viene messa disposizione per assicurare alle nostre popolazioni prospettive di crescita e sviluppo».