«Addolorato da questa tragedia - ha raccontato Crepaldi - ho pensato a come offrire un segno di solidarietà e di vicinanza». A realizzare l'opera è stato Alireza, profugo iraniano, ospite dell'associazione, che si è ispirato basandosi su un disegno elaborato da Guglielmo Zamparelli, collaboratore dell'organizzazione caritativa.
«Dare forma all'inginocchiatoio - ha spiegato Alireza - è stata per me una testimonianza d'amore, un modo per ricordare chi perde la vita in queste e in altri terribili sciagure».
Tutti e tre, accompagnati dal direttore dell'Osservatore Romano, hanno donato al Pontefice questo primo inginocchiatoio proveniente da Cutro con una promessa, che Francesco ha pienamente accolto: quella di donare a tutte le diocesi italiane altri inginocchiatoi costruiti con i legni dei barconi carichi di migranti.