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EDITORIALE│Passa da Crotone il ''riscatto'' per un nuovo umanesimo

Posted On Venerdì, 03 Marzo 2023 18:45 Scritto da

Quelle bare allineate, che hanno sconvolto le coscienze. A volte basta poco per cambiare il punto di vista, ma spesso succede che il cambio della visione delle cose è provocato da fatti traumatici, che penetrano nel profondo dei sentimenti umani e modificano la visione.

Questo sembra essere l'effetto provocato dalle bare dei 68 morti, che hanno visto naufragare il proprio sogno di approdare in un mondo migliore. Sono morti tragicamente a soli 100 metri dalla battigia di Steccato di Cutro. Il pugno alla bocca dello stomaco lo danno, comunque, le bare bianche dei bambini innocenti. Nessuno può restare indifferente di fronte a quelle bare bianche.
Chissà quante volte i genitori, prima di partire, avevano raccontato di una terra dove si può vivere senza essere violentati; di una terra dove il pane e il latte non mancano mai e dove chi lavora ha anche le ferie pagate. E' lo stesso identico sogno degli italiani vissuti nei secoli scorsi. Soprattutto gli italiani del Sud, che si imbarcavano per raggiungere “le Americhe”.
La storia racconta che, anche allora, ci sono stati tanti morti. Ma non ci può essere parallelismo tra queste tragedie umane, perché sono cambiati i tempi e le coscienze. I morti di Steccato di Cutro potevano e dovevano essere evitati, perché le conquiste sociali, pagate a duro prezzo da altri uomini che hanno lottato contro leggi ingiuste, dicono che i tempi sono cambiati e la vita umana dei derelitti dovrebbe avere lo stesso valore di chi vive in realtà più ricche. Bisogna, quindi, mettere in campo ogni cosa per salvare vite umane.
E' la consapevolezza che oggi sono cambiati i tempi e si hanno più diritti, che ha scosso le coscienze. Quelle vite potevano e dovevano essere salvate. L'impressione è che sino a quando non sono circolate le immagini delle bare allineate c'era una parte consistente del popolo italiano che mal digeriva gli sbarchi e la fuga dai paesi dove viene “macellata” come un animale da carne la donna che si rifiuta di mettere il velo o che chiede di poter frequentare la scuola. In quelle terre senza umanità, purtroppo sono tanti le scuse utilizzate per giustiziare sommariamente le persone o rinchiuderle in una cella e buttare le chiavi.
Le bare, quindi, hanno provocato una rivoluzione culturale, tanto è vero che il popolo di Crotone ieri ha urlato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di volere “giustizia e verità”. Francamente la richiesta mi ha colpito, perché ero abituato a sentire avanzare altre richieste ai rappresentanti dello Stato, che sono venuti a Crotone. Altre volte, infatti, le richieste hanno riguardato principalmente il lavoro. Questa volta, invece, “giustizia e verità” sono state invocate non solo per le famiglie di quelle salme allineate nella struttura del PalaMilone.
La richiesta non è partita da un gruppo di cittadini crotonesi concentrati in un solo settore, ma si è levata da ogni angolo delle transenne, poste tra l'ospedale e il PalaMilone. Non era un'iniziativa preparata dalla politica o da gruppi politicizzati. Era una richiesta corale di un popolo maturo e civile qual è diventato quello di Crotone. Ecco perché è avvenuta una rivoluzione, che è partita da Crotone e sta sbarcando in ogni angolo del nostro Paese. Quelle bare ci hanno fatto scrollare di dosso i sentimenti di razzismo, che hanno caratterizzato la stagione della seconda repubblica e la rivoluzione culturale è partita dal territorio più povero dell'Europa.