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I 6 punti di Cgil Crotone per dire "no" al governo su nuove trivellazioni nello Ionio

Posted On Martedì, 23 Dicembre 2014 11:53 Scritto da

sciopero48Con un documento a firma delle segreterie confederali (territoriale e regionale), il sindacato spiega perché è contrario a ulteriori sondaggi a largo di Crotone e Taranto.

«Continuiamo la nostra battaglia - scrive la Cgil - contro le trivellazione nel nostro mare. Come già fatto nei mesi scorsi, condanniamo nuovamente questa scelta di autorizzare alcune multinazionali e facciamo nostre le osservazioni presentate anche da altre associazioni . La Cgil ha sottoscritto e invitato ai ministeri dell'Ambiente , Beni Culturali , Sviluppo economico e Regione Calabria, le osservazioni accompagnate da studi scientifici , al Sia per la ricerca di idrocarburi nel golfo di Taranto e a largo di Crotone, in riferimento ai permessi di ricerca idrocarburi fatte dalle multinazionali Global Med LLC e dalla Schlumberger Italia. Le osservazioni - rende noto il sindacato - muovono da queste considerazioni: la mancanza di dati geofisici di buona qualità non può giustificare una forma di ricerca invasiva e finalizzato allo sfruttamento delle risorse; l'uso del condizionale "potrebbe contribuire " di fatto non fornisce alcuna garanzia che la quantità di idrocarburi eventualmente trovata possa in qualche modo risollevare "l'attuale situazione nazionale di fabbisogno energetico"; le aree marine oggetto delle richieste sono ricche di fauna marina con presenza anche di specie rare e protette che verrebbero inevitabilmente messe a rischio dalla presenza di strumenti di indagini invasivi e di comprovata pericolosità; partendo proprio dall'uso di questi strumenti di indagine sismica (air-gun) e giungendo poi alle trivellazioni, si ha motivo di ritenere che tali azioni possano essere in grado di innescare fenomeni di sismicità; al momento non si conoscono le caratteristiche degli stessi strumenti di indagine per cui le valutazioni e le mitigazioni di rischio si basano su dati virtuali; i 62 miliardi che la Sen (Strategia energetica nazionale) dichiara di poter risparmiare attingendo ai giacimenti che si suppone ci siano nei fondali in oggetto , non giustificano il danno economico non quantificabile che si avrebbe alla distruzione dell'ecosistema e dal danneggiamento della fauna e flora marina. I danni all'ambiente e alla salubrità dell'ecosistema - prosegue la njota di Cgil - sono ampiamente documentati da studi di settore, che si aggiungerebbero a quelli che già il territorio ha subito dai fallimenti delle politiche industriali del secolo scorso, i quali hanno già lasciato un danno non ancora bonificato essendo l'area Crotone-Cassano-Cerchiara un sito Sin, unico in Calabria. Chiediamo al Governo - entra nel merito il sindacato - di annullare le autorizzazioni alle trivellazioni, sarebbe oltremodo negativo l'impatto su settori strategici e fondamentali come il turismo, la pesca, l'itticoltura, meritevoli questi si di incentivi a sostegno, anche per il loro forte impatto occupazionale. Imprevedibili, ma certamente fortemente negative, sarebbero altresì le conseguenze sui fenomeni di erosione costiera. E per queste ragioni - conclude il comunicato - che anche la Cgil territoriale e calabrese chiedono alle Istituzioni locali e alla Regione Calabria, ai partiti , un pronto impegno con posizioni e scelte nette che impediscano nuove trivellazioni, attivandosi con tutti quei soggetti istituzionali e associativi che condividono valutazioni circa i rischi e le ricadute negative per il nostro territorio».