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I dipendenti della Cciaa di Crotone preoccupati per gli effetti della sospensiva del Consiglio di Stato sull'accorpamento delle Camere di commercio

Posted On Giovedì, 24 Novembre 2016 12:05 Scritto da

«I dipendenti della Camera di commercio di Crotone - informa una nota -, si sono riuniti in assemblea, alla luce della sospensiva disposta dal Consiglio di Stato dello scorso 27 ottobre, con la quale si accoglie il ricorso presentato dalle Camere di commercio di Crotone e Vibo Valentia, nonché dalle associazioni di categoria dei due territori, in merito alle procedure per la costituzione del nuovo consiglio della nascente Camera di commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. La sospensiva - spiega la nota - introduce di fatto, nuovi elementi con i quali i tre Enti camerali devono confrontarsi nel processo di accorpamento in corso, senza dimenticare i mutamenti in atto imposti dalla riforma camerale nazionale. Nel rispetto delle decisioni assunte dall’Amministrazione, il personale - entra nel merito la nota - manifesta forti preoccupazioni, ritenendo che l’interruzione dei termini della procedura di accorpamento possa far sorgere serie difficoltà nella gestione dell’Ente crotonese, in considerazione delle condizioni economico-finanziarie attuali che potrebbero non garantire il futuro dei dipendenti. Inoltre - riferiscono i dipendenti e i sindacati - l’Amministrazione vuole disporre una convocazione di giunta camerale che tra i punti all’ordine del giorno avrà la decisione di avviare un ennesimo e nuovo ricorso avverso il decreto regionale di attribuzione dei seggi, senza considerare che, allo stato, il decreto sarebbe travolto dalla sospensiva accolta dal Consiglio di Stato e che, probabilmente, tale ricorso sarebbe di pertinenza esclusiva delle associazioni di categoria. I dipendenti della Camera di commercio di Crotone, unitamente alle organizzazioni sindacali categoriali e confederali di Cgil, Cisl e Uil, auspicano un immediato confronto con gli organi al fine di delineare ogni aspetto dell’azione intrapresa affinché la stessa possa sostenere la difesa dell’autonomia territoriale, la peculiarità delle singole aree, il mantenimento della sede territoriale, senza mettere a rischio la stabilità dei dipendenti».