«I cittadini stanchi di silenzi, mezze verità e slogan turistici». Così il Comitato cittadino aeroporto Crotone in merito alla situazione di stallo creatasi attorno allo scalo pitagorico. «Il Comitato cittadino aeroporto Crotone – è scritto in un comunicato –, ad oggi 4 aprile 2017, registra a tutela dello scalo Pitagorico solo silenzi istituzionali, mezze verità e slogan turistici. La Calabria prima regione certificata 'Welcome Chinese', Bit Milano, Boom di prenotazioni da tutto il mondo per la cucina Calabrese. Stiamo rasentando il ridicolo. Si parla di turismo in un territorio completamente isolato. Governatore Oliverio, sottosegretario Bianchi, sindaco di Crotone ma vi siete accorti che siamo senza collegamenti ferroviari senza strade adeguate e che ci avete chiuso il nostro aeroporto il 31 ottobre? Quanto durerà ancora questa farsa che state consumando fra richieste di incontri istituzionali, silenzi regionali e programmazioni turistiche? Presidente Oliverio per Reggio Calabria energie da spendere ne ha, l'impegno perché Alitalia non abbandoni lo scalo lo ha dimostrato, i viaggi a Roma per interloquire col ministro Delrio sulle problematiche dell'aeroporto dello Stretto sono stati fatti, ultima l'audizione alla commissione traporti ed infrastrutture alla camera. E il silenzio nel quale si è chiuso per lo Scalo Pitagorico a cosa è dovuto? Siamo figli di un Dio Minore o ostaggio di una lotta partitica Sculco -Oliverio? Non siamo più disposti a stare a guardare; Lei ha degli obblighi anche verso questo territorio, come obblighi sono quelli della Consigliera Sculco che dovrebbe sbattere i pugni in Cittadella dove è stata eletta e dove deve lavorare e non essere l'ombra del Sindaco Pugliese, o meglio, ci scusi l'errore, l’esatto contrario, lei difficilmente può essere l'ombra di qualcuno. Se la sua forza è il suo elettorato vada a tutelare i suoi oltre 9000 cittadini prima di programmare la sua escalation politica. Quanto alla nostra Sottosegretaria Bianchi, ferma sostenitrice della gestione unica, alla quale il Comitato non ha mai espresso concettualmente parere contrario, assicuri che Sacal dia risposte ad un territorio al quale è stato negato il diritto alla mobilità, ancora prima di sponsorizzarlo, insieme al Governatore, da un punto di vista turistico. Ma è bene buttare fumo negli occhi, confondere le carte, illudere i cittadini che, ricordiamo, da questo isolamento vedono precipitare una situazione economica già estremamente precaria. La Sacal riceva una delegazione del Comitato, in rappresentanza delle 6000 firme raccolte, e dia risposte immediate ad una situazione ormai insostenibile, anche in virtù di un incontro Sindacale che non ha sortito consensi unanimi e ad un piano industriale ancora sconosciuto. Noi non siamo contrari alla gestione unica degli aeroporti calabresi, se questa porterà ad un’effettiva sostenibilità del nostro aeroporto con conseguente aumento del traffico aereo e passeggeri. Cosi come anche indicato dallo studio Enac. A tal fine, il comitato controllerà con scrupolo i bilanci della Sacal per evitare che fondi destinati al nostro aeroporto non vengano dirottati su altre voci, né tantomeno che si usi il Sant'Anna come causa di eventuali perdite di Bilancio della Sacal. Vigileremo con scrupolo che il piano industriale della Sacal, porti dell'effettivo sviluppo del traffico passeggeri. Non esiteremo ad avvisare la cittadinanza dei nostri dubbi ed additare chi riteniamo responsabile. Per concludere, ci rivolgiamo al nostro Sindaco e ricordiamo che se si fosse chiesto in tempo utile la proroga dell'esercizio provvisorio con il versamento della quota dovuta, il nostro scalo a tutt'oggi non sarebbe chiuso e anche se si fosse trovato in una situazione precaria, questa certamente sarebbe stata più facile da gestire. Su tale vicenda non è il caso di aggiungere, altro conviene stendere un velo pietoso. Il territorio è stanco e il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone informa tutti i cittadini che non resta altra soluzione se non una forte mobilitazione alla quale tutti abbiamo il dovere di intervenire a difesa della nostra mobilità e del nostro scalo».