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Giovedì, 18 Aprile 2024

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Immigrazione, Mga: «La Questura di Crotone cessi di praticare prassi illegittime»

Posted On Lunedì, 10 Ottobre 2022 12:42 Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Il direttivo nazionale di Mga (sindacato nazionale forense) in una nota si dice «costretto a intervenire per chiedere che cessino immediatamente le prassi illegittime poste in essere dalla Questura di Crotone in materia di protezione internazionale».

«È noto che da tempo - sostiene Mga - il personale della Polizia di Stato in forze all’ufficio Immigrazione impone di presentare l’attestazione di residenza a coloro i quali abbiano visto riconosciuto dalla Commissione territoriale il diritto alla protezione internazionale. Si tratta di una prassi illegittima, non supportata da alcun dato normativo, che rallenta ed ostacola l’ottenimento del permesso di soggiorno, un documento essenziale per le persone a cui lo Stato italiano riconosce protezione», avverte Mga.
«Le norme comuni in materia di asilo - entra nel merito Mga -, l’unico corpus normativo di riferimento in materia, non prevedono che il beneficiario della protezione internazionale sia residente in alcun comune del territorio nazionale; d'altra parte è un evidente controsenso imporre a chi fugge da guerre e persecuzioni, con scarsissime risorse a disposizione, di avere un’abitazione stabile, un regolare contratto di locazione o comodato, una permanenza stabile nel territorio comunale».
«È noto a tutti peraltro, fuorché alla Questura di Crotone - incalza Mga -, come la maggioranza dei richiedenti asilo o di coloro i quali beneficiano di un titolo di protezione non abbia alcun interesse a permanere nel territorio di Crotone; né questo dato può far venir meno la competenza della questura al rilascio del titolo. È la sola commissione territoriale ad avere la competenza a decidere il riconoscimento o meno della protezione internazionale, dovendo la Questura limitarsi al rilascio di ciò che la commissione ha riconosciuto».
«Imporre prassi illegittime - contesta Mga - alimenta discriminazioni ed abusi, il mercato nero degli affitti, lo sfruttamento dello stato di bisogno. Alimenta cioè tutti quei crimini che la Polizia di Stato dovrebbe contrastare. Un paradosso, non oltre tollerabile e che ci vedrà impegnati parallelamente nei confronti del Comune di Crotone, il quale, unico nel suo genere, stenta a garantire l’iscrizione anagrafica delle persone senza fissa dimora, in pieno contrasto con le norme e le pronunce della Corte costituzionale in materia».
«Crotone, crocevia di genti - conclude Mga -, zona di transito e di frontiera come da decreto del ministero degli Interni del 5 agosto 2019, merita di più che istituzioni sorde e cieche in materia di diritti fondamentali».