Lo ha detto il neo-procuratore di Napoli Nicola Gratteri intervenendo a Crotone all'inaugurazione della biblioteca della legalità "Dodò Gabriele" nella sede della Confcommercio.
«Abbiamo mangiato pane e veleno in questi anni - ha detto Gratteri - hanno cercato di indebolirci, soprattutto colpendo me perché avevano nella loro testa che mettendo fuori gioco me si fermava la Procura. Invece la Procura di Catanzaro è una grande squadra e i calunniatori hanno perso tempo. L'opinione pubblica ha capito chi ha lavorato in buona fede e chi ha cercato di mettere lo sgambetto».
Nel corso dell'incontro con gli studenti di Crotone al teatro Apollo, Gratteri ha ribadito i principi del suo lavoro: «Noi non abbiamo solo costruito una Procura fisica ristrutturando l'ex ospedale militare, ma abbiamo creato un metodo, una mentalità di lavoro: una grande squadra. Abbiamo fatto degli innesti tra i giovani magistrati, ai quali ho cointestato indagini importanti, e quelli più anziani facendo loro sentire l'odore della Dda. Al mio posto ci sarà per questo periodo il collega Capomolla a cui si potrà andare a denunciare. Il valore aggiunto della procura di Catanzaro è aver messo nella testa della gente che si può cambiare. Dalla provincia di Crotone sono venuti imprenditori a denunciare mafiosi e possono continuare a farlo con le forze dell'ordine ed i magistrati. Abbiamo liberato molti spazi che sta a voi ragazzi occupare».
Sul suo futuro alla guida della Procura di Napoli, Gratteri ha puntualizzato: «Io sono allenato a sfide, a fare cose nuove. A Catanzaro in sette anni ho sempre cercato di migliorare. Non mi preoccupano le lettere che arrivano da Napoli, è problema di altri. Il senso ed i limiti della paura li ho superati nel 1989. Ho ascoltato intercettazioni dove parlavano di come ammazzarmi, non mi preoccupa certamente un documento o lettera». (ANSA)