Questa tipologia di mascherine ha la certificazione cinese e vengono considerate un Dpi capace di filtrare al 95% le microparticelle sospese nell'aria. Protegge da batteri, virus, allergeni, nebbia, polveri, fumo, gas di scarico di auto ed altri agenti contaminanti. Ma si specifica che non hanno la certificazione per l’uso medico. Il personale medico e paramedico dell’ospedale di Crotone, compresi quelli operanti al servizio di emergenza-urgenza del 118, una volta effettuata la scoperta, nonostante le giuste perplessità, hanno comunque proseguito nella loro attività meritoria di servizio sanitario contro il covid quando i casi attivi sul territorio di compotenza ammonta a 327 casi attivi.
Secondo il sito internet del ministero della Salute sono le mascherine “Ffp2 e Ffp3” «i facciali filtranti utilizzati in ambiente ospedaliero e assistenziale per proteggere l’utilizzatore da agenti esterni (anche da trasmissione di infezioni da goccioline e aerosol), sono certificati ai sensi di quanto previsto dal D.lgs. n. 475/1992 e sulla base di norme tecniche armonizzate (Uni En 149:2009, scaricabili gratuitamente dal sito https://www.uni.com). La norma tecnica Uni En 149:2009 specifica i requisiti minimi per le semimaschere filtranti antipolvere, utilizzate come dispositivi di protezione delle vie respiratorie (denominati Fpp2 e Fpp3), ai fini di garantirne le caratteristiche di efficienza, traspirabilità, stabilità della struttura attraverso prove e test tecnici».
«Ogni altra mascherina – sottolinea il ministero – reperibile in commercio, diversa da quelle sopra elencate, non è un dispositivo medico né un dispositivo di protezione individuale; può essere prodotta ai sensi dell'art. 16, comma 2, del D.L. 18/2020, sotto la responsabilità del produttore che deve comunque garantire la sicurezza del prodotto (a titolo meramente esemplificativo: che i materiali utilizzati non sono noti per causare irritazione o qualsiasi altro effetto nocivo per la salute, non sono altamente infiammabili, ecc.). Per queste mascherine non è prevista alcuna valutazione dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Inail. Le mascherine in questione non possono essere utilizzate in ambiente ospedaliero o assistenziale in quanto non hanno i requisiti tecnici dei dispositivi medici e dei dispositivi di protezione individuale. Chi la indossa deve comunque rispettare le norme precauzionali sul distanziamento sociale e le altre introdotte per fronteggiare l’emergenza Covid-19».