È quanto scrivono in una nota congiunta Teresa Liguori, consigliere nazionale e presidente di “Italia nostra” Crotone, e Vincenzo Fabiani, direttore del Gruppo archeologico krotoniate.
«Il decreto di vincolo emanato dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone - spiegano Liguori e Fabiani, anche a seguito della richiesta datata 2021 di Italia nostra e del Gruppo archeologico krotoniate, lascia perplessi per l’esiguità della sua estensione e, quindi, della sua efficacia».
«Sulla zona in questione - sottolineano i due -, molto interessante dal punto di vista archeologico e paesaggistico, come attestato dalla documentazione alla base del procedimento della Soprintendenza dal 2012 (si tratta di un sito popolato in continuità diacronica a partire dall’età preistorica fino a quella tardo antica e medievale), da sempre ruotano vari interessi che vanno dalla realizzazione di impianti eolici e/o fotovoltaici, alla costruzione di varie tipologie di edifici».
«Pertanto, delude - stigmatizzano Italia nostra e Gak - che, non solo si sia intervenuti in ritardo e nel frattempo si siano autorizzati impianti eolici vicini al pianoro di cui, in particolare, una pala che incombe sulla zona ora vincolata, ma che ci si sia limitati a una misura che rischia di non avere l’efficacia sperata».