Alcuni di questi relitti si trovano anche nella zona A dell'Area Marina protetta 'Capo Rizzuto' dove è vietata ogni forma di attività compresa quella di fare il bagno. Tra queste imbarcazioni c'è anche il veliero incagliatosi a Le Cannella a bordo del quale si trovavano i migranti che lo scorso 3 novembre sono stati salvati grazie al coraggioso intervento delle forze dell'ordine e dei volontari della Croce rossa.
L'iniziativa del sindaco del comune calabrese nasce dalla costituzione di un comitato cittadino che ha indetto per domenica 21 novembre un sit-in proprio sulla spiaggia di Le Cannella dove si trovano due dei dieci relitti. Nella lettera - inviata anche all'agenzia delle Dogane, al presidente della Regione Calabria, al Prefetto, al Questore ed al procuratore della Repubblica, all'Area marina protetta, a Capitaneria di porto e Tenenza dei carabinieri - Vittimberga spiega che "ad oggi sono ben dieci i relitti spiaggiati che oltre a provocare ingenti danni ambientali in piena Area Marina Protetta, a lungo termine possono anche diventare pericolosi per bagnanti e passanti".
Si tratta di barche che non si riesce a rimuovere a causa di procedure burocratiche complesse e che restando in balia delle onde rilasciano nell'ambiente oli, carburanti e plastiche oltre ad essere pericolose per la pubblica incolumità dei turisti. Da qui la richiesta di interventi immediati al fine di "tutelare l'ecosistema del territorio ed evitare ingenti danni d'immagine, considerando l'alta vocazione turistica del territorio".