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Domenica, 08 Settembre 2024

PRIMO PIANO NEWS

teresa liguoriL'associazione nazionale "Italia nostra" informa in una nota che: «A seguito dell’esito dell’Assemblea generale dei soci 2018, il 15 settembre scorso si sono tenute a Roma, nella sede nazionale dell’associazione, le elezioni del nuovo presidente nazionale, dei tre vicepresidenti e della giunta esecutiva. Teresa Liguori, presidente della sezione di Crotone, pur avendo ricevuto il più alto numero di voti tra tutti i candidati al Consiglio direttivo nazionale, ha ritenuto di non proporre la sua candidatura alla carica di presidente nazionale per l’impossibilità di assicurare la presenza continuativa a Roma, nella sede nazionale. E’ stata eletta vicepresidente nazionale con ampio consenso. Numerosi i messaggi di congratulazioni e di felicitazioni alla neoeletta, che ha già ricoperto questo incarico dal 2012 al 2015, impegnandosi particolarmente nella difesa e tutela del patrimonio culturale naturale e paesaggistico della Calabria e delle altre regioni meridionali senza trascurare la sezione di Crotone, di cui è tuttora presidente. Teresa Liguori si iscrive all’associazione nel 1975 ispirandosi al “volontariato culturale inteso come scelta di vita per un’azione libera e senza compromessi”, che il cofondatore e primo presidente dell’associazione, Umberto Zanotti Bianco, aveva proposto nei suoi scritti ai giovani simpatizzanti dell’associazione. Da allora, ha organizzato a Crotone numerose attività di educazione ambientale in collaborazione con le scuole cittadine che hanno portato, nel tempo, alla creazione di tante aree verdi, diventate poi giardini e parchi (tra gli altri, Parco Zanotti, Parco Scaramuzza, Parco Pignera). Iniziative che ha proseguito fino alla creazione dei piu’ recenti Giardino Falcone e Borsellino ed Orto Botanico storico. Innumerevoli le azioni di tutela dei Beni Culturali di Crotone e della provincia anche in collaborazione con il Gruppo Archeologico Krotoniate: per citarne solo alcune, le iniziative per la costituzione del Parco Archeologico di Capo Colonna, a difesa del sito archeologico di Scifo, di Capo Cimiti, del Castello –Fortezza di Carlo V e le Mura di Cinta compresi gli Stemmi imperiale e viceregnale, dell’ex Convento dei Cappuccini, dei Parchi nazionali della Sila e del Pollino, della storica Ferrovia Jonica….). Impegno profuso per la salvaguardia e tutela del Patrimonio storico artistico naturale e paesaggistico della Nazione (articolo 9 della Costituzione Italiana) nella convinzione che “i valori culturali sono beni essenziali per tutti i cittadini e che tutti, attraverso la loro conoscenza, debbono essere messi in condizione di fruirne.”, come affermava Giorgio Bassani, presidente di Italia Nostra dal 1965-1980. Ricordando, con Umberto Zanotti Bianco, che… “ogni altra preoccupazione passa innanzi a quella che in un Paese come l’Italia dovrebbe essere tra le prime: salvare cioè e tramandare quanto più possibile intatto l’ingente Patrimonio d’arte giunto a noi dai secoli passati e che è la perpetua attrazione di tutte le genti”», conclude la nota.

 

 

 

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incidente ferroviario crotone 1989Il 16 novembre prossimo, alle ore 11, si terrà un’iniziativa, organizzata da Italia Nostra, in collaborazione con Filt-Cgil e Gruppo archeologico krotoniate, a ricordo delle vittime dell’incidente ferroviario, nel 28° anniversario della tragedia, che è costata la vita a 12 persone nel 1989. Saranno presenti alcuni familiari delle vittime. La cerimonia avrà luogo in piazza 16 Novembre, il piazzale antistante la Stazione di Crotone. Saranno fatte delle proposte per restituire a quel luogo la dignità di un tempo e per rilanciare la nobile, antica ferrovia jonica, asse portante di una mobilità da sviluppare e potenziare lungo tutto il litorale attraverso le tre regioni limitrofe, bagnate dallo stesso mare e vicine per tradizioni culturali. Aderiscono le associazioni Ferrovie in Calabria, Movimento Difesa Diritti Cittadini, Consorzio Jobel, Associazione Crotoniate Ferrovia Jonica, Cooperativa sociale “I Tre Melograni”.

 

 

 

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alluvione 1996 2Italia Nostra e Gruppo Archeologico propongono che venga realizzato il parco naturale-archeologico del fiume Esaro, ricordando la terribile esondazione del 14 ottobre 1996. Domani cade infatti la tragica ricorrenza, mentre è prevista una cerimonia religiosa e civile per domenica 15 ottobre alle ore 11, organizzata dalla parrocchia del Santissimo Salvatore nel quartiere Fondo Gesù. «Sono trascorsi ben 21 anni – scrivono le due associazioni – dalla esondazione del fiume Esaro, un evento drammatico rimasto nella memoria collettiva di tutti i crotonesi e non solo. Nel ricordare le vittime innocenti e le sofferenze dei loro familiari oltre che i pesanti danni subìti dal territorio, Italia Nostra e Gak chiedono alle autorità responsabili che siano adottate tutte le misure di prevenzione e di cura del territorio per evitare che eventi così luttuosi si ripetano, con le conseguenze nefaste per i cittadini e per l’ambiente che tutti conosciamo. I recenti roghi boschivi che hanno interessato vaste superfici anche boscate della regione hanno devastato il manto vegetale, che, impoverito e privo dell’humus, durante le copiose alluvioni tipiche della stagione autunnale, potrebbe essere facilmente aggredito da dissesto idrogeologico come in quella tragica giornata del 14 ottobre a Crotone. Anche per prevenire questi eventi luttuosi, Italia Nostra e Gruppo Archeologico Krotoniate rinnovano la proposta di istituire il Parco naturale fluviale ed archeologico dell’Esaro, dopo aver messo in sicurezza/ bonificato il fiume e dragato il suo corso fino alla foce, attualmente insabbiata. Tale idea-progetto era stata lanciata il 2 dicembre 2000, durante il convegno “Il fiume Esaro: ieri, oggi e domani”, organizzata dalla sezione, con la partecipazione di numerosi esperti, per discutere sulle funzioni del fiume e per proporre delle soluzioni per il suo recupero ambientale, così da restituire all’Esaro la dignità di antico corso d’acqua (attualmente perduta). Le fonti documentali e storiche confermano che in epoca magno-greca il fiume era in parte navigabile: Teocrito , nel quarto Idillio, descrive la scena dei due pastori che pascolano le greggi e gli armenti lungo le sponde erbose. In epoca ellenistica la foce dell’Esaro fungeva da porto fluviale, arretrata rispetto a quella attuale. Lungo le sponde sorgevano i quartieri degli artigiani e la presumibile “agorà”, per cui il fiume aveva la duplice funzione di mezzo di comunicazione e di scambi commerciali, oltre a rivestire un ruolo sacrale, dato che i Greci veneravano le divinità delle acque. Ritornando alla proposta progettuale di Parco Fluviale, per contribuire a purificare le acque dell’Esaro da eventuali residui inquinanti, si potrebbero piantumare delle essenze tipiche dell’habitat, così da contemperare l’esigenza del risanamento ambientale a quella della tutela del paesaggio e della tradizione storica, non solo magno-greca, ma anche più recente, come quella tramandata dalle testimonianze di alcuni viaggiatori del Grand Tour, come George Gissing (1897) e Norman Douglas (1911), i quali descrivevano con stupore i giardini profumati situati lungo le sponde dell’Esaro. Alla luce dei rinvenimenti archeologici vecchi e nuovi sulle sponde (resti di fortificazione) e nelle dirette adiacenze (scavi di via Acquabona) del corso fluviale cittadino, sarebbe auspicabile, proficuo e naturale il suo inserimento nel progetto Antica Kroton. Messa in sicurezza idro-geologica, tutela dell’ambiente e del paesaggio fluviale potrebbero essere così contemperate nel parco fluviale naturale ed archeologico del fiume Esaro, che, se realizzato, doterebbe il quartiere di Fondo Gesù di un’area verde risanata, bonificata e finalmente restituita alla fruizione dei cittadini ed alla memoria collettiva delle vittime dell’alluvione, alle quali è stata dedicata la “piazza 14 ottobre 1996”. Infine, le due associazioni parteciperanno alla cerimonia religiosa e civile organizzata domenica 15 ottobre alle ore 11 dalla parrocchia del Santissimo Salvatore nel quartiere Fondo Gesù».

 

 

 

 

 

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cancello antica krotonUna richiesta di chiarimenti sullo stato dell'arte degli interventi di "Valorizzazione dell'Area Archeologica Antica Kroton" a valere sul Fondo PAC III (Fase II) è stata inoltrata da quattro associazioni (Gruppo archeologico Krotoniate, Italia Nostra Onlus, Società Dante Alighieri e Legambiente) all’indirizzo del sindaco Ugo Pugliese e della sua vice con delega alla Cultura Antonella Cosentino. «Anche quest'anno – scrivono le associazioni – la pausa estiva è giunta al termine e, anche quest'anno, come ormai da tanto, troppo tempo, tra annunci e proclami d'ombrellone, si racconta una favola per conciliare gli inquieti animi dei crotonesi alle prese con la difficile quotidianità del territorio. È questa una storia che racconta di meraviglie, di decenni di attesa, di grandi soprese, di lavoro, di ricchezza e turismo, di sconvolgenti cambiamenti e di una nuova rotta, ad un prezzo esiguo: compiacenza e adorazione, su una strada cosparsa di omaggi per il potente di turno. Si narra di una gloriosa città e della sua affascinante civiltà sommersa dal tempo, dalla terra e dalle scorie degli uomini. Si fantastica di "Antica Kroton". Un infinito sequel del quale abbiamo smarrito il numero della stagione in corso e che oggi vede, tra una rimodulazione e l'altra, la Città di Crotone quale beneficiaria di un finanziamento pari a 61 milioni e 700 mila euro, giusta deliberazione n. 86 del 20 marzo 2015, e che, tra mille titubanze e incertezze, tra il detto e il non detto, corriamo il rischio di perdere irrimediabilmente. Tutto, per l'ennesima volta, in mano alla Regione Calabria, al suo presidente (riservatario esclusivo, tra le tante, delle competenze relative ai beni culturali) e alla "crotonesissima" assessore alla Tutela dell'ambiente. Le scriventi associazioni, ben consapevoli di quale e quanta attenzione la Regione Calabria e il suo presidente rivolgano alla città di Crotone e al suo dimenticato, isolato, territorio, temono che anche questa occasione si trasformi nell'ennesimo "naufragio della speranza" e ricordano a lei signor sindaco e a lei signora vicesindaco quali risultati siano stati raggiunti nelle vertenze relative all'aeroporto S. Anna e al Marrelli hospital, solo per elencarne alcuni tra i più rovinosi. Pertanto chiediamo a codesto spettabile Ente, quale "Soggetto attuatore" del predetto finanziamento a suo tempo opportunamente nominato, e a voi, ai quali direttamente ci appelliamo, di chiedere, per noi e per la cittadinanza tutta, alla Regione Calabria a quale punto sia giunto l'inter burocratico per passare all'attuazione del progetto (visto che la delibera, sopra cennata, di affido delle somme, risale ad oltre due anni fa). Contestualmente Vi chiediamo di riprendere in mano la situazione e di concretizzare il vostro ruolo di "Soggetto attuatore" affinché anche questa occasione non si trasformi nell'ulteriore, immobile, voragine infernale che tutto inghiotte senza lasciare traccia alcuna in un territorio sempre più costituito di sole rovine e volontariamente isolato dal resto della Regione e della nazione. Ci auguriamo che l'antica Kroton possa essere l'inizio della vera autoconsapevolezza di questo nostro territorio e rimaniamo in attesa di Vostre pubbliche determinazioni a riguardo per il riscatto di noi tutti. Nel ricordare i prossimi eventi elettorali Vi invitiamo a cantare con noi agli oppositori del nostro territorio i versi dell'immortale poeta:
Ma se lo vedessero tornare ad Itaca,
tutti si augurerebbero d'esser più lesti nei piedi
che ricchi d'oro e di vesti

(Odissea, I, vv. 163-165)».

 

 

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Ripulito e restituito ai cittadini l’ex orto candela (diventato orto botanico del baluardo di San Giacomo) «Quando la collaborazione tra cittadini e Amministrazione pubblica funziona». È il commento di Teresa Liguori del Collegio nazionale probiviri di “Italia nostra”. «Una buona notizia per la città – scrive Liguori – l’area dell’ex Orto candela, una volta soggetta ad atti vandalici, in via Discesa Castello, è stata riqualificata e restituita ai cittadini, dopo la conclusione dei lavori di pulizia, bonifica, sistemazione e messa a dimora di piante officinali ed aromatiche e di arbusti di mirto e lentisco, tipici della macchia mediterranea. La realizzazione della prima parte del progetto di riqualificazione e trasformazione dell’area in orto botanico, ideato dall’agronomo Armando Lia per Italia Nostra e Pantagruel, è stato finanziato dal Comune di Crotone». Tale progetto era stato presentato ufficialmente al pubblico il 28 agosto 2016 a Parco Zanotti in occasione della seconda edizione del premio omonimo, riscuotendo successo ed apprezzamento da parte di tutti i partecipanti all’incontro, compreso l’assessore al verde pubblico del Comune, Caterina Caccavari. Il progetto ha la duplice valenza di riqualificare l’area e di dotare la città antica di una cintura verde, contribuendo ad incrementare quell’itinerario naturalistico-archeologico che partendo da Parco Zanotti, parco delle Rose, parco Pignera, parco Carrara, Mura greche di Santa Lucia, conduce alla Villa Comunale (ex Orto Filè) ed all’ex Orto candela, consentendo ai cittadini di fruire di una parte degli antichi Orti urbani esistenti fino agli inizi del XX secolo, prima che avanzasse il sacco urbanistico. A distanza di pochi mesi, trovati i finanziamenti, sono così iniziati i lavori di bonifica, dissodamento del terreno, sistemazione della recinzione e dell’impianto idrico, messa a dimora delle piante, lavori affidati ad un’azienda florovivaistica del territorio. Ai lavori hanno partecipato, a titolo gratuito, anche alcuni iscritti dell’associazione Pantagruel. Con la realizzazione dell’orto botanico, affidato in gestione volontaria ad Italia Nostra ed ai soci della sezione che già ne hanno cura, e con la sua prossima inaugurazione ai primi di maggio, si provvederà alla denominazione, che potrebbe essere “Orto botanico Baluardo di San Giacomo” così da restituire al luogo la sua denominazione storica . Lo stesso antico Baluardo o Bastione, della metà del XVI secolo, che necessita di interventi urgenti di consolidamento/salvaguardia, possibilmente finanziati attraverso la piattaforma dell’Artbonus, come proposto da Italia Nostra e Gak, (insieme agli antichi Stemmi imperiale e reale del Baluardo don Pedro).

 

 

 

 

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stemma carloV donpedroItalia nostra e Gruppo archeologico krotoniate chiedono al Comune di Crotone di far inserire gli stemmi imperiale e vicereale e il bastione San Giacomo nella lista dell'Artbonus. «Nel dicembre 2013 – scrivono Teresa Liguori del collegio nazionale probiviri Italia nostra e Vincenzo Fabiani direttore Gruppo archeologico krotoniate – le associazioni Italia nostra, Gruppo archeologico e Società Dante Alighieri di Crotone avevano lanciato un appello alle Istituzioni nazionali e locali a difesa delle Armi imperiale e vicereale, bassorilievo in pietra arenaria del XVI secolo, soggetto alle ingiurie del tempo ed all'incuria degli uomini, fortemente a rischio: per questo motivo, inserito anche nella “Lista rossa” di Italia nostra insieme all'ex Convento dei Cappuccini. Tale monumento scultoreo, tra i più rilevanti del meridione d'Italia, fu inserito nella cortina del baluardo Don Pedro nel 1547 ed i lavori furono eseguiti insieme alla riqualificazione della cinta muraria, "grande opera" che durò ben dieci anni. Il progettista delle fortificazioni, Giangiacomo Della Caia, il più importante ingegnere militare dell'epoca, fece apporre altri stemmi anche a Capua ed a Lecce, dove sono tuttora ben conservati e fruiti dai cittadini, mentre a Crotone non è consentito dato che gran parte delle mura sono utilizzate da privati. Nonostante le numerose ed autorevoli sollecitazioni, tra cui quelle dell'ex direttore generale Archeologia, Gino Famiglietti, e del prefetto dell'epoca, Maria Tirone, nessun intervento di consolidamento e di restauro conservativo è stato mai programmato dal Comune di Crotone, cui spetta la custodia e la manutenzione di tale rilevante bene storico-culturale, vincolato come le Mura, appartenenti al demanio pubblico. Italia nostra e Gruppo archeologico krotoniate, preoccupate per le condizioni sempre più precarie in cui versano in particolare il Bastione San Giacomo del Castello e le Armi del Bastione don Pedro, chiedono al Comune di attivare al più presto la piattaforma dell'Artbonus, misura agevolativa per incentivare le donazioni (mecenatismo) di cittadini/imprese a sostegno della cultura e dello spettacolo, misura introdotta dall'art.1 dal D.L.n. 83/2014, poi resa permanente dalla legge di stabilità 2016, che consente al donatore (persona fisica o giuridica) di godere di un regime fiscale agevolato nella misura di un credito di imposta pari al 65% delle erogazioni effettuate a partire dal 2014. Purtroppo, l'Artbonus non ha trovato nella nostra regione un favore degno delle sue condivisibili finalità, tant'è che, scorrendo la lista degli interventi previsti in Calabria, questi risultano molto ridotti (solo 10) rispetto al gran numero di beni culturali pubblici esistenti nel territorio, spesso in condizioni precarie. Al contrario di quanto avviene nelle regioni centro-settentrionali, nelle quali la piattaforma ha trovato ampio consenso da parte di cittadini e di imprese, grazie anche al coinvolgimento delle Istituzioni. Sempre più convinti che l'Artbonus sia la strada maestra da percorrere per salvare dal degrado tanti beni culturali a rischio, Italia Nostra e GAK chiedono al Comune di programmare dei progetti (collaborando con i tecnici della Soprintendenza) per il consolidamento ed il restauro conservativo del Baluardo S.Giacomo del Castello e del Baluardo don Pedro con le Armi, in modo da inserirli nella lista dell'Art Bonus per la Calabria. I cittadini (ciascuno secondo le proprie disponibilità) avranno così l'opportunità di fare generosamente e responsabilmente la loro parte per salvare dal degrado un patrimonio storico-artistico-architettonico di immenso valore, appartenente alla memoria collettiva, stimolando altresì le Istituzioni a mobilitarsi per tale importante obiettivo».

 

 

 

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