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Domenica, 08 Settembre 2024

PRIMO PIANO NEWS

Nell’ambito della X Giornata delle Ferrovie non Dimenticate indetta da Co.Mo.Do (mese della mobilità dolce - 5 marzo/9 aprile 2017) la sezione di Crotone in collaborazione con la sezione di Trebisacce, l’associazione Ferrovie in Calabria, il Gruppo Archeologico Krotoniate ed il Gruppo Archeologico del Pollino organizza per sabato 11 marzo 2017: “Il secondo itinerario con il treno della Magna Graecia sulle orme dei viaggiatori del Grand tour alla riscoperta dei siti archeologici”. Un viaggio in treno, da Crotone a Sibari, lungo i binari della storica linea ferroviaria che dal 1875 lambiscono il mar Jonio, per riscoprire la civiltà magno greca e visitare il Museo ed il Parco archeologico di Sibari ad un mese esatto dall’inaugurazione dell’11 febbraio 2017, dopo la tragica alluvione del 19 gennaio 2013. Guide culturali saranno alcuni soci del Gruppo Archeologico del Pollino. L’itinerario storico-archeologico si svolge in ideale continuità con il precedente del 5 marzo 2016, che ha condotto i numerosi partecipanti del moderno “Petit Tour della Magna Grecia” da Crotone a Locri per visitarne il Parco archeologico ed il Museo. Un evento ancora una volta organizzato nella convinzione che percorso culturale-turistico e fruizione della mobilità dolce, quella del treno, non impattante e non inquinante, rispettosa dell’ambiente e promotrice di relazioni sociali, bene si armonizzino e vadano valorizzati.

ferrovie dimenticate 2017 locandina

 

 

 

 

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targa ferrovia disastro 1989 COLLAGESi e' tenuta questa mattina nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Crotone una manifestazione per ricordare le dodici vittime che, il 16 novembre del 1989, persero la vita nello scontro fra due treni. Quel giorno di 27 anni fa, alle ore 13.20, due treni locali, uno proveniente dalla stazione di Isola Capo Rizzuto e l'altro partito da Crotone, si scontrarono a poche centinaia di metri dallo scalo del capoluogo, causando la morte di dodici persone e trentadue feriti. Anche quest'anno nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Crotone, nominata per l'appunto Piazza 16 novembre, e' stata ricordata quella strage con un'iniziativa organizzata dall'Associazione ferrovie in Calabria, dalla sezione crotonese di Italia nostra, dal Gruppo archeologico krotoniate e dalla Federazione italiana lavoratori trasporti della Cgil di Crotone. All'iniziativa, oltre ai rappresentanti delle associazioni, ai cittadini e all'assessore comunale Caterina Caccavari, in rappresentanza del Comune di Crotone, erano presenti anche i parenti di alcune delle dodici vittime dell'incidente, nove donne e tre uomini, tra le quali studenti e lavoratori pendolari che tornavano a casa dopo una mattinata di studio e di lavoro. Sono stati proprio i familiari delle vittime a scoprire la targa in marmo sulla quale sono stati incisi i nomi dei dodici caduti, cui sono seguiti alcuni interventi incentrati tutti sul rilancio della ferrovia della fascia jonica "oggi ridotta ai minimi termini" come ha sottolineato Gaetano Liperoti della Cgil, mentre, a detta dell'assessore Caccavari e' "fondamentale per lo sviluppo della citta' e di tutto il territorio". (AGI)

 

 

 

 

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incidente ferroviario crotone 1989«Mercoledì 16 novembre – informa Italia nostra –, alle ore 11, presso la stazione ferroviaria di Crotone, si svolgerà una cerimonia a ricordo del 27° anniversario dell'incidente ferroviario del 1989, organizzata dalle associazioni Italia Nostra, Gruppo Archeologico, Ferrovie in Calabria e dalla FiltCgil. Nell'occasione, sarà inaugurata da alcuni famigliari – rendo noto il comunicato stampa – la targa di marmo (apposta sulla parete esterna della stazione) dedicata alle 12 vittime del disastro e sarà evidenziata la difficile situazione del trasporto ferroviario specie nel versante orientale della Calabria, le varie criticità dell'antica linea jonica, la dismissione di stazioni, molte delle quali chiuse, il taglio di binari, fatti denunciati ormai da tempo da numerose associazioni di pendolari/movimenti civici/ sindaci. Nel corso della cerimonia, sarà comunicata un’iniziativa per il rilancio della linea ferroviaria jonica, indirizzata a tutti i cittadini ed alle Istituzioni. Parteciperà alla cerimonia il sindaco della città. Hanno aderito: Cgil Crotone, Dopolavoro ferroviario, Mddc, Arci e Legambiente Crotone. Si invitano – conclude Italia nostra – i cittadini, le Istituzioni, le associazioni: la città di Crotone non ha dimenticato quella tragedia!».

 

 

 

 

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esaro fiumeItalia Nostra e Gruppo Archeologico lanciano un appello all’Amministrazione comunale per creare il Parco naturale del fiume Esaro nel 20° anniversario dell’alluvione (14 ottobre 1996-2016). «Quest’anno – è scritto in una nota – ricorre il ventesimo anniversario della terribile esondazione del fiume Esaro, che ha causato sei vittime innocenti e pesanti danni al territorio. Una data che la città di Crotone non deve dimenticare sia per onorare le vittime ricordando il loro sacrificio che per evitare che eventi così drammatici possano ripetersi in futuro. Italia Nostra e Gruppo Archeologico Krotoniate – esorta il comunicato – rinnovano la proposta di istituire il Parco naturale fluviale dell’Esaro, dopo aver messo in sicurezza/bonificato il fiume e dragato il suo corso fino alla foce, attualmente insabbiata. Tale idea-progetto – ricorda ancora la nota – era stata lanciata il 2 dicembre 2000, durante il convegno “Il fiume Esaro: ieri, oggi e domani”, organizzata dalla sezione, con la partecipazione di numerosi esperti, per discutere sulle funzioni del fiume e per proporre delle soluzioni per il suo recupero ambientale, così da restituire all’Esaro la dignità di antico corso d’acqua (attualmente perduta). In epoca magno-greca – spiega il comunicato – il fiume era in parte navigabile: Teocrito, nel quarto Idillio, descrive la scena dei due pastori che pascolano le greggi e gli armenti lungo le sponde erbose. In epoca ellenistica la foce dell’Esaro fungeva da porto fluviale, arretrata rispetto a quella attuale. Lungo le sponde sorgevano i quartieri degli artigiani e la presumibile “agorà”, per cui il fiume aveva la duplice funzione di mezzo di comunicazione e di scambi commerciali, oltre a rivestire un ruolo sacrale, dato che i Greci veneravano le divinità delle acque. Ritornando alla proposta progettuale di Parco Fluviale, per contribuire a purificare le acque dell’Esaro da eventuali residui inquinanti, si potrebbero piantumare delle essenze tipiche dell’habitat, così da contemperare l’esigenza del risanamento ambientale a quella della tutela del paesaggio e della tradizione storica, non solo magno-greca, ma anche più recente, come tramandata dalle testimonianze di alcuni viaggiatori del Grand Tour, come George Gissing (1897) e Norman Douglas (1911), i quali descrivevano con stupore i giardini profumati situati lungo le sponde dell’Esaro. A parere delle associazioni – suggerisce il comunicato –, il Parco fluviale potrebbe essere collegato con il Parco archeologico naturalistico-paesaggistico, ipotesi proposta recentemente da Italia Nostra e Gruppo Archeologico Krotoniate, che comprende Parco “Zanotti Bianco”, l’area attuale dello Stadio e Parco Pignera, sino a Parco Carrara (all’interno del quartiere centrale della città antica) fino alle mura greche per poi arrivare alla villa comunale ed all’ex orto Candela in Discesa Castello. Naturalmente – precisa il comunicato –, attività indispensabili e preliminari alla realizzazione del parco fluviale dovrebbero essere la bonifica del bacino idrico, l’attivazione di un nuovo depuratore, il dragaggio della foce, attualmente ricoperta di detriti sabbiosi che impediscono il regolare deflusso delle acque meteoriche, oltre ad un’adeguata forestazione delle sponde. Messa in sicurezza idro-geologica, tutela dell’ambiente e del paesaggio fluviale potrebbero essere così contemperate nel parco fluviale naturale del fiume Esaro, che, se realizzato, doterebbe il quartiere di Fondo Gesù di un’ area verde risanata, bonificata e finalmente restituita alla fruizione dei cittadini ed alla memoria delle vittime innocenti dell’alluvione, alle quali è stata dedicata la “piazza 14 ottobre 1996” come proposto nel 2014 da Italia Nostra e Gak insieme alla Parrocchia SS.Salvatore del Gesù. Con l’auspicio – chiude la nota – che la nuova Amministrazione comunale prenda in considerazione tali proposte, avviando le relative procedure e costituendo un “Comitato tecnico e di esperti” che si impegni per realizzare questa idea-progetto». Aderiscono alla proposta di Parco naturale fluviale del fiume Esaro le associazioni Arci, Enpa, Legambiente e Mddc di Crotone.

 

 

 

 

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giardino falcone borsellino2«Domenica 13 marzo - scrive la zezione territoriale di Italia nostra - alle ore 10.30 verrà messo a dimora un alberello di ulivo nel giardino "Falcone e Borsellino" di via Morelli a Crotone. L'area verde è stata adottata da Italia Nostra - ricorda il comunicato - e da alcuni abitanti del quartiere ed in particolare da Vincenzo Catanzaro, cittadino benemerito, che dedica tanta cura al giardino coadiuvato, per la manutenzione straordinaria, dalla cooperativa Agorà Kroton. Periodicamente intervengono anche volontari di Legambiente, Libera, Wwf, Arci, Nuova Hera, Gruppo Archeologico, Italia Nostra. Grazie al loro impegno, l'area, una volta spoglia, con l'ulivo solitario dedicato a Falcone e Borsellino, è diventata nel tempo un piccolo "giardino della memoria", per ricordare le tante vittime cadute non solo per mano della violenza mafiosa ma anche del terrorismo. Nel mese di ottobre scorso, una piantina di ulivo è stata dedicata a Valeria Solesin, la ricercatrice italiana caduta durante gli attentati dei terroristi del Daesh a Parigi».


«Domenica 13 marzo prossimo - entra nel merito dell'iniziativa il comunicato - l'ulivo, messo a dimora dalle associazioni, sarà dedicato ad altre vittime della violenza: Giulio Regeni, il ricercatore ucciso a Il Cairo, i due tecnici in Libia, Salvatore Failla e Fausto Piano, e le suore Anselm, Marguerite, Judit e Reginette, Missionarie della Carità massacrate dal fanatismo religioso ad Aden, nello Yemen. Una lunga scia di odio e di violenza che sembra non avere mai fine. L' alberello di ulivo dedicato alle persone uccise in tanti Paesi del mondo a causa della guerra, della fame e dell'oppressione, del fanatismo religioso e dell'odio razziale, manterrà vivo il ricordo di queste e di tante altre vittime innocenti che hanno perduto la vita, spesso nell'indifferenza generale. Non lasciamo che cadano nell'oblio. Sarebbe come ucciderle una seconda volta!». La nota si chiude con segnalazione fatta da Italia nostra al Comune di Crotone perché «l'impianto elettrico che illumina l'albero di Ulivo di Falcone e Borsellino e delle scorte è stato distrutto dai soliti vandali, auspicando che sia ripristinato al più presto».

 

 

 

 

 

 

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treno fsDa Crotone a Locri in treno per compiere il viaggio della Magna Graecia. «In occasione - informa una nota - della IX Giornata delle ferrovie non dimenticate del 2016, indetta da "Comodo", le associazioni "Italia nostra" e "Ferrovie in Calabria", hanno organizzato per sabato 5 marzo un'iniziativa a difesa dell'antica ferrovia jonica. È questa - sottolinea la nota - una tratta storica inaugurata nel 1874 dopo 10 anni di intenso lavoro per collegare Taranto a Reggio Calabria, per un totale di 472 chilometri lungo la costa jonica. Da una ventina di anni a questa parte - coomenta amaro la nota -, tale linea sta progressivamente perdendo volume di traffico sia merci (ormai quasi inesistente) che passeggeri, smantellando il numero dei binari e riducendo le stazioni ferroviarie a "non luoghi". Sono stati tagliati anche i collegamenti diretti con le città del centro nord e con la Sicilia. Sempre più difficile la vita dei pendolari e sempre più rari i viaggiatori che utilizzano il treno per spostarsi dentro e fuori regione. Tutto questo - stigmatizza la nota -nonostante arrivassero segnali di controtendenza grazie alla mobilitazione di cittadini, associazioni, alcuni sindaci del litorale jonico che si battono per il diritto alla mobilità. Rimangono tuttora situazioni critiche nel trasporto ferroviario lungo la jonica. Convinte - entra nel merito la nota - che sia utile e e bello fruire del treno lungo il suggestivo litorale jonico alla riscoperta dei siti più importanti della Magna Graecia, Italia Nostra e Ferrovie in Calabria hanno profuso impegno e determinazione per organizzare per il 5 marzo prossimo un viaggio con il treno della Magna Grecia da Crotone a Locri con visita guidata al parco e museo archeologico nazionale di Locri Epizefiri (antica colonia della Magna Grecia). Guida culturale sarà l'archeologa Silvana Jannelli, già direttrice del Museo nazionale di Vibo Valentia. Finalità del Viaggio: far riscoprire il treno, mezzo di trasporto privilegiato della mobilità dolce e sostenibile, veicolo attrattore per gruppi turistici e per viaggi d'istruzione lungo il litorale jonico ed al contempo favorire gli scambi culturali e le relazioni tra cittadini che vivono in una condizione di isolamento da infrastrutture ferroviarie e stradali davvero insostenibili e penalizzanti per lo sviluppo del loro pregevole territorio. Le due associazioni auspicano ci possa essere in un futuro non lontano una svolta positiva per il trasporto su ferro lungo la linea ferroviaria jonica, patrimonio pubblico al servizio della popolazione. Sempre che crescano attenzione ed impegno - conclude il comunicato - da parte dei cittadini e delle istituzioni responsabili, regionali e nazionali».

 

 

 

 

 

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