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Domenica, 08 Settembre 2024

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commemorazione morti ferroviari crotoneIl prossimo 16 novembre cadrà il 26° anniversario dell'incidente ferroviario di Crotone (1989-2015). Italia Nostra, Ciufer, Gruppo Archeologico Krotoniate, Comitato Utenti Ferrovie Regionali, Ferrovie in Calabria, la Società Dante Alighieri, la Filt-Cgil, il Movimento per i Diritti del Cittadino, Rete per Ferrovia Jonica Bene Comune hanno organizzato un sit-in nel piazzale della stazione alla presenza di rappresentanti dei familiari delle vittime, delle Istituzioni e dei cittadini. «Ricordiamo con rimpianto - scrivono Teresa Liguori e Domenico Gattuso - Delia Sozzi, Antonella Serventi, Carmelina Pistoia , Rosanna Perri, Rita Angela Geracitano, Loredana Gentile, Emma Gagliardi, Franca Cefalà, Mirella Cavalli, Antonio Sorrenti, Angelo Giuffrè, Salvatore Bruno, vittime dell'incidente ferroviario del 16 novembre 1989 a Crotone. Erano cinque lavoratori delle ferrovie - ricordano -, tra macchinisti e capitreno, e sette docenti pendolari che ogni mattina percorrevano, fra tanti disagi, la tratta jonica per raggiungere i posti di lavoro. Nell'imminenza del 26° anniversario del drammatico evento, avvenuto nei pressi del casello ferroviario 237+ 322 di Crotone, le associazioni Italia Nostra, Gruppo Archeologico Krotoniate, Comitato Utenti Ferrovie Regionali, Ferrovie in Calabria, la Società Dante Alighieri, la Filt-Cgil, il Movimento per i Diritti del Cittadino, Rete per Ferrovia Jonica Bene Comune, si ritroveranno per un sit-in, in piazza 16 novembre (già piazza Stazione), alla presenza di rappresentanti dei familiari delle vittime, delle istituzioni e dei cittadini». A memoria delle persone scomparse così tragicamente, sarà deposta una pianta che verrà messa a dimora nel giardinetto interno alla stazione dopo averlo adeguatamente ripulito e reso decoroso. «Il giardino - commentano in proposito - come tanti altri servizi ormai chiusi da tempo sono la misura di un lento smantellamento di quella che era l'antica e vivace stazione ferroviaria di Crotone, fino agli anni '90 animata da notevole traffico merci e passeggeri. A tanto abbandono, al pesante isolamento da infrastrutture del versante jonico si deve reagire uniti, cittadini ed istituzioni, con un obiettivo comune. Lo si deve anche nel ricordo di quelle persone che hanno perso la vita 26 anni fa, ai tanti pendolari che affrontano disagi per raggiungere il posto di lavoro/studio, a tutti i cittadini del versante jonico che vorrebbero usufruire del diritto alla mobilità come gli altri. Per pura coincidenza, nella mattina di lunedì 16 novembre prossimo una rappresentanza della Rete per la Ferrovia Jonica B.C. parteciperà al terzo incontro tecnico con l'assessore regionale ai Trasporti, Roberto Musmanno. Si parlerà di rilancio della ferrovia jonica, di intermodalità, di fruizione di nuovo materiale rotabile e di orari compatibili con le esigenze dei pendolari e dei viaggiatori. Il ricordo delle vittime innocenti - concludono - darà maggiore forza ed incisività alla mobilitazione della Rete per la Ferrovia Jonica Bene Comune».

 

 

 

 

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ferrovia crotone"Ferrovia ionica bene comune: una mobilitazione generale per una petizione popolare". È l'iniziativa che il Ciufer (Comitato italiano utenti delle ferrovie regionali), Italia Nostra, Comitati di pendolari (Apj) e numerose altre associazioni. promuoveranno questo sabato alle ore 11 nel piazzale della Stazione ferroviaria di Crotone. «La Calabria - scrivono in una nota le associazioni - è la Regione più povera d'Italia, con metà della sua popolazione sotto la soglia della povertà. La fascia ionica calabrese, in cui vivono oltre 1,2 Milioni di abitanti, già marginalizzata rispetto alla fascia tirrenica, sta vivendo da due decenni una fase di preoccupante regresso economico-sociale e di caduta demografica. Per ragioni diverse, a questa terra meravigliosa è stato impedito di esprimere le potenzialità latenti in settori fondamentali dell'economia come quelli agricolo, culturale e turistico. Il continuo taglio ai servizi pubblici essenziali nei settori della sanità, della scuola, del welfare, dei trasporti, rischia di accelerare il disastro, in un circuito vizioso che pare inarrestabile. La comunità locale non può accettare questa lenta agonia e perciò si sta mobilitando per rivendicare il diritto ad una vita dignitosa, come in altri contesti europei ordinari. Siamo convinti che il servizio di trasporto pubblico ferroviario sia fondamentale per scongiurare una ulteriore perdita di accessibilità e di opportunità di comunicazione rapida, sicura e di qualità per le popolazioni ioniche, tanto all'interno della Regione, quanto fra la Calabria e le altre regioni. Per queste ragioni, continua la mobilitazione popolare in atto da due anni, con manifestazioni a cadenza quasi mensile, in corrispondenza delle stazioni ferroviarie ioniche. Numerose manifestazioni pubbliche si sono susseguite nel corso del 2014 e del 2015, ed hanno visto crescere la partecipazione attiva di movimenti civici ed associazioni (oltre 35), amministrazioni comunali (ormai una quarantina). Negli ultimi mesi la battaglia ha assunto ancora maggiore vigore, con una Petizione popolare, focalizzata su 10 punti di rivendicazione nei confronti delle istituzioni di governo regionale e nazionale, già firmata da migliaia di cittadini. La Rete delle associazioni, che si sono auto-organizzate in coordinamento, ha già ottenuto la convocazione di un Tavolo tecnico alla Regione, ma occorre che il Tavolo tecnico sia reso effettivamente operativo e si riunisca a cadenza regolare per affrontare i singoli punti della Petizione popolare. La mobilitazione pertanto continua nelle piazze, con l'obiettivo di sensibilizzare sempre più le comunità locali e stimolare gli organi di governo ad assumere responsabilità e decisioni efficaci per la salvaguardia della linea, in avanzato stato di degrado, e l'attivazione di provvedimenti utili per il rilancio dei servizi su standard qualitativi europei. Sabato 24 Ottobre si svolgeranno due sit-in importanti. Il primo a Crotone alle ore 11:00 (in P.za 16 Novembre 1989, già Piazza Stazione) e il secondo a Rossano alle ore 17:00, davanti alla stazione ferroviaria. I due meeting sono promossi dal Ciufer (Comitato italiano utenti delle ferrovie regionali), da Italia Nostra, dai Comitati di Pendolari (Apj) e da numerose altre associazioni. Invitiamo i cittadini a partecipare attivamente. In allegato le locandine dei due eventi, le adesioni di Associazioni e di Comuni già acquisite, copia della Petizione popolare.

 

PETIZIONE POPOLARE PER IL RILANCIO DELLA FERROVIA IONICA.

La Calabria è la Regione più povera d'Italia, con metà della sua popolazione sotto la soglia della povertà; la fascia ionica calabrese è ancora più povera e vi risiedono comunque 1 milione di abitanti. Per ragioni diverse, a questa terra meravigliosa è stato impedito di esprimere le potenzialità latenti in settori fondamentali dell'economia come quelli agricolo, culturale e turistico. La comunità locale non vuole accettare un ulteriore suo impoverimento; rivendica perciò la salvaguardia e il rilancio della ferrovia ionica, la Ferrovia della Magna Grecia. I 10 punti salienti della rivendicazione in atto nei confronti delle istituzioni di governo regionale e nazionale sono i seguenti:

1. Costituzione e convocazione di un tavolo tecnico con la partecipazione di rappresentanti dei movimenti, dei comuni e di loro tecnici di fiducia;
2. Assunzione immediata di un provvedimento che blocchi e annulli definitivamente le operazioni di smantellamento di binario in corso da parte di RFI e attivi il ripristino del binario tagliato presso la stazione di Marina di San Lorenzo;
3. Avvio di una procedura di gara per l'acquisto di 15-20 treni regionali di ultima generazione; al tal fine si potrebbe procedere attraverso una rimodulazione dell'Accordi di Programma stipulato fra Regione e Ministero della Coesione che stanziava 80 Mni di Euro per la elettrificazione di una non ben definita tratta ionica (il progetto non è mai stato elaborato dalla Regione Calabria e i fondi sono rimasti fermi presso il Ministero);
4. Predisposizione ed attuazione di un piano di rilancio dei servizi di trasporto ferroviario su standard di qualità europei, attraverso un nuovo programma di esercizio che preveda:
- il ripristino dei servizi con treni da Sibari verso la Puglia a cadenza oraria e maggiore frequenza nelle fasce orarie di punta;
- il ripristino delle corse ferroviarie fra Catanzaro Lido e Lamezia Terme a cadenza oraria e maggiore frequenza nelle fasce orarie di punta;
- la presenza di treni locali di raccolta e distribuzione (su brevi distanze come la Locride) e di treni rapidi sulle direttrici principali (Crotone-Lamezia Terme; Roccella-Lamezia Terme; Reggio Calabria-Catanzaro Lido; Reggio Calabria-Bari; Sibari-Paola-Lamezia Terme; ecc.);
5. Recupero funzionale dei fabbricati di stazione, cessione degli stessi fabbricati ai comuni, previa realizzazione di opere e adozione di tecnologie utili a garantire:
- servizi di assistenza e di informazione ai viaggiatori ed ai turisti;
- servizi di interscambio modale;
- decoro e qualità ambientale (cura del patrimonio edilizio e delle aree di pertinenza);
6. Ripristino del collegamento ferroviario fra la stazione Marittima e la stazione Lido di Reggio Calabria; ed attivazione di servizi di navetta fra porto e aeroporto dello Stretto al fine di rendere diretto, efficace, appetibile l'accesso allo scalo aeroportuale per la popolazione messinese;
7. Attivazione di un regime di TPL integrato dei servizi fra le due coste, con potenziamento della flotta di navi veloci sullo Stretto, mediante acquisizione di mezzi di proprietà pubblica, al fine di garantire servizi frequenti e affidabili;
8. Azioni di salvaguardia e rilancio dei servizi ferroviari con ferryboat sullo Stretto a servizio di Sicilia e Calabria, su relazioni interregionali;
9. Azioni di salvaguardia del regime di controllo pubblico dello stabilimento OMECA e di rilancio produttivo;
10. Stanziamento adeguato di risorse per garantire l'esercizio dei servizi di cui ai punti sopra, secondo parametri di costo standard.

 

 

 

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alluvione1996 commemorazione2014«Durante un'iniziativa pubblica - ricordano Italia nostra e Gruppo archeologico Krotoniate - organizzata il 14 ottobre 2014 (foto) insieme alla comunità parrocchiale del Santissimo Salvatore di Fondo Gesù, si era proposto all'Amministrazione comunale di Crotone di intitolare "Piazza 14 ottobre 1996" l'ampio spazio davanti alla chiesa, rendendolo più decoroso ed arricchendolo con tante nuove alberature. Siamo davvero lieti - commentano le due associazioni - che tale richiesta sia stata accolta e che domenica 11 ottobre, su iniziativa del parroco don Girolamo, oltre alla cerimonia religiosa a suffragio delle vittime, si dedicherà la piazza a ricordo di Paolo, Luca, Angela, Luca, Michela, Bruno. A 19 anni di distanza da quella terribile giornata - prosegue la nota -, nell'auspicio che eventi così drammatici non avvengano mai più, le associazioni chiedono alle autorità responsabili se il corso del fiume sia stato messo in sicurezza, se l'Esaro sia stato bonificato, se l'alveo del fiume sia stato ripulito dai detriti, se la foce sia stata dragata così da consentire un più facile deflusso delle acque meteoriche, che, puntualmente, arrivano copiose nei mesi autunnali. Così non pare. Eppure non è difficile comprendere che l'unica grande opera a garanzia dell'incolumità degli abitanti è la manutenzione e messa in sicurezza del territorio, da gestire con particolare cura, da non riempire con colate di cemento e di asfalto, come avviene da anni, ma piuttosto da custodire con attenzione, dotandolo di una cortina di alberi ed arbusti, particolarmente indicati per evitare frane e smottamenti. Tenendo ben presente che l'azione di tutela dell'ambiente e del paesaggio deve essere un impegno serio e costante da parte delle Istituzioni competenti, per un'adeguata prevenzione degli eventi alluvionali. Come non concordare con Michele Serra: "La parola manutenzione dice tutto, è antica e modernissima al tempo stesso, nelle sue vaste competenze rientrano la vanga come il computer, il piccone come la telecamera. Riguarda ogni manufatto umano, dalla casa più umile al ponte più ardito niente può reggere a lungo senza la manutenzione, ovvero la cura dell'uomo sull'ambiente nel quale vive, sia esso naturale o artificiale. Bisognerebbe domandarsi, ma davvero, sulla base di quale patologia culturale, politica, economica si è via via perduta una così elementare cognizione, che appartiene agli individui così come alla collettività: se l'argine è ben mantenuto regge alla piena, se no si squarcia e arriva l'alluvione (Michele Serra, L'Amaca 7 Novembre 2014)"».

 

 

 

 

 

 

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In occasione della VIII Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate, Italia nostra sezione di Crotone e l'associazione Ferrovie in Calabria hanno organizzato una due giorni che si dipaneranno attorno al tema: "Ri-prendiamo il treno lungo la linea ferroviaria jonica". Hanno aderito e parteciperanno alla manifestazione anche il consiglio regionale di Italia nostra, la Filt-Cgil, il Dopolavoro ferroviario, il Gruppo archeologico krotoniate e la società Dante Alighieri di Crotone. Sabato 7 marzo l'appuntamento è per le ore 11 presso la stazione ferroviaria di Crotone. Si effettuerà una visita al giardino e un sopralluogo alla stazione cui succederà la presentazione di un report durante una conferenza stampa che si terrà alle ore 12.00 presso la sede del Dopolavoro ferroviario di Crotone. Sarà inoltre presentata in questa occasione un'iniziativa di Italia nostra per promuovere tra i cittadini l'uso del treno come forma di mobilità alternativa e sostenibile, recuperando la cultura di questa modalità storica di trasporto. Nel corso dell'incontro si farà il punto sulla situazione del trasporto ferroviario in Calabria ed in particolare sulla rete jonica, ancora non elettrificata nonostante gli 80 milioni di euro stanziati da Rfi per il Piano di fattibilità per l'elettrificazione della linea Melito Porto Salvo-Sibari. Linea, questa, tuttora priva di collegamenti diretti con il centro e nord Italia. Domenica 8 marzo, invece, l'associazione Ferrovie in Calabria organizzerà la Giornata nazionale delle ferrovie a San Giovanni in Fiore, davanti al piazzale dell'antica stazione delle ex Ferrovie Calabro-Lucane, capolinea della storica linea a scartamento ridotto che collegava il centro silano a Camigliatello ed a Cosenza, attraversando l'altopiano nel cuore del Parco nazionale della Sila. Il programma prevede il ritrovo dei partecipanti a partire dalle ore 10 presso la stazione Fcl di San Giovanni in Fiore e l'immediato avvio delle operazioni di pulizia del piazzale della stazione attraverso il taglio delle sterpaglie cresciute negli ultimi anni tra i binari. Prevista una pausa pranzo tra le 13 e le 15. Nel pomeriggio si continuerà con le operazioni di pulizia e, contemporaneamente, si terrà la presentazione di alcune proposte di rilancio del servizio ferroviario turistico e della linea ferroviaria silana delle Ferrovie della Calabria. Inoltre, a contorno dell'iniziativa, verrà allestita una piccola mostra oggettistica e fotografica a tema ferroviario Calabro-Lucano nei locali della stazione.

 

 

 

 

 

 

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L'appello al governatore della Calabria sarà formalizzato nel corso della cerimonia commemorativa che l'associazione sta organizzando martedì prossimo per ricordare le vittime del disastro ferroviario del 1989.

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