«Si ritorna a trivellare a Capo Colonna… le foto, riprese dal mare, indicano l’apertura di un cantiere dell’Eni per attività geominerarie». È quanto denuncia sul proprio sito Italia nostra.
Nel 31° Anniversario dell'attentato di via D'Amelio, a Palermo, ieri, 19 luglio 2023, iniziativa di Libera, Italia Nostra, Arci di Crotone a ricordo di Paolo Borsellino e della scorta, nel giardino a loro dedicato nel 2008.
«Accorpamento poli museali di Sibari e Crotone: un’azione politica volta ad accentrare potere e finanziamenti e ad indebolire territori». È quanto dichiarato da Teresa Liguori, consigliera nazionale e presidente di “Italia nostra” Crotone.
«Sono passati due mesi, ma il dolore per la tragedia di Steccato di Cutro non si è lenito nella comunità cittadina. Continuano, infatti, i momenti di riflessione e di ricordo». È quanto si legge in una nota dell'Amministrazione comunale di Crotone.
"Un atto gravissimo ai danni dell'Orto botanico, situato in Discesa Castello a Crotone, è stato perpetrato da parte di vandali che agiscono impuniti da tempo, devastando un'area curata con tanta passione e sacrificio dai nostri volontari". E' quanto segnala Italia Nostra di Crotone.
«Il 26 ottobre 2018 sarà ricordato come una data beneaugurante (e speriamo la prima di tante altre) per il Patrimonio storico-artistico-architettonico crotonese, essendo stato apposto il vincolo agli Stemmi imperiale e viceregnale di Carlo V e di don Pedro da Toledo da parte del Segretariato regionale del Mibac». Lo scrivono in una nota congiunta Teresa Liguori, presidente di Italia nostra sezione di Crotone, e Vincenzo Fabiani, direttore del Gruppo archeologico krotoniate.
«Il Bene – ricordano i due – è stato classificato come “di notevole interesse pubblico” ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.L. 42/2004). Dal 2013 le Associazioni Italia Nostra, Gruppo Archeologico e Dante Alighieri di Crotone avevano iniziato ad occuparsi del Bene segnalando le sue condizioni precarie alle Istituzioni (Mibac- Soprintendenza e Comune) e chiedendo interventi urgenti di restauro conservativo alle Armi imperiale e vicereale, monumentale bassorilievo in pietra arenaria risalente al 1547, in condizioni precarie per incuria ed abbandono. La segnalazione era stata poi raccolta – per parte istituzionale – dall’ex vicesindaco ed assessore alla cultura Antonella Cosentino, che il 4 maggio 2018 aveva inviato un’ulteriore sollecitazione alla Soprintendenza archeologica e ai Beni monumentali e al segretariato regionale del Mibac, affinché si emanasse la dichiarazione di interesse pubblico ponendo il vincolo allo stemma imperiale e a quello viceregnale.
Numerose le iniziative di Italia Nostra e Gak, a livello di articoli, petizioni, incontri con studenti e con la cittadinanza, per far conoscere gli Stemmi e le Mura di Cinta del Castello – Fortezza di Carlo V – anche attraverso le bellissime immagini della Mostra Fotografica allestita proprio per far risaltare il valore artistico monumentale del complesso di fortificazioni di cui gli Stemmi, situati sul Bastione don Pedro, sono parte integrante. Oltre a queste iniziative di sensibilizzazione, l’inserimento degli Stemmi nella Lista rossa di Italia Nostra come Bene Culturale fortemente a rischio ha giocato un ruolo fondamentale per il buon esito della richiesta di vincolo e premiato il forte e tenace impegno delle associazioni sia a livello nazionale che locale. Nella stessa Lista rossa di Italia Nostra era stato inserito l’ex Convento dei Cappuccini, per il quale le due associazioni chiedono l’estensione del vincolo come “Bene di notevole interesse pubblico”.
A questo punto dovrebbe essere più facile programmare il restauro conservativo del Bene prima che sia troppo tardi: gli Stemmi versano infatti in condizioni precarie e richiedono urgenti interventi di restauro conservativo. Il vincolo è sicuramente il primo passo per poter intervenire a salvare il rilevante Bene monumentale. Italia Nostra e Gak chiedono che il Mibac autorizzi il Comune ad intervenire nel più breve tempo possibile, con una procedura di urgenza. La città di Crotone non può rischiare di perdere per sempre un Patrimonio di storia arte cultura paesaggio, appartenente alla memoria collettiva, che ha il dovere di salvaguardare per tramandarlo alle future generazioni».