LAMEZIA TERME - E' iniziata, a Lamezia Terme, l'assemblea di amministratori locali convocata da vari sindaci calabresi per sostenere l'eventuale ricandidatura del governatore Mario Oliverio alla presidenza della Regione. I lavori sono stati aperti dal sindaco della Citta' Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomata': "Credo che oggi - ha sostenuto Falcomata' - sia un grande momento di partecipazione dal basso che conferma quello che sta avvenendo da anni, un ritorno al protagonismo delle citta' e dei sindaci, che sono i principali interlocutori del territorio. E' importante che questo protagonismo civico si assume ll responsabilita' di una discussione su quello che dovra' continuare a essere la Regione Calabria anche nella prossima legislatura. In questo senso - ha spiegato il sindaco di Reggio Calabria - i progetti messi in campo, il dialogo e l'interlocuzione che si e' avuto con il presidente Oliverio e la sua Giunta meritano di essere portati avanti affinche' si possa portare avanti una programmazione iniziata nel 2014 e che sta avendo i primi frutti in temi come ambiente, turismo, mobilita', sanita', programmazione che dovra' continuare anche nella prossima legislatura". Dopo Falcomata', e' intervenuto anche il primo cittadino di Crotone, Ugo Pugliese: "Ho il piacere di partecipare a questa iniziativa perche' - ha rilevato - mi da' l'opportunita' di sottolineare cosa e' stato Mario Oliverio per l'amministrazione comunale di Crotone in questi ultimi due anni. Ricordo che il presidente Oliverio in campagna elettorale ha sostenuto la mia competitor, quindi in questo senso c'e' adesso un ritrovarsi istituzionale che ci ha portato a risultati che hanno innegabilmente dato frutti per Crotone, e oggi testimonio un gioco di squadra fatto per Crotone. Ancora - ha concluso Pugliese - c'e' da fare tanto da fare, in questi ultimi mesi di legislatura a guida Oliverio, vedremo dove e se arrivera' questo percorso, ma oggi e' l'inizio di una discussione". All'assemblea, in corso in un noto hotel di Lamezia Terme, hanno aderito, alla vigilia, oltre 200 sindaci della Calabria, molti dei quali presenti alla convention: in platea anche la parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio, i presidenti delle Province di Catanzaro, Enzo Bruno, e Cosenza, Franco Iacucci, assessori e consiglieri regionali, oltre naturalmente al governatore Oliverio, che concludera' la convention con il suo intervento.
"Quello che stiamo lanciando e' un messaggio forte al governatore Oliverio: o cambia passo, o cambia posto. Noi non ci fermeremo, quella del 16 novembre sara' la prima di una serie di manifestazioni. Ne faremo altre e chiameremo in causa anche il governo nazionale e i rappresentanti della deputazione parlamentare calabrese". Lo ha detto il segretario generale della Uil della Calabria, Santo Biondo, presentando a Lamezia Terme insieme al suo omologo della Cgil, Angelo Sposato, la manifestazione promossa dai due sindacati giovedi' a Catanzaro per chiedere un maggiore impegno alla Regione sui temi dello sviluppo. "Non saremo noi a spingere Oliverio - ha detto ancora Biondo - fuori dalla Cittadella, ma lo faranno i cittadini calabresi. Al presidente della Giunta regionale chiediamo di svegliarsi e di raccontare la Calabria vera, quella che soffre ad uscire dalla crisi". "Quello che chiediamo - ha detto, da parte sua, Angelo Sposato - non sono azioni eclatanti. Per quanto riguarda la sanita', per esempio, sarebbe bastato proporre un piano alternativo, sempre se il Governatore ne ha uno, o quanto meno cercare un accordo con il commissario Scura. Invece non cerca altro che prendersi l'ennesima delega. Ma ai calabresi di chi c'e' al comando della sanita' non importa nulla. Ai calabresi interessa che gli ospedali aperti e funzionanti”. Biondo ha fatto anche riferimento alla scelta della Cisl calabrese di defilarsi dalla mobilitazione del prossimo 16 novembre. "Non entriamo - ha sostenuto il segretario della Uil - nelle scelte di questa organizzazione sindacale, ma non riusciamo a comprendere cosa possa avere indotto la Cisl a fare un passo indietro rispetto all'unita' sindacale che abbiamo ricercato, trovato e sostenuto, come dimostrano i documenti stilati al termine degli esecutivi unitari che abbiamo tenuto in Calabria negli ultimi anni".
Una seconda Zes (Zona economica speciale) della Calabria, opportunita' prevista dal Decreto Sud, sia istituita nell'area vasta Catanzaro-Crotone-Lamezia Terme. Lo chiedono i sindaci delle tre citta', Sergio Abramo, Ugo Pugliese e Paolo Mascaro, con una lettera ufficiale indirizzata al presidente della Giunta regionale Mario Oliverio. La decisione di "fare squadra", e' scritto in una nota, e' scaturita a conclusione "di un lungo e approfondito incontro tra i tre sindaci, tenutosi nel capoluogo, a Palazzo De Nobili, al quale ha partecipato anche l'assessore alle attivita' produttive della Citta' pitagorica, Sabrina Gentile. Un vero e proprio 'patto' tra le citta' (rispettivamente la seconda, la terza e la quinta per popolazione) che mira a rafforzare l'area centrale della Calabria attraverso i meccanismi di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative previste dalla Zes. Meccanismi che, e' stato sottolineato, potranno produrre nuovi investimenti, anche esteri, e quindi nuove opportunita' di lavoro per i giovani. Tocca ora alla Regione individuare una seconda Zes dopo quella, nei fatti gia' avviata, di Gioia Tauro, sottoponendo poi la proposta finale ai ministeri competenti, della Coesione territoriale e mezzogiorno e dello Sviluppo economico. Le tre citta' dell'area centrale gettano sul tavolo istituzionale le loro carte migliori: il Polo direzionale di Catanzaro, il porto di Crotone, l'aeroporto internazionale di Lamezia Terme, i grandi spazi destinati alle attivita' produttive". "Come e' noto - si legge nella lettera inviata al governatore - il 'Decreto Sud', recentemente entrato in vigore, prevede l'individuazione delle Zes, vale a dire aree che, grazie a significativi benefici fiscali e semplificazioni amministrative, consentiranno di attrarre importanti investimenti, anche esteri, e di rafforzare il tessuto imprenditoriale esistente. Poiche' il Decreto prevede la possibilita' di istituire una o piu' Zes in ogni Regione del Meridione, chiediamo formalmente che, data per scontata l'istituzione della prima Zes a Gioia Tauro - si individui una seconda Zes coincidente con l'Area vasta Catanzaro-Crotone-Lamezia Terme. Tale area e' assolutamente strategica per lo sviluppo dell'intera regione, ponendosi al centro del territorio calabrese e quindi snodo essenziale per la logistica e per le funzioni direzionali. In tale area, al cui centro si pone il Polo direzionale Regionale di Catanzaro, Capoluogo di Regione, si concentrano due infrastrutture logistiche di enorme importanza e di valenza nazionale come il porto di Crotone e internazionale come l'aeroporto di Lamezia Terme. L'intera area risulta omogenea, dotata di grandi aree destinate alle attivita' produttive, ben collegata da una rete stradale che consente rapidi spostamenti tra le coste ionica e tirrenica, raccordandosi direttamente con l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, con la linea principale di Trenitalia e quindi con i grandi 'corridoi' europei". "In attesa che vengano definiti i meccanismi istituzionali per l'istituzione delle Zes - concludono i sindaci - le citta' di Catanzaro, Crotone e Lamezia Terme propongono fin d'ora l'individuazione della citata Area Vasta quale seconda Zes della Calabria".
LAMEZIA TERME - Terremoto giudiziario alla Sacal, la società di gestione dell'Aeroporto internazionale di Lamezia Terme. Sono finiti agli arresti domiciliari il presidente Massimo Colosimo, il direttore generale Pierluigi Mancuso e la responsabile dell'Ufficio legale Ester Michienzi nell'ambito di un'inchiesta sulla gestione dello scalo condotta dalla Procura di Lamezia Terme. Le indagini sono state condotte dalla Guardia di finanza. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari emesse dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, diretta da Salvatore Curcio. Ad eseguire i provvedimenti restrittivi il Gruppo di Lamezia Terme della Guardia di finanza, che ha condotto anche le indagini che hanno portato all'emissione dei provvedimenti. I reati contestati a vario titolo sono corruzione, peculato, falso e abuso d'ufficio. I finanzieri, inoltre, indagano anche su varie forme di concussione. Le indagini sono state avviate nel 2015. La Guardia di Finanza e la Polizia, in diverse occasioni, hanno acquisito documenti necessari per le indagini. Sotto la lente d'ingrandimento della Procura lametina sono finiti assunzioni e appalti.
I sindacati calabresi sono pronti a chiamare alla mobilitazione generale i lavoratori della regione. È quanto emerso dall'attivo unitario di Cgil, Cisl e Uil i cui rappresentanti si sono riuniti oggi a Lamezia Terme, come spiega un documento approvato alla fine dei lavori, «per un esame congiunto della grave crisi economica, sociale, etica e morale, per i dati economici e sociali, in cui versa la Calabria e per questi motivi ritengono assolutamente necessario dare respiro alla vertenza Regionale con un apposito confronto con governo regionale e nazionale. L'azione amministrativa del Governo regionale sino ad oggi - denunciano i sindacati - è stata del tutto insufficiente a soddisfare le richieste avanzate da sindacato condederale rispetto a tutte le vertenze a partire dal lavoro, per proseguire su sviluppo e crescita. Due anni di fermo che necessitano un radicale cambio di rotta sul piano del metodo e del merito». Sul piano nazionale «le politiche del masterplan per il Mezzogiorno e dei patti per il Sud - continuano le tre confederazioni - ad oggi sono ferme ai soli annunci e titoli iniziali. Inoltre il Governo centrale continua ad ingenerare confusione diffusa verso l'opinione pubblica ed i cittadini calabresi su opere pubbliche che non trovano riscontri negli investimenti effettivi e nella decretazione Cipe».
Anzi, è la denuncia, «si assiste a definanziamenti e riduzioni o tagli su investimenti già programmati come la Salerno-Reggio Calabria che non verrà realmente completata, o sulla Strada statale 106 ridotta e ferma a nord della Calabria. Non si può continuare con la politica degli annunci, che provengono da più parti. Alla Calabria - si legge nel documento - servono investimenti pubblici immediati per creare sviluppo, crescita, lavoro, per fermare la fuga dei giovani e di intere famiglie. La Calabria non può aspettare la programmazione comunitaria, anche perche' incapace di fare spesa, avvolta da una burocrazia ed una classe dirigente che negli anni ha dimostrato lacune e inefficienze, così come denunciato anche in questi giorni dalla Commissione europea. Non si può continuare a fare spesa con interventi parcellizzati e minimi che hanno un respiro localistico e molte volte sono preda di apparati illeciti e criminogeni, favorendo il sistema clientelare ed il voto di scambio». A parere di Cgil, Cisl e Uil, «occorre una visione su grandi progetti che favoriscano la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e sismico con un soggetto attuatore unico per tutta la Calabria e piu' facile da monitorare. Sulla logistica e trasporti - aggiungono - il Governo nazionale deve dire con chiarezza cosa vuole fare del Porto di Gioia Tauro, della zona economica speciale che rischia di scomparire e dell'area retroportuale».
Cgil, Cisl e Uil «non accetteranno di perdere posti di lavoro in quell'area e si batteranno perché i destini del porto di Gioia non vengano decisi dai privati. La Calabria - si legge - ha bisogno di un piano infrastrutturale sulla legalità con investimenti su scuola, università, cultura, con finanziamenti certi per rendere esigibile la legge regionale sul diritto allo studio, sul tempo pieno, sulla formazione ed investimenti dei centri di ricerca con sostegno economico alle famiglie e agli studenti. Occorre inoltre un piano di investimenti, uomini e mezzi per rafforzare gli organici della magistratura, dell'area investigativa, delle forze dell'ordine per un piano nazionale di sicurezza ed ordine pubblico contro la 'ndrangheta. La Calabria - affermano ancora - necessita di investimenti per le politiche di accoglienza, per il recupero dei centri storici e delle unità abitative con un piano casa che riguardi tutti i cittadini calabresi».
Le segretarie regionali di Cgil, Cisl e Uil si dicono «preoccupate per le politiche della salute ad oggi mancate sia da parte della Regione che da parte dei commissari sul varo di un progetto concreto sul Sistema sanitario regionale. Le condizioni attuali della sanità calabrese sono caratterizzate, da tagli dei livelli essenziali di assistenza, migrazione sanitaria e, depauperamento della rete ospedaliera regionale e della medicina del territorio. Occorre far diventare la vertenza Calabria una vera e propria emergenza e vertenza di carattere nazionale. Gli indicatori economici e sociali - sottolineano - relegano la Calabria negli ultimi posti dei paesi europei, occorre uno scatto di orgoglio dei Calabresi. Occorrono politiche attive per il lavoro per una regione che oramai conta il 45% della popolazione non attiva e anziana. La Calabria si sta spegnendo diventando sempre piu' terra di desertificazione. Nei prossimi giorni attenderemo le risposte dal Governo nazionale e regionale su appuntamenti importanti: il finanziamento per i lavoratori forestali e gli Lsu e Lpu, il tavolo sul patto per il sud. Nel frattempo - annunciano - parteciperemo al confronto tematico con la giunta regionale provando a disegnare un quadro di proposte per il lavoro e lo sviluppo». Entro novembre, secondo quanto emerso, in assenza di risposte, saranno decise le modalita' della mobilitazione. Nel frattempo sara' chiesto il confronto anche con la delegazione parlamentare calabrese.
Nella terza edizione del premio "Capo Suvero" figura tra i premiati del 2016 anche l'architetto Filomena Mustacchio. Venerdì scorso, 19 agosto, nei locali dell'Oasi di Gizzeria si è svolta la cerimonia, nel corso della quale l'architetto Filomena Mustacchio, crotonese e presidente del consiglio nazionale della Consolidal ha ricevuto il prestigioso riconoscimento in rappresentanza dell'Anioc (associazione nazionale insigniti onorificenze cavalleresche – sezione di Crotone). Il premio è stato istituito dalla Pro Loco 'Capo Suvero' di Gizzeria, presieduta da Giuseppina Fragale. A condurre la serata sono stati gli operatori dell'informazione Piera Dastoli e Massimo Mercuri. Le targhe dei riconoscimenti sono state consegnate da: Pippo Callipo, padrino della manifestazione, Francesca Garofano madrina, la giornalista Maria Scaramuzzino e Mario Tursi Prato. Il Premio Capo Suvero che, inorgoglisce la nostra città, segue le diverse onorificenze e riconoscimenti, ricevuti in numerosi anni di attività dalla Mustacchio, come quello dello scorso dicembre, di Accademico ordinario e questore del Senato accademico tiberino, e l'onorificenza di cavaliere al merito della Repubblica italiana, conferitole dall'allora presidente della Repubblica Scalfaro nel 1993. Durante la serata è stato ricordato dai presentatori l'impegno profuso dall' architetto nel asociale e nella cultura, come i progetti inerenti la tutela e la promozione dell'artigianato locale, nella prospettiva europea.