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Domenica, 08 Settembre 2024

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pd direzione regioneMarco Minniti ha dettato la linea per il Partito democratico regionale. E’ toccato proprio al rappresentante del governo chiudere i lavori della direzione regionale, che si sono svolti presso l’agriturismo Irrisi di Lamezia Terme. Minniti ha parlato da vero leader del Pd regionale ad un auditorium che è rimasto in religioso silenzio. Nel corso dell’intervento del “pompiere” di Reggio Calabria non si sentiva nemmeno volare la classica mosca. Non che le cose dette da Minniti incontrassero la condivisione dei presenti in sala. Il silenzio era dovuto al timore che incute il capo del partito calabrese, soprattutto quando conclude le iniziative. Minniti ha detto ai dirigenti dem calabresi che questa non è ancora la stagione giusta per fare la verifica della giunta regionale calabrese guidata da Mario Oliverio. Il tagliando si farà alla scadenza dei due anni e cioè il prossimo mese di novembre, dopo che sarà celebrato il referendum per le modifiche costituzionali voluto da Matteo Renzi. Sino a novembre le bocce devono restare ferme e tutte le risorse del Pd devono essere spese per vincere la competizione. Poco importa se il partito ha perso dappertutto in Calabria. Evidentemente perdere la guida dei comuni non è un problema, perché la questione centrale resta il maledetto referendum. Al referendum si dovrà arrivare con un partito organizzato e per questo Minniti ha deciso che entro questo mese si dovrà tenere l’assemblea regionale a cui spetta il compito di riorganizzarlo con la nomina degli organismi. Questo partito non ha avuto gli organismi se non la figura del segretario regionale, Ernesto Magorno, il vero leader Minniti e il presidente Oliverio. Tutto il resto è stato trattato come le comparse di un film a cui viene affidata solo una battuta. Tra le cose da fare Minniti, infine, ha impegnato i dirigenti a partecipare ad una serie di seminari da tenersi in Sila, Forse si spera nell’area fresca dell’altopiano per recuperare la lucidità persa nella campagna elettorale delle amministrative. I lavori era stati introdotti dalla relazione del segretario Magorno, che non si è voluto prendere responsabilità per le disfatte alle ultime elezioni regionali. Per la sconfitta Magorno ha puntato il dito contro i commissari per il piano di rientro sanitario. A meno che non fossero sotto mentite spoglie, i commissari, non erano candidati. Gli avversari avevano volti e nomi precisi a Cosenza, a Crotone, a Rende a Gioia Tauro. Magorno non si sente responsabile e non si dimette. Nemmeno Oliverio si sente responsabile delle sconfitte. Il governatore ha puntato il dito contro i dirigenti provinciali che non hanno saputo scegliere i candidati a sindaco e per avere impostato in maniera sbagliata la campagna elettorale. Dimenticando che il candidato a sindaco di Crotone non è stato scelto dai dirigenti pitagorici e che il partito crotonese è stato commissariato con la nomina di Giovanni Puccio. Qualche voce critica si è pure levata. Sicuramente non in linea è stato l’intervento del “giovane Turco” Carlo Guccione. Non in linea è stato il franceschiniano Mimmo Bevacqua. La cosa che ha colpito è stata l’assenza di personaggi di primo piano della regione: Nicola Irto, Enzo Ciconte e Tonino Scalzo.

 

 

 

 

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pantisano melilloLAMEZIA TERME - Colpo di scena nel Pd: via libera alle Primarie. Sono stati infatti aperti nemmeno un'ora fa, nella sede regionale del Partito democratico a Lamezia, i plichi anonimi con le due candidature presentati per concorrore alle primarie di Crotone. Le consultazioni si faranno il 20 marzo prossimo e, a contendersi la candidatura, saranno l'ex assessore comunale Anna Melillo e il presidente del consiglio comunale Arturo Crugliano Pantisano. La rottura dei sigilli sulle buste è avvenuto per mano del presidente della commissione di garanzia per le Primarie Giovanni Puccio e del componente di quella organizzatrice Giancarlo Devona. Presenti anche gli anche gli altri componenti dell'organismo previsto dal regolamentop per le primarie. Secondo quanto dichiarato da Devona, già questo venerdì i due candidati Melillo e Pantisano potrebbero essere presentati alla cittadinanza nel corso di una conferenza stampa che si terrà in via Panella.

 

 

 

 

 

 

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salvatore pacenza«Credo che tutto il mondo politico e istituzionale crotonese debba reagire, in qualche modo, davanti alle dimissioni presentate Gregorio Mungari Cotruzzolà e Salvatore De Biase dai rispettivi incarichi di presidente e consigliere del consiglio d'amministrazione dell'Enoteca regionale». Così l'ex consigliere regionale Salvatore Pacenza (foto) dopo aver appreso della lettera di dimissioni inviata dai due esponenti del cda della "Casa dei Vini di Calabria" al presidente giunta regionale Mario Oliverio, al presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo e al direttore generale del dipartimento Agricoltura della Regione Calabria Carmelo Salvino. «Come sottolineato da Cotruzzolà e de Biase – spiega Pacenza – c'è innanzitutto un'ingerenza del Dipartimento al ramo che, attraverso una missiva inviata al consiglio d'amministrazione, ha invitato "a "sospendere tutti gli adempimenti inerenti l'allestimento e l'inaugurazione delle sedi di Cirò e Lamezia, della Casa dei vini di Calabria, in particolare spese per arredi e materiali, al fine di consentire alla nuova Amministrazione di prendere cognizione e decisioni in merito alle attività svolte e alla disposizione di quelle future". A tal proposito - aggiunge l'ex consigliere regionale - va ricordato che la "Casa dei vini di Calabria" è un'associazione di diritto privato e, come tale, risponde ai suoi 46 soci. Così come segnalato dai due componenti del cda, al Dipartimento, viene affidata la sola "cura delle attività propedeutiche per la costituzione dell'Enoteca regionale, redigendo lo schema di atto costitutivo, di statuto, del regolamento di attuazione e del logo caratteristico". Ma al di là - commenta Pacenza - dell'aspetto tecnico-burocratico che sta interessando questa vicenda, c'è poi anche un movente politico dietro il blocco delle attività dell'Enoteca regionale. Non dimentichiamo che l'attuale presidente Oliverio, proprio mentre si stava procedendo in Regione a consumare tutti i passaggi per istituzionalizzare la "Casa dei vini di Calabria", si affrettò ad avviare un'iniziativa del tutto similare a Cosenza. Non è che il presidente Oliverio, oggi che ricopre la massima carica istituzionale Calabrese, intenderà delegittimare altri territori per "incoronare" la sua beneamata Cosenza? Sarebbe gravissimo, oltre che per lo sperpero di risorse, anche per segnale stantio che tale atteggiamento politico connoterebbe. Invito per tanto - conclude - chi di competenza a valutare quanto dichiarato nelle loro lunga e dettagliata missiva da Cotruzzolà e De Biase per scongiurare che, il lavoro di anni, vada perso per inutili campanilismi e logiche di appartenenza politica».

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aeroporto lamezia internoL'uomo, un pakistano di 33 anni, era stato già fotosegnalato a Crotone dopo la sua richiesta di asilo politico.

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