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Venerdì, 22 Settembre 2023

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CATANZARO «Simona Carbone sarà il nuovo commissario dell'Azienda sanitaria provinciale di Crotone». Lo ha reso noto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e commissario ad acta per il piano di rientro dal debito sanitario.

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Gli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Roma a seguito dell’avvio della procedura di amministrazione straordinaria per l'Abramo customer care hanno depositato nelle scorse settimane la relazione (ex articolo 54 del decreto legislativo 270 del 1999) presso il ministero della Giustizia sulla possibilità di vendere il complesso aziendale. Ne abbiamo discusso con l'esperto in procedure concorsuali che da tempo di occupa della vertenza, Giuseppe Donnici.

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«A seguito della riunione del Consiglio dei ministri del 7 agosto scorso – informa una nota della Prefettura di Crotone – che ha deliberato lo scioglimento, del consiglio comunale di Cutro si rende noto che il Comune sarà amministrato per i prossimi 18 mesi da una terna commissariale composta dal prefetto in quiescenza Domenico Mannino, dal viceprefetto in quiescenza Girolamo Bonfissuto e dal funzionario economico-finanziario Emiliano Consolo».

           

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enrico pedaceIl governo Renzi proseguirà col commissariamento della sanità in Calabria. La Presidenza del Consiglio dei ministri ha infatti risposto a una sollecitazione inviatagli nei mesi scorsi dal consigliere di maggioranza del Comune di Crotone Enrico Padace in cui veniva richiesta la rimozione del commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dei disavanzi del Ssr calabrese Massimo Scura e del sub commissario Andrea Urbani. «Con riferimento - scrive la Presidenza - alle note dì cui all'oggetto, lo scrivente Ufficio ha richiesto elementi informativi alle competenti amministrazioni, le quali hanno comunicato che "un più accurato approfondimento da parte della struttura commissariale, in sede di riorganizzazione della rete ospedaliera generale, ha condotto alla salvaguardia di taluni servizi sanitari territoriali ivi compresi quelli di pertinenza tanto della struttura di 'Nefrologia e Analisi', riconfigurata quale struttura complessa, quanto di quelli propri delle strutture semplici dipartimentali di 'Microcitemia e dermatologia'. Con il nuovo assetto, pertanto - conclude la missiva -, risulterebbero conservati, presso l'Ospedale civile "San Giovanni di Dio", sito nel Comune di Crotone, numero 10 posti di "Nefrologia", idonei a preservare i livelli essenziali di servizi verso tipologie di utenti particolarmente vulnerabili».

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pantisano vallone

«Il piano regionale della rete ospedaliera, così come licenziato dal commissario Scura è un atto che offende e penalizza fortemente il territorio crotonese». È il commento alla riorganizzazione della rete ospedaliera da parte del segretario prvovinciale del Pd Arturo Crugliano Pantisano. «È una pianificazione - commenta - che appare scollegata dalle reali esigenze dei cittadini e che contraddice in modo palese le intenzioni, espresse proprio dal commissario durante una visita a Crotone, circa il potenziamento dell'ospedale civile, da considerare più vicino ad un hub che non una struttura spoke, in ragione del grave deficit infrastrutturale che caratterizza ad oggi la provincia di Crotone e che rende difficili i trasferimenti dei pazienti verso altri ospedali regionali».


«Leggendo il piano di riorganizzazione - scrive ancora Pantisano - non solo non c'è traccia di quegli impegni presi, ma addirittura si scopre che ancora una volta questo territorio è considerato terra di nessuno, luogo dove tutto si può depredare senza alcuna considerazione per cittadini che si rivolgono alla sanità pubblica, persone spesso poco facoltose che necessitano di cure specialistiche e non possono rivolgersi ne a strutture private ne fuori regione. Apprendere a mezzo stampa della chiusura di reparti storici del nosocomio cittadino, come quelli di nefrologia e microcitemia (ridotti a semplici ambulatori) e di altri ritenuti strategici come dermatologia ed anatomia patologica, se non fosse altro per la forte incidenza di pazienti extracomunitari che provengono dal campo profughi di Sant'Anna, è un atto d'imperio incomprensibilmente scollegato dalla realtà del contesto in cui si opera e frutta di una perdurante ostinazione a non voler condividere con gli enti locali e i rappresentanti istituzionali i metodi e i percorsi, a non volere concertare le soluzioni più idonee e al perseverare in una forma di ragionamento che considera le questioni sanitarie solo in termini di costi e benefici ragioneristici».


«Del resto - coommenta Pantisano - non si capirebbe sennò, la tendenza a voler riportare la sanità crotonese a metodi sicuramente più economici ma efficienti trent'anni fa quando gli ospedali si caratterizzavano per soluzioni generaliste, ma del tutto inefficienti oggi quando ormai è risaputo (basta guardare agli esempi che vengono da fuori regione) che le strutture sanitarie pubbliche per raggiungere livelli ottimali di erogazione dei servizi si devono organizzare con una sempre più accentuata specializzazione degli stessi. Per tali motivi è necessario che il Commissario ritiri con atto immediato il decreto di riorganizzazione della rete ospedaliera, e che si arrivi ad una nuova rimodulazione condivisa con i commissari provinciali delle Asp e con i rappresentanti istituzionali del territorio. una rimodulazione che tenga anche in conto i livelli standard previsti a livello nazionale».


«Sapremo anche in questa occasione - assicura Pantisano - essere al fianco dei cittadini e lotteremo insieme al commissario Sergio Arena, a cui va oltre che il nostro sostegno anche il plauso per il lavoro che fin qui sta svolgendo e per l'attenzione immediata che ha sollevato rispetto alla questione. Il Partito democratico difenderà la sanità pubblica al pari di quella privata, nella convinzione da sempre avuta che il diritto alla salute è un bene intangibile e che una buona sanità pubblica è la precondizione per un miglioramento degli standard di vita di questo territorio. Saremo determinati e anche duri nella nostra lotta - conclude il segretario - perché è arrivato il momento che la città e la provincia di Crotone, abbiano il rispetto e l'attenzione che meritano».

 

 

 

 

 

 

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«Cgil, Cisl, Uil e Fials - è scritto in una nota - denunciano con forza le scelte scellerate che, ancora una volta ed in spregio ad ogni qualsivoglia ragionamento sui bisogni reali della nostra popolazione, sono state assunte dalla struttura commissariale con il decreto 30 del 2016 il quale ha sancito un ulteriore ridimensionamento del presidio ospedaliero di Crotone. Così, Nefrologia e Dialisi non può più contare sui posti letto, Anatomia patologica viene declassata a struttura semplice, Microcitemia e Dermatologia vengono addirittura cancellate. Un colpo durissimo - commentano i sindacati - alla nostra sanità pubblica che, lo ricordiamo, è già stata fortemente penalizzata dai tagli precedenti con chiusure di reparti e demansionamenti di Unità operative.
Se il Piano di rientro dal deficit sanitario deve significare la spoliazione di servizi essenziali per il raggiungimento dei Livelli essenziali di assistenza e per costringere i cittadini crotonesi a curarsi fuori provincia e fuori regione noi non ci stiamo - sbottano i sindacati -. Nel rivendicare il rispetto che è dovuto al territorio di Crotone e nel constatare che invece si continua a depredarlo, chiediamo al governo nazionale e regionale di mettere in campo ogni utile iniziativa per mandare a casa i due commissari, Scura e Urbani».

 

 

 

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