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Venerdì, 31 Marzo 2023

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«Domani, in Consiglio regionale, si vota la proposta di legge 107 che ha l’obiettivo di tenere accese le slot-machine giorno e notte, ridurre le distanze minime tra sale giochi e scuole, esentare da qualsiasi regola le vecchie concessioni». È l'allarme lanciato da “Mettiamoci in gioco”, il coordinamento nazionale di associazioni contro i rischi del gioco d’azzardo.

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bevacqua domenicoIl consigliere regionale del Pd Domenico Bevacqua ha presentato un proposta di legge per istituire la Commissione d'inchiesta sull'incidenza dei tumori in Calabria. «Le percentuali sospette - ha detto il promotore dell'iniziativa legislativa - in alcune aree della regione richiedono forte presa d'atto. Non vi' e' dubbio - ha proseguito Bevacqua - che c'e' uno stretto nesso di conseguenzialita' tra inquinamenti ambientali e patologie neoplastiche. Si tratta di indagare sugli uni e sugli altri. Siti ambientali ad alto rischio come l'ex Pertusola - Montedison a Crotone o il tirreno cosentino dove giacciono sommersi relitti contenenti chissa' cosa, impongono un'operazione di verita' e da questa possiamo ripartire per elaborare azioni di prevenzione e cura. Una riflessione seria - ha commentato ancora - si impone anche sui rischi derivanti dalle trivellazioni: dobbiamo evitare che la "febbre" da idrocarburi decreti la fine delle vocazioni agricola e ambientale della nostra regione e colpisca definitivamente settori trainanti per la nostra economia, come la pesca». Alla conferenza stampa e' intervenuto il rappresentante di Legambiente, Franco Falcone che ha espresso apprezzamenti per l'iniziativa, auspicando «un cambio di passo per quanto riguarda le tematiche ambientali e della salute».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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sculco floraLa proposta di legge sulla promozione della parita' di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive regionali, "annunciata nella seduta consiliare in cui e' stato approvato l'emendamento che introduce nello Statuto l'obbligo di avere in Giunta regionale almeno il 30 per cento di donne", e' stata depositata, questa mattina, presso la segreteria generale, dalla consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco. La proposta di legge, che consta di due articoli e non prevede alcun onere finanziario a carico del bilancio regionale, si muove in attuazione dei principi di cui agli articoli 3, 51, primo comma, 117, settimo comma, e 122 Cost, nonche' del comma 2 dell'art. 38 dello Statuto regionale, secondo cui "La legge regionale promuove lo parita' di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive". «L'obiettivo - spiega Flora Sculco- e' garantire, nel sistema elettivo regionale, il principio di equilibrio di entrambi i generi. Si tratta di un principio ormai consolidato nella giurisprudenza europea e costituzionale, presente nella maggior parte degli Statuti regionali e degli enti locali, nei Consigli e nelle Giunte delle autonomie territoriali, nonche' delle Regioni. Una priorita' ormai imprescindibile per ragioni di democrazia e di civilta' giuridica e sociale, ma anche in considerazione dell'esito delle ultime consultazioni elettorali che hanno visto giungere agli scranni consiliari della Regione Calabria solo una donna. La proposta  - spiega  Flora Sculco - si pone in linea con la legge 215/2012 (Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali. Disposizioni in materia di pari opportunita' nella composizione delle commissioni di concorso nelle pubbliche amministrazioni), nonche' con il novellato art. 35 dello Statuto che introduce la misura minima del 30 per cento  per la rappresentanza di genere all'interno della Giunta regionale. Tale proposta di legge, quindi, riforma  la legge regionale   1/2005, in modo che anche la Regione Calabria assicuri 'pari opportunita' tra donne e uomini' (art. 51 Cost.) e che il sistema elettorale calabrese promuova 'la parita' di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive' (art. 117, settimo comma, Cost).  Si tratta - conclude la consigliera regionale -  di una facolta' aggiuntiva, che introduce '...una norma riequilibriatrice volta ad ottenere, indirettamente ed eventualmente, il risultato di un'azione positiva. Tale risultato non sarebbe, in ogni caso, effetto della legge, ma delle libere scelte degli elettori, cui si attribuisce uno specifico strumento utilizzabile a loro discrezione (Corte cost. sent. n. 4/2010). In particolare, l'art. 1 modifica il comma 2 dell'art. 2 della legge regionale  1/2005 prevedendo che, in caso di espressione di due preferenze, una debba riguardare un candidato di genere maschile e l'altra un candidato di genere femminile della stessa lista, a pena di annullamento della seconda preferenza. L'art. 2 prevede, poi, l'adattamento delle schede di votazione al correlato principio di parita' di accesso di uomini e donne alle cariche elettive regionali».

 

 

 

 

 

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«I carrozzieri di Confartigianato - è scritto in un comunicato - non ci stanno a subire l'ennesimo tentativo di consegnare il mercato delle riparazioni auto nelle mani delle assicurazioni, in nome di una presunta liberalizzazione. Tentativo che è scritto nero su bianco nella riforma dell'Rc Auto contenuta nel disegno di legge concorrenza presentato dal governo il 20 febbraio scorso. La categoria - annunciano - è partita quindi al contrattacco e l'assemblea nazionale riunitasi recentemente a Roma ha proclamato lo "stato di mobilitazione contro le minacce alla libertà d'impresa e alla libertà di scelta dei consumatori". I presidenti Corigliano (KR) e Verduci (CZ) organizzeranno nelle prossime settimane una serie di iniziative per coinvolgere oltre ai carrozzieri anche i consumatori per far comprendere e declinare compiutamente tutte le incongruenze di questa pseudo liberalizzazione che penalizza non solo le imprese artigiane del settore ma anche i cittadini che non potranno più decidere nemmeno il carrozziere da scegliere. In Calabria, le Associazioni di Catanzaro e Crotone - informa il comunicato - saranno le prime ad avviare delle iniziative contro la riforma RC Auto invitando tutti gli artigiani meccanici, meccatronici, elettrauto, gommisti, carrozzieri e dei centri di revisione, a partecipare e coinvolgere con la giusta informazione la popolazione per essere informati in modo corretto ee esauriente. L'effetto di questa riforma - avverte la nota - penalizzera' non solo le carrozzerie indipendeti ma anche tutti i cittadini che non potranno liberamente scegliere il carrozziere a cui rivolgersi e affidare la riparazione in sicurezza della propria auto. una vera provocazione delle compagnie di assicurazioni e di chi la sostiene che colpira' tante libere e prestigiose attivita'. Ad aprile - rende noto il comunicato - tutti gli artigiani riparatori inoltre parteciperanno alla manifestazione che si terrà a Roma presso il teatro Capranichetta, assunto a luogo simbolo delle loro rivendicazioni, alla presenza dei Parlamentari tra i quali gli onorevoli Moretto e Vignali, firmatari di due proposte di legge di modifica del Codice delle assicurazioni che accolgono le istanze da noi avanzate, alternative al disegno di legge proposto dal governo. Auspichiamo - conclude la nota - che altri parlamentari e associazioni di consumatori sosterranno le proposte di modifica in caso contrario, si sappia, questo sarà un mercato condizionato pesantemente dalle compagnie di assicurazioni con conseguenze finanziarie e non solo pesantissime sui cittadini che già subiscono questa drammatica crisi generale».

 

 

 

 

 

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fabbrica3Chissà, se il decreto legislativo numero 1345 in materia di delitti contro l'ambiente licenziato oggi favorevolmente dal Senato (tornerà ora alla Camera dei deputati per la terza lettura), fosse stato approvato prima, molto probabilemente il processo Artemide (relativo al traffico illegale di sostanze tossiche provenienti dallo stabilimento Pertulosa di Crotone) non sarebbe finito in prescrizione. Già perché il provvedimento, composto di due articoli, introdurrà all'interno del Codice penale i nuovi delitti di "Disastro ambientale", "Inquinamento ambientale", "Delitti colposi contro l'ambiente" e "Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattivita'". Ma soprattutto il ddl allungherà i termini per la prescrizione dei delitti contro l'ambiente. Senza questa legge, che si tratti di 'disastro' o smaltimento illegale, sulla mappa degli uffici giudiziari che si occupano di ecologia, sembra incombere il pericolo dello 'stop', del nulla di fatto, o di quella che per Legambiente è ancora "un'ingiustizia compiuta". Un'analisi dettagliata dell'associazione ambientalista mette in fila i principali 'eco-processi' italiani finiti prescritti o a rischio prescrizione fra cui figura anche quello di Crotone. Quelli prescritti sono: quello della discarica Pitelli di La Spezia (prescritti i reati ambientali, e nel 2011 sentenza di assoluzione per tutti gli imputati accusati di disastro ambientale); il petrolchimico di Porto Marghera; il processo Cassiopea (sui rifiuti tossici); il processo sulla discarica del Vallone, a Campo dell'Elba; il processo Artemide relativo al traffico illegale di sostanze tossiche provenienti dallo stabilimento Pertulosa di Crotone; i mercanti dei rifiuti; operazione agricoltura biologica. I processi a rischio prescrizione sono: impianto di Colleferro; discarica Valle del Sacco; raffineria Tamoil a Cremona; disastro Fiume Lambro; bonifica di Santa Giulia; processo Poseidon; processo relativo all'inchiesta sulla presunta gestione illegale dell'impianto a biomassa gestito dalla Riso Scotti Energia. Processi archiviati: petrolchimico Brindisi; operazione Mar Rosso. Da ricordare anche che di disastro ambientale si parla per Vado Ligure, di inquinamento ambientale per la discarica di Bussi, e che oltre all'Ilva a Taranto, e alla presenza dei cantieri navali, è perimetrato uno dei Siti di interesse nazionale tra i più complessi. Legambiente ricorda anche i numeri di questa aggressione all'ambiente: ogni anno in Italia vengono accertati oltre 30 mila reati contro l'ambiente, quasi 4 all'ora; senza dimenticare che discariche abusive, inquinamento dell'aria, scarichi fuorilegge, sono crimini che fruttano alla malavita organizzata quasi 17 miliardi l'anno.

 

 

 

 

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