(Foto: Repertorio)
Le motovedette della Guardia costiera non riescono ad avvicinare l'imbarcazione a bordo della quale si trovano una ottantina di migranti in balia delle onde a circa 8 chilometri dalla costa di Crotone. Il mare è molto grosso ed in rinforzo. Ieri la Protezione civile regionale aveva diffuso l'allerta arancione per la zona del crotonese proprio a causa di venti forti e mareggiate. L'imbarcazione è ferma all'ancora. I soccorritori stanno pensando di utilizzare un sub che salga a bordo, tolga la catena e lanci una cima ad una delle motovedette per consentire il traino in porto. Intanto, le forze dell'ordine hanno individuato due persone che sono sbarcate grazie ad un tender che era legato alla barca. I due hanno riferito che a bordo ci sono 75 persone, tutte irachene, tra le quali 16 donne e 7 minori. La posizione dei due è al vaglio degli investigatori che sospettano possano essere gli scafisti.
I cittadini stranieri presenti in Calabria al 31 dicembre 2017 sono il 5,5% della popolazione complessiva pari a 108.494 residenti. E' il quadro che emerge dal "Dossier Immigrazione 2018" realizzato dal Centro studi e ricerche "Idos", in partenariato con "Confronti", presentato oggi a Catanzaro. Secondo il documento gli stranieri risultano in forte crescita, 5.670 in più rispetto al 2016, 22 mila unità nell'ultimo quinquennio. A diminuire è la popolazione autoctona, che registra una riduzione di circa 45.900 persone rispetto al 2013 che il dossier imputa ai bassi livelli di fecondità e alla ripresa dei flussi migratori dei giovani calabresi verso il Centro-Nord e all'estero. "La Calabria ha registrato un saldo migratorio negativo - ha spiegato Roberta Saladino, referente regionale Idos - quindi silenziosamente abbiamo perso 5mila giovani, soprattutto uomini. C'è anche un'incidenza tra lavoro e nascite, infatti dov'è più alta la fecondità è alto il tasso di occupazione e c'è una politica di welfare più efficace. Nella nostra Calabria i tassi di occupazione sono bassi quindi il tasso di nascite è basso. Si va verso quella desertificazione tanto paventata che purtroppo non riesce neanche ad essere ricompensata con gli incremento degli immigrati. E' necessario adottare politiche attive più efficaci per incrementare l'occupazione". Gli stranieri residenti in Calabria vivono soprattutto nelle province di Cosenza (35.559) e Reggio (32.870), seguite da Catanzaro (19.140), Crotone (12.789) e Vibo Valentia (8.136) Relativamente al genere c'è stato un arresto del fenomeno della femminilizzazione dell'immigrazione: le donne rappresentano, infatti, il 49% dei residenti stranieri, fino a pochi anni fa erano circa il 55%. Quanto alle nazionalità più numerose, il panorama regionale appare segnato dal forte protagonismo della presenza romena, accentuato anche rispetto al quadro nazionale, arrivando a rappresentare quasi un terzo dell'intero gruppo degli stranieri e cioè il 32,5% con 35.295 persone. Seguono i marocchini, presenti sul territorio da più tempo rispetto agli altri (13,6%, 14.777 persone) e poi altri due gruppi europei, bulgari e ucraini, rispettivamente il 6,2% e 5,9% del totale. Il primo gruppo asiatico, invece, è quello indiano (4,2%) I titolari di permesso di soggiorno sono 49.300. Nel 52% dei casi si tratta di un permesso di soggiorno di lungo periodo. Tra i permessi a termine prevalgono quelli per asilo e motivi umanitari (45,3%). Per quanto concerne i titolari di protezione, quelli presenti nelle strutture di accoglienza al primo dicembre 2017 erano circa 7.600, 384 in più rispetto all'anno precedente. Tra i soggiornanti non comunitari, i minorenni costituiscono il 17,5%. Le province di Catanzaro e Vibo Valentia registrano la maggiore incidenza nel 2017. La maggior parte dei migranti ha una età ricompresa tra i 18 e i 64 anni di età (78,8%), gli ultra 65enni sono solo il 3,7%. Nell'ultimo anno ad aumentare in termini assoluti sono stati i minorenni (+3,2%). Si tratta prevalentemente di ricongiungimenti familiari e in parte di nuove nascite, ma ad incidere è anche la presenza in regione di molti minori stranieri non accompagnati che sono passati da 1.126 nel 2015 a 1.443 nel 2017. Secondo i dati Istat nel 2017 sono risultati occupati in Calabria 39.010 stranieri, nel 37,4% dei casi si è trattato di donne, pari al 7,3% del totale degli occupati. Quanto alla distribuzione, 11.926 hanno lavorato nel settore dell'agricoltura, 4.753 nell'industria (12,2% nelle costruzioni) e 22.330 nei servizi, commercio e domestico, per una retribuzione media inferiore a quella di un lavoratore italiano, paria a 742 euro. Il rapporto, infine, mette in luce lo sfruttamento lavorativo in Calabria e sottolinea come questo "ha assunto carattere strutturale nelle aree a maggiore vocazione agricola come le Piane di Gioia Tauro, Sibari e Lamezia Terme, con derive di lavoro para-schiavistico e di tratta. Nella sola area tra San Ferdinando, Rosarno e Taurianova si stima risiedano, in diversi insediamenti informali circa tremila lavoratori, tra duemila e tremila.
Due uomini di nazionalita' ucraina, rispettivamente di 47 e 45 anni, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo quanto accertato dagli investigatori della squadra Mobile di Crotone e dai militari della Sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Crotone si tratta degli scafisti che nella notte di domenica scorsa hanno condotto sulla costa crotonese un'imbarcazione a vela con a bordo 80 migranti di nazionalita' afgana, irachena, pakistana e dello Sri Lanka. La barca si e' arenata sulla spiaggia di localita' Gabella. Nello stesso gruppo di migranti, inoltre, sono stati denunciati a piede libero due cittadini iracheni per ingresso illegale nel territorio dello Stato italiano.
Sono di nazionalita' irachena e pachistana le 69 persone sbarcate, la notte scorsa, sulle coste del crotonese. I migranti hanno viaggiato a bordo di un'imbarcazione a vela che si e' arenata sulla spiaggia di localita' Gabella, lungo il litorale nord di Crotone. In quel momento, peraltro, sulla zona imperversava un forte maltempo con pioggia battente e mare agitato. Sul posto, dopo l'allarme lanciato da un residente nella zona, sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato, volontari della Croce Rossa e ambulanze del 118. I migranti, tutti in discrete condizione di salute, sono stati trasferiti nel Centro d'accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto.
«Le dichiarazioni del ministro dell’Interno evidenziano lo stato di declino che sta attraversando la nostra rappresentanza governativa». Lo scrivono in una nota congiunta Lorenzo Sibio e Pino De Lucia Lumeno per conto di Legaccosociali Calabria e Legacoop Calabria immigrazione. «Quello che sta accadendo a Catania – prosegue la nota – sulla nave militare italiana Diciotti, dove 148 esseri umani sono da giorni costretti a restare a bordo, non è accettabile e bene fa la procura a valutare se ci sono gli estremi per il sequestro di persona. LegacoopSociali Calabria e il responsabile politiche migranti della LegaCoop Calabria, evidenziano tutta la loro contrarietà alle politiche razziste che questo governo sta agendo con la complicità di tutte le forze alleate. È evidente che il silenzio della maggior parte delle realtà legate al Terzo settore sta lasciando campo libero a questo pensiero greve e razzista facendo sì che, nella popolazione, da una parte i razzisti si sentano giustificati nel rappresentare il proprio odio verbalmente, o peggio, e chi, invece, vorrebbe manifestare il suo dissenso verso questa idea di accoglienza non riesce a vedersi rappresentata. Per quanto detto chiediamo alle altre realtà associative, alle forze di opposizione, ed al Pd, di uscire dal loro torpore, e dalla trappola della ricerca del consenso elettorale per tornare tra le persone a rivendicare quelli che sono i diritti universali dell’uomo, dei lavoratori e dei più deboli. Il diritto all’accoglienza, alla salute, alla cura e allo studio sono principi universali che vanno garantiti a tutti gli esseri umani». Anche “I Sentinelli” di Crotone, Arci - Gli Spalatori di nuvole e Ass. Volontari di Strada commentano l’accaduto in nota sottolineando che: «Le dichiarazioni del ministro dell'oscurità S. evidenziano lo stato di declino che sta attraversando la nostra rappresentanza governativa. Quello che sta accadendo a Catania sulla nave Diciotti (nave militare italiana), dove 170 esseri umani sono da giorni costretti a restare a bordo per i capricci elettorali dello stesso non può essere accettato minimamente. Tutti noi abbiamo il dovere di manifestare, al di fuori dei social, la nostra indignazione e la nostra distanza da questo pensiero, per rilanciare uno dei diritti fondamentali delle persone che è quello a muoversi liberamente in altre territori, per migliorare la propria qualità della vita, per rivendicare il diritto ad un vita dignitosa, per esercitare al meglio il diritto ad essere liberi. i I Sentinelli Crotone, l'ass. Gli Spalatori di nuvole e l'ass. Volontari di strada si muoveranno affinché queste parole ritornino a fare parte di un linguaggio comune della popolazione e che il tema accoglienza torni ad essere una idea alla quale il popolo italiano non può rinunciare. Siamo in completa sintonia con il popolo dei I Sentinelli di Catania che hanno manifestato il loro disappunto, la loro contrarietà a queste politiche razziste. Gli attacchi xenofobi e violenti, che hanno ricevuto nel frattempo, non li scalfiranno minimamente anzi, ne siamo certi, faranno sì che chi si rispecchia nelle loro idee si senta motivato a partecipare, attivamente, alle future iniziative. Noi siamo per i Diritti Universali dell'Uomo. Noi siamo per il diritto ad essere Liberi. Noi siamo per il diritto ad essere Felici».
"E' ufficiale, come da me auspicato, la struttura temporanea per l'identificazione dei migranti (hot spot), che era stata predisposta presso il porto di Crotone, non si fara'": e' quanto afferma Giancarlo Cerrelli, Segretario della Lega Crotone. Cerrelli, nei giorni scorsi, aveva invitato il Ministro dell'Interno "a esaminare con attenzione il dossier Crotone sull'immigrazione e sulla reale necessita' della struttura temporanea da destinare a centro per la prima accoglienza e preidentificazione dei migranti, che si sarebbe voluta istallare presso il porto di Crotone. Era stato, infatti, firmato il 12 giugno - si legge in una nota - presso la Prefettura di Crotone il contratto tra Invitalia e la stessa Prefettura, che prevedeva l'istallazione, presso il porto della citta pitagorica, di una struttura temporanea costituita da moduli prefabbricati da destinare a centro per la prima accoglienza e preidentificazione dei migranti". Cerrelli plaude a questa decisione del Ministero e afferma che: "Crotone, dai precedenti governi e' stata trattata come centro di servizio per "interessi nazionali"; questa strategia politica, pero', accettata supinamente dalle recenti amministrazioni comunali, non solo non ha portato ricchezza al nostro territorio, ma ha permesso che solo alcuni si arricchissero sulla pelle di diseredati. Crotone ha fatto e fa la sua parte sul piano dell'accoglienza, ma non sempre quest'accoglienza si puo' definire vera, se facilmente si nota che molti di questi immigrati, che vivono nel nostro territorio, non sono integrati socialmente e culturalmente e non hanno un lavoro. Molti di tali immigrati li si vede chiedere l'elemosina nei parcheggi o sostare fuori dai supermercati, alcuni li si nota prostituirsi, altri spacciare droga, o partecipare a risse; questa - conclude -non si puo' definire vera accoglienza, ma e' un modo per far arricchire solo alcuni che lucrano sulla pelle di questi poveri immigrati e anche di propiziare il rischio di un'implosione sociale".