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Lunedì, 09 Settembre 2024

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giuseppe germinaraDalla Provincia con furore. Il sindaco Ugo Puliese ha assegnato dei nuovi “superpoteri” a Giuseppe Germinara da poco nominato (decreto sindacale numero 25 dello scorso 31 ottobre) dirigente del settore IV al Comune di Crotone. Proprio ieri, il sindaco è intervenuto con un nuovo decreto (il numero 28) per rettificare e definire il contenuto dell’incarico dirigenziale conferito al funzionario proveniente dall’Ente intermedio, assegnandogli «funzioni di assistenza agli organi politici e amministrativi di direzione tecnica dell’Ente». In pratica, il sindaco Pugliese affida tutti i progetti strategici e cruciali per il futuro di Crotone nelle mani e nelle competenze dell’ingegner Germinara: dalla bonifica, all’Antica Kroton; dal Patto per la Calabria, al resto dei finanziamenti europei. In particolare, è scritto nel decreto del sindaco che, il neodirigente, dovrà occuparsi degli «aspetti tecnici attinenti lo svolgimento delle seguenti funzioni strategiche: bonifica del Sito di interesse nazionale e rapporti con gli uffici del commissario straordinario delegato per la bonifica; politiche e programmi di finanziamento europei, nazionali e regionali, a sostegno delle politiche di coesione economica, sociale e territoriale; coordinamento degli interventi per le infrastrutture, l’ambiente e il territorio, diretti all’attuazione del “Patto per la Calabria”; coordinamento e monitoraggio degli interventi diretti all’attuazione del piano di gestione del sito Antica Kroton». Com'è noto, sono tanti i milioni di euro che girano attorno a questi quattro grandi programmi strategici per Crotone come i circa 260 milioni di euro preventivati per la Bonifica, cui si aggiungono i 71 milioni che il tribunale di Milano ha assegnato a Crotone per i danni ambientali subiti da Syndial e i circa 60 milioni rimodulati dai Pac per l'antica Kroton. Una pioggia di milioni di euro, inoltre, ancora da destinare, sono quelli derivanti dal Patto per la Calabria e dei programmi per i finanziamenti europei. All'ingegner Germinara, insomma, toccherà regolare tutti i rapporti del Comune di Crotone per questi quattro aspetti, seguendo l'indirizzo politico assegnatogli dall'esecutivo Pugliese e dimostrando, al contempo, di essere quel "super dirigente" che il sindaco si attende.

 

 

 

 

 

 

 

 

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antica krotonOpere pubbliche calabresi come le vacche di Fanfani. I più avanti negli anni raccontano di una visita in Calabria di Amiltore Fanfani - fu più volte capo del governo e ministro durante la prima Repubblica- e di un gruppo di vacche portate a passeggio sui camion in tutta la Calabria. Si racconta che coloro che avevano ideato l’inganno volevano dimostrare all’uomo di governo che in Calabria c’era un allevamento imponente di bovini, ma in verità le vacche erano carenti e allora venivano trasportate le stesse sui camion, precedendo l’arrivo di Fanfani nel luogo dove era prevista la sua visita. In questo modo l’uomo di governo si convinse dei progressi fatti dalla Calabria in tema di allevamento. Oggi le vacche sono state sostituite dalle opere da realizzare con il Patto per la Calabria. Il governo regionale presieduto da Mario Oliverio, in un incontro ferragostiano a Roma, ha definito che sono quasi 5 i miliardi di investimenti previsti dal Patto per la Calabria. Investimenti che, tra l’altro, dovrebbero consentire la realizzazione di 10 opere pubbliche strategiche. E’ stato anche quantificato in 1.500 il numero di lavoratori che troveranno occupazione. Le opere individuate dal governo Oliverio sono: l’Antica Kroton, aerostazione di Lamezia Terme, metro Cosenza-Rende-università della Calabria, nuovo ospedale della Sibaritide, collegamento metropolitano ferroviario Catanzaro, nuovo ospedale di Vibo Valentia, nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro, strada Gallico - Gambarie, elettrificazione linea ferroviaria Lamezia Terme – Catanzaro e diga del Menta. Dieci opere che, spogliando i giornali degli ultimi 15 anni e anche oltre, troviamo citati i progetti e indicati i finanziamenti. Non siamo più nella Prima Repubblica e non ci sono più né Fanfani e né le vacche da portare a passeggio per la Calabria, oggi però abbiamo Oliverio e l’annuncio delle dieci opere strategiche da realizzare. Cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambia. E’ una questione di logica, che è sempre la stessa: buttare fumo negli occhi e annunciare che si farà e si farà ancora impegnando miliardi su miliardi. Purtroppo ci sono ancora tanti creduloni che si lasciano convincere dagli annunci di vacche, asini che volano e della creazione di 1.500 nuovi posti di lavoro in Calabria.

 

 

 

 

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filly pollinzi«Quel patto per la Calabria e tutta l'enfasi mediatica della sua firma in realtà nasconde il "nulla di nuovo"». È il commento di Filly Pollinzi della costituente nazionale di "Possibile" dopo che, sul finire della scorsa settimana, il presidente del consiglio Matteo Renzi ha firmato il "Patto della Calabria" assieme al governatore calabrese Mario Oliverio e al sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. «Non solo viviamo - commenta Pollinzi - nella regione più arretrata del Paese, non solo assistiamo da sempre alle stesse logiche politico-clientelari e ai trasformismi autorizzati, per di più veniamo trattati (ma in questo ci fanno compagnia Campania e Sicilia) come idioti che non sanno leggere oltre i titoloni e gli annunci».
 
«Così come è avvenuto - avverte Pollinzi - in Campania, anche in Calabria Renzi viene a firmare un patto per l'utilizzo di milioni di euro che non sono aggiuntivi ma si tratta di risorse già a disposizione. Un patto che altro non è che una ricognizione delle risorse e dei progetti per cui quelle risorse erano state programmate e mai avviati oppure rimasti incompiuti. Si tratta cioè di un impegno tra Governo e Regione a realizzare interventi (quelli che sono anni e anni che aspettiamo di realizzare) conteggiando i fondi già messi in conto nei diversi cicli di programmazione. Oltre alla parte economica e finanziaria cioè, non c'è timing di realizzazione se non molto generico, né indicazione di nuovi modelli di gestione di quei fondi che possano assicurare crescita e sviluppo».
 
«Non si tratta quindi di risorse fresche - sottolinea la rappresentante di Possibile - ma di un'elencazione divisa in macrosettori di interventi e fondi già a disposizione che, come sostiene Emiliano "non aggiunge nulla di più a quello che già c'è o a quello che è dovuto ". Motivo per il quale il presidente della regione Puglia non ha inteso firmare alcun "patto" per non prestarsi a "dare cattive informazioni". Ma Emiliano, lo sappiamo, ha già dimostrato di non gradire la politica "spettacolo" a cui il nostro premier ci ha abituato e di badare concretamente alle questioni del proprio territorio. La problematica di cui maggiormente mi preoccuperei é piuttosto lo scarso investimento della Calabria, nell'ente regione come nei comuni,  sulle competenze rispetto all'utilizzo dei fondi europei e dei finanziamenti in generale. Un "patto" su questo - conclude - è probabilmente quello di cui il Sud ha maggiormente bisogno, abbandonando definitivamente la politica delle spartizioni partitiche che il più delle volte favorisce soggetti con profili non rispondenti alle necessità oppure lo spreco di risorse in ambiti che non producono nulla se non qualche "sistemazione elettorale"».
 
 
 

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sculco pugliese sindacati«La drammatica emergenza calabrese è soprattutto l'assenza di lavoro: dove non c'è, tutto diventa più difficile e complicato, persino lo stesso contrasto alla criminalità organizzata». È il commento della consigliera regionale di Cir Flora Sculco e del candidatoa sindaco per la PRossima Crotone Ugo Pugliese dopo la manifestazione del Primo maggio per la Festa dei Lavoratori organizzata ieri a Carfizzi da Cgil, Cisl e Uil. «Se la disoccupazione nel Mezzogiorno e nelle aree come il Crotonese - commentano i due - diventa sempre più pungente, è segno che gli strumenti adottati per fermare l'emorragia di lavoro e creare nuove opportunità in questa parte del Paese vanno meglio calibrati».

 

«Chiudere gli occhi - avvertono - di fronte al dramma sociale della disoccupazione che affligge le aree più svantaggiate del Mezzogiorno sarebbe un errore politico imperdonabile. La sigla apposta a Reggio dal premier Matteo Renzi e dal presidente Mario Oliverio al 'Patto per la Calabria', che nei mesi scorsi ci ha visti protagonisti con iniziative in Consiglio regionale, convegni, dibattiti e il coinvolgimento propositivo delle istanze più rappresentative della società civile, va nella direzione giusta. Ma ora dalle parole occorre passare ai fatti. Il sindacato, che rappresenta un pilastro irrinunciabile della nostra democrazia, fa bene a denunciare lo stato di abbandono di realtà del Mezzogiorno in cui l'emigrazione costituisce l'unico modo che hanno i nostri giovani per scampare all'inattività e alla rassegnazione».

 

«Ribadire, assieme a Cgil, Cisl e Uil - prosegue la nota - l'urgenza che lo Stato si faccia carico dei problemi della Calabria con serietà e puntualità, e farlo il Primo Maggio a Carfizzi in un'area come il Crotonese simbolo delle disattenzioni dei governi che si sono succeduti nei decenni scorsi alla guida del Paese, è molto importante. Le istituzioni nazionali hanno il dovere di aprire gli occhi sulle emergenze sociali di territori che hanno urgenza di colmare il deficit infrastrutturale e diventare attrattivi per gli investimenti pubblici e privati. Qui, più che altrove, c'è il rischio che ad un'intera generazione non sia data alcuna possibilità di lavorare e sia destinata ad una precarietà spaventosa con tutte le deplorevoli conseguenze che è facile immaginare. Tutti noi - conclude il comunicato -, a partire dalle istituzioni locali, alle quali è richiesto un approccio moderno ed efficace alle problematiche del lavoro, siamo chiamati a fare di più e meglio».

 

 

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flora sculco sciarpa crotone«I fondi per oltre un miliardo di euro in arrivo per la nostra regione, nell'ambito del Patto per la Calabria contenuto nel Masterplan del governo Renzi per il Sud, rappresentano un primo, significativo risultato dell'impegno per il Mezzogiorno che ci ha visto protagonisti, in questi mesi, con iniziative istituzionali in seno al consiglio regionale, incontri, dibattiti e convegni sul territorio che hanno coinvolto le istanze sociali, imprenditoriali e professionali e la stessa societa' civile». È quanto afferma in una nota il capogruppo di Calabria in rete in consiglio regionale Flora Sculco.

 

«È un'occasione di portata storica - sottolinea Flora Sculco - che richiede, tuttavia, un lavoro straordinario di programmazione e canalizzazione per la realizzazione di opere strategiche e per il rilancio di sviluppo e occupazione. Senza dubbio - prosegue Sculco - questo primo step costituisce un segnale tangibile di un'attenzione, che nei decenni scorsi e' mancata. Da lungo tempo, da troppi anni, la 'questione Sud' e' rimasta assente dall'agenda e degli impegni dei diversi governi che si sono succeduti alla guida del Paese».

 

«Siamo dunque dinanzi ad una svolta - afferma ancora Sculco - che pero' va ulteriormente arricchita di contenuti e di progetti attraverso una partecipazione condivisa e plurale in primo luogo delle istanze rappresentative dei territori. La sfida dello sviluppo del Mezzogiorno e' la sfida della crescita del Paese intero. Dovranno essere rispettati il percorso, la nuova metodologia, l'entita' delle risorse ipotizzate, tenendo conto che il Masterplan indica in 100 miliardi di euro la somma da impegnare dal 2016 al 2023, gli strumenti e soprattutto i ritmi e i tempi entro i quali questa missione per il Sud va realizzata».

 

«Tutto questo per fugare i rischi che le risorse investite siano, ancora una volta, vanificate dall'utilizzo a pioggia o frammentate in tante azioni scollegate da una visione di sviluppo. E' questo lo sforzo e l'impegno maggiore che devono svolgere gli organi di indirizzo e di governo della Regione, a partire dal presidente Mario Oliverio. Serve un coinvolgimento collettivo. Serve fare squadra, abbandonando individualismi e campanilismi che nel tempo hanno finito con l'indebolire lo stesso potere di negoziazione della Calabria sui tavoli nazionali e internazionali e occorre la condivisione di strategie per un nuovo e qualificato e moderno sviluppo».

 

«Adesso che il Masterplan prende corpo - rilancia il capogruppo di Calabria in rete - la Regione sara' chiamata ad interloquire ancor piu' attivamente con le variegate realta' del territorio e con tutte le istanze del mondo del lavoro e delle imprese, perche' solo cosi' potremo ottenere la fiducia e la partecipazione dei calabresi».

 

«Il modello di concertazione - esorta Sculco - che abbiamo inaugurato a Crotone, due mesi fa, realizzando un documento (rassegnato formalmente alla presidenza della Regione), frutto dell'apporto di ogni soggetto dello sviluppo, rappresenta in questo senso uno schema di riferimento che e' a disposizione della Calabria. In carreggiata, dunque - conclude Flora Sculco - per aggregare ed impegnare tutti in un progetto comune che abbia al centro la responsabilita' di ciascuno con l'intento di sconfiggere disinteresse e rassegnazione e promuovere uno sviluppo di ampio respiro».

 

 

 

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"Il documento sulle linee di sviluppo per Crotone da inserirsi nel 'Patto per la Calabria' previsto dal 'masterplan' del governo per il rilancio del Sud, e' stato ulteriormente arricchito oggi nella sede di Confindustria. All'incontro di questa mattina - spiega la consigliera regionale di Calabria in Rete, Flora Sculco - hanno preso parte oltre alla sottoscritta, Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Camera di commercio e Confcommercio. A questo importante punto del lavoro si giunge a seguito di un iter che ha visto la costituzione di un 'tavolo tecnico', cui hanno partecipato tutti gli attori dello sviluppo (il primo incontro si e' svolto nella sede della Cgil), finalizzato ad approfondire i contenuti del 'masterplan' del governo con l'adesione del comune e delle parti sociali ed a seguito dell'approvazione all'unanimita', nella seduta del consiglio regionale di martedi' 10 novembre, di un ordine del giorno da me sottoscritto, che impegna la giunta regionale a includere le proposte di sviluppo per Crotone nel 'Patto per la Calabria'. Abbiamo fatto fin qui un ottimo lavoro di squadra che - aggiunge Flora Sculco - sono sicura servira' a Crotone ed alla Calabria. A Crotone perche' un'area cosi' storicamente importante, in cui insiste tuttora la questione Eni e sono presenti una molteplicita' di altre problematiche strutturali, a partire dall'aeroporto e dal porto, fondamentali per il rilancio del territorio, per finire all'urgenza di ammodernare la '106' e la linea ferroviaria, e' la sintesi emblematica dei ritardi di questa parte del Mezzogiorno. Un'area che, nonostante i gravi disastri provocati nei decenni da scelte sbagliate, non solo non si rassegna, ma anzi intende agire da protagonista per svolgere il ruolo che le compete nello scenario regionale e meridionale". "Ed e' un lavoro utile anche alla Calabria - sottolinea la consigliera regionale - perche' Crotone sta dimostrando, con la definizione fin nei dettagli di un documento rapportato alle risorse finanziarie messe a disposizione dal governo e che guarda al presente senza perdere di vista i processi economici in atto nel Paese, che la Calabria ha in se' le energie umane, i 'saperi' e le intelligenze per pianificare dal basso il proprio sviluppo ed intercettare le opportunita' nazionali ed europee. Il Sud - conclude Flora Sculco -  ha dato sempre un apporto notevole allo sviluppo del Paese ricevendo in cambio spesso solo disattenzione, questa volta con un ordine del giorno del consiglio assai avanzato, perche' si sofferma sull'esigenza di elaborare qui e adesso una nuova programmazione economica e sociale, e con il documento che e' in dirittura d'arrivo a Crotone dimostra che intende superare rassegnazione e posizionamenti difensivi e guardare con fiducia e speranza al proprio futuro".

 

 

 

    

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