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Lunedì, 09 Settembre 2024

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CROTONE Non potranno andare allo stadio per anni i sei tifosi del Crotone che lo scorso 8 aprile si resero protagonisti di un'aggressione ad alcuni calciatori della squadra rossoblù, militante nel campionato di serie C, che ai loro occhi avrebbero dato scarse prestazioni in campo.

 

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La Polizia di Stato ha sanzionato 14 ultras crotonesi a seguito dei fatti verificatisi presso lo stadio comunale “Ezio Scida” di Crotone, in occasione dell’incontro di calcio disputatosi lo scorso 15 marzo tra Crotone e Frosinone.

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scipioneEsiste una filosofia di vita affascinante che, per virulenta ribellione giovanile incarnata, passione e capacità di aggregazione sociale fortissima, merita di essere elevata da sottocultura giovanile a cultura popolare: è il fenomeno Ultras. Questo “mondo” è fatto di opposte fazioni, romantici campanilismi, codici e comportamenti apparentemente no sense, spesso indecifrabili agli occhi di una società imborghesita e dal naso arricciato. Crotone, nel bene e nel male, è da anni centro di una diffusa partecipazione al tifo organizzato. Scipione Pacenza, lanciacori storico della curva crotonese, ripercorrere le sue vicende e anche un po' di storia ultras locale per le colonne della ProvinciaKR. Classe '71, popolarissimo ed eterno Peter Pan, fisico marmoreo da sportivo qual è, attivo ultras dai primi anni 90' col gruppo Fossa Jonica, poi esponente di spicco dei Nasty Boys, ha seguito sulla cresta dell'onda tutte le evoluzioni successive della curva. Sollecitato si lancia subito nell'argomentazione, con passione, cercando di fare più nomi possibili di amici ultras per togliersi il peso del primo piano: «Merito a Simone Manfredi, sta facendo bene...», ed ancora nella sua foga di umiltà, nomina molti altri esponenti di spicco. Dal bagaglio dei ricordi tira fuori da subito vicende come gli scontri di Crotone-Catanzaro di fine anni '90: «Ho nella mente il rumore di quei tafferugli – dice – che dallo stadio arrivarono fino in piazza...». Con ironico ghigno, Sipione ci tiene a ricordare quanto la sua carriera di sportivo e quella di ultras si siano spesse intrecciate. Come quando nel 1996, di ritorno dalla maratona di New York (si classificò al '56° posto), non fece in tempo a godersi le celebrazioni della stampa locale, che fu subito protagonista della cronaca locale in veste di ultras perché venne diffidato dalla Questura. La curva gli dedicò anche uno striscione: “Perché avete diffidato l'eroe di New York?”. Quello che colpisce di Scipione è la sua dualità tra l'ultras (cioè quello che erroneamente alcuni accostano a qualcosa di sbagliato) e l'ex atleta, oggi allenatore federale. Uno dei suoi ragazzi, ad esempio, ha da poco vinto il bronzo ai campionati italiani di Atletica leggera a Foligno, ma per Scipione le medaglie sono, sì quelle sportive, ma hanno altrettanto valore quelle intangibili da appendere al cuore. E il suo ardore e le sua passionalità Scipione nel tempo le ha pagate: quattro diffide e dieci mesi di arresti domiciliari, beccati solo per la sua incessante lotta ultras. Questione di codici indecifrabili, appunto, che: «la larga fascia non può capire» spiega. Si rattristisce quando gli si chiede come ha vissuto la promozione in serie A: «Male – esclama – è arrivata in concomitanza del lutto per Tuma, un fratello». Il riferimento è al compianto Tommaso Perna, altro esponente di spessore della curva: «un fratello maggiore a cui volevo così bene, avevo timore che sapesse quando sbagliavo, un riferimento per me». Ricordi tristi chiamano ricordi tristi: «In questi anni ci hanno lasciato tanti fratelli ultras, la curva porta sempre nel cuore Giorgio Manzulli, Francesco Livadoti e tanti altri amici...». Dunque Sicpione ricorda una recente e triste vicenda, l'arresto sempre per questioni ultras, dell'altro leader storico della curva, Sebino a cui Scipione è profondamente legato: «Piango per Sebo, è un mio amico storico, ci sto male, quando stavamo insieme (a lanciare i cori, ndr), c'era grande collaborazione tra noi due». In effetti in quegli anni d'oro dal punto di vista dell'entusiasmo del tifo, i primi anni della B, il duo Sebino-Scipione, scatenava la Sud, quando partiva il famoso coro “l'armata rossoblù”, lo si poteva sentire fino al centro storico, spesso coinvolgendo tutto l'Ezio Scida, che diveniva una bolgia, un catino infernale, che intimoriva gli avversari. Cosa è il fenomeno Ultras per Scipione? Lui dice che «non è delinquenza! è amore per la città, passione per i colori, difesa della maglia, ribellione giovanile ed anche sociale, ci siamo impegnati in questo (collette alimentari, raccolte giocattoli per i bambini ecc, ndr); grazie alla Sud – continua - si è creata grande aggregazione, che ha tolto tanti giovani da molti aspetti negativi della strada». Dopo un'ora di vecchi ricordi, di trasferte e bei momenti, Scipione si scalda e dice: «Quest'anno attendiamo con ansia due incontri, uno con gli amici del Napoli ed una “meno amichevole” con gli atalantini, questi ultimi sono attesi!». «Voglio lanciare – conclude – un'esortazione ai giovani: ultras non è moda, seguite con umiltà, dimostrate attaccamento alla maglia ed alla città, adesso seguite Simone – ripete - che sta facendo bene, bisogna compattarsi e tutti insieme riesplodere».

Davide Pirillo

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