Lo scorso 20 luglio, le ruspe erano già entrate in azione per abbattere 3 dei 5 immobili realizzati nel 1988 in una zona soggetta a vincoli paesaggistici e prospiciente al parco archeologico e dunque in assenza dei necessari titoli edilizi. Il Comune, nel giugno di quest'anno, dopo aver riemesso ordinanza di abbattimento degli immobili abusivi, aveva approvato il relativo progetto esecutivo dei lavori di demolizione. Successivamente, lo scorso 6 luglio più precisamente, aveva aggiudicato i lavori alla ditta “Socea”, unica impresa che aveva risposto al bando pubblico per l'affidamento degli stessi. Durante l’abbattimento, però, i due dei proprietari avevano mosso ricorso al Tar. Oggi la sentenza di rigetto del Tar cu cui si potrebbe attendere un eventuale appello al Consiglio di Stato da parte dei ricorrenti. Il Comune, intanto, aveva comunque deciso di procedere agli abbattimenti degli immobili, pagando di tasca propria con 108mila euro l’ooere per evitare altri ritardi, ma riservandosi di chiedere il conto agli intestatari a lavori eseguiti. Il Tar ha inoltre condannato le parti ricorrenti a pagare in favore del Comune di Crotone le spese di giudizio, che ha liquida in euro 3.305,00 per compensi, oltre spese generali, Iva e Cpa come per legge.