CROTONE La sanità a Crotone e in Calabria ce la siamo giocat. O meglio, altri se la sono giocata perché i giocatori che hanno distrutto la sanità calabrese sono stati i presidenti della Regione che a vario titolo e secondo le appartenenze politiche, di tutti i colori di destra e di sinistra, hanno governato la Calabria. Come si dice qui da noi, siamo arrivati dove cola l'olio, ovvero abbiamo toccato il fondo.
Lo sanno bene quegli utenti che si recano ogni tanto in tanto a fare le analisi per per salvarsi la vita. Sono quelle persone malate che almeno fino a qualche mese fa, non pagavano niente e facevano gli esami a titolo gratuito perché gli veniva riconosciuto dal Sistema sanitario in ragione delle loro condizioni cliniche.
Adesso però pagare. Gran parte delle analisi e delle ricerche mediche si pagano, compreso il medico. Ecco la questione assurda, ecco il perché si sono giocato tutto adesso qui in Calabria, come d'altronde anche in gran parte dell'Italia.
E intanto la sanità privata sta prendendo il sopravvento, ma la sanità privata nasce per fare business, mentre la sanità pubblica nasce per fare servizi, per garantire il diritto alla salute del cittadino.
E quindi sta succedendo? Accade che l'utente che ha i soldi per pagarsi gli esami e le visite sopravvive, chi invece, come quella parte dell'utenza (e non sono pochi) che non hanno soldi, rinunciano alla sanità e quindi muoiono in grande anticipo.
È stata una bella una bella cosa quella che è stata fatta. Un grave un gravissimo danno nei confronti dei calabresi più poveri.