CROTONE È rimasta "Unità complessa" la struttura di farmacia dell'Azienda sanitaria provinciale di Crotone fino a quando il commissario straordinario, Antonio Brambilla, non ha deciso di declassarla e da questo momento sono iniziati i problemi.
Le stesse farmaciste della non pù unità complessa, quando hanno saputo che il commissario aveva l'intenzione di declassare la farmacia dell'ospedale “San Giovanni di Dio”, sono andate a chiedere un incontro e, raggiunto il Granaio (sede degli uffici amministrativi e della direzione dell'Asop), hanno fatto la fila e hanno parlato con la segretaria.
Il commissario, però, pare non abbia voluto riceverle e, davanti alla loro insistenza nel chiedere ragioni dell'atto, questi le ha liquidate dicendo che dovevano andare via che, se avessero insistito, avrebbe chiamato i carabinieri per fare sgombrare gli uffici. Le farmaciste in forze all'ospedale di Crotone sono per lo più donne. Così in quella mattina alla protesta erano sette donne e un uomo.
Qual è il problema? Il problema è che l'unità complessa di farmacia fa un lavoro straordinario di acquisto di tutti i medicinali, di tutte le protesi, per tutti i reparti che hanno bisogno di materiale medico. I reparti si rivolgevano sino ad ora all'unità complessa di farmacia che faceva le gare e decideva gli acquisti e poi c'era la struttura che procedeva materialmente all'acquisto. Quindi milioni e milioni di euro di spesa per far fronte alle richieste che arrivavano dai reparti dell'ospedale. Molti dei farmaci venivano direttamente dati al malato che era stato ricoverato.
L'acquisto e quindi la gestione diretta dei farmaci comportava un risparmio notevole per il cittadino. C'era per tanto tutta una gestione a livello professionale di una situazione che oggi viene meno perché il commissario di proporre l'atto aziendale e la farmacia viene retrocessa: non è più unità complessa. Tutte le attività che fino a ora essa svolgeva non saranno più svolte. Quindi non si capisce chi acquisterà che cosa. Non sono riusciti nemmeno a chiarirlo le farmaciste del nostro ospedale che non riescono a capire dove va l'organizzazione della farmacia.