L'arte bianca
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CROTONE Quando le querele prendono il posto della dialettica politica si celebra il funerale del confronto e della democrazia. Prima di tutto va chiarito che le accuse “borderline” hanno da sempre caratterizzato il confronto tra maggioranza e opposizione che siedono nelle pubbliche assise. 

Nel passato le cose si risolvevano con repliche dure e, subito dopo il confronto verbale “violento”, le parti ritrovavano le ragioni per continuare a svolgere il ruolo loro assegnato dai cittadini elettori. Non sono molti gli episodi oggetto di scontro che, nel passato, hanno travato la soluzione con la pronuncia di un magistrato. 

In tribunale si arrivava solo per diffamazioni gravissime che nulla avevano a che fare con l’attività politica. Le minacce e le querele che oggi caratterizzano le attività istituzionali, a tutti i livelli, non possono rappresentare la linea del progresso e della civiltà. Le querele potrebbero servire a mettere in campo un tentativo di “intimorire” l’avversario. 

Molto spesso a subire il tentativo di intimidazione sono i giornalisti che, per evitare guai giudiziari, sono costretti a informare i propri lettori in maniera superficiale. Così la stampa sta perdendo sempre di più il suo ruolo di pungolo e di controllo. Non è difficile immaginare, in questa situazione, chi ci guadagna e chi ci rimette. Anche la dialettica politica tra maggioranza ed opposizione, purtroppo, viene sempre più assoggettata a queste logiche delle querele facili. 

Non è difficile capire chi alla fine ci rimette anche in questo settore. Negli ultimi giorni ho letto i comunicati stampa che hanno introdotto due questioni che interessano e riguardano il confronto tra maggioranza e opposizione al Comune di Crotone. La prima questione riguarda una nota diffusa dal consigliere regionale Antonello Talerico (Forza Italia). Questa nota racconta una vicenda che avrebbe visto protagonista il capogruppo di “Stanchi dei soliti”, Igino Pingitore, passato di recente dai banchi della maggioranza a quelli dell’opposizione. 

Secondo il racconto che fa Talerico, Pingitore potrebbe essere stato avvicinato dal direttore di una banca che gli avrebbe chiesto di non criticare più pubblicamente il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, sulla vicenda della bonifica. Pingitore è un bancario. Non entro nei particolari di una vicenda kafkiana. Nel giro di qualche giorno il sindaco Voce ha annunciato querela contro Pingitore per diffamazione. Da cittadino vorrei sapere se davvero qualcuno che ha un ruolo importante, nell’ambito bancario, ha chiesto a Pingitore di non essere polemico con il sindaco. 

Se fosse vero, il primo a dover chiedere chiarezza dovrebbe essere Voce. Sto dicendo che Voce potrebbe non avere avuto ruoli e che anche lui, come Pingitore, potrebbe essere una vittima. Questo aspetto va chiarito nell’interesse della democrazia e dei cittadini di Crotone. Nessuno può arrogarsi il diritto di mettere il bavaglio ai rappresentanti delle istituzioni eletti e scelti dai cittadini. La vicenda va chiarita con urgenza. 

L’altra questione, scoppiata in queste ore. riguarda una presunta autorizzazione data per fare una festa privata all’interno di un cinema. Da cittadino vorrei sapere se qualcuno ha firmato l’autorizzazione. Soprattutto vorrei sapere se il dirigente del Comune che si occupa di queste cose ha dato il suo parere favorevole e se la commissione che si occupa delle autorizzazioni si è espressa. Se non dovesse esserci l’autorizzazione dei soggetti che hanno titolo il problema va, quindi, chiarito perché tutte le altre polemiche fanno parte della dialettica politica.


 

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