L'arte bianca
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CROTONE «Chiarezza, rigore e visione strategica: sono questi gli elementi con cui l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Calabrese di Fratelli d’Italia, ha replicato all’onorevole Anna Laura Orrico ribadendo con forza la linea adottata dalla giunta Occhiuto in materia ambientale». È quanto sostengono in una nota stampa a firma congiunta Stano Zurlo, Stelvio Marini e Antonio Leto dirigenti e militanti di Fratelli d'Italia a Crotone.

Secondo i tre, l'assessore regionale all'Ambiente ha espresso «un messaggio inequivocabile, uno stop definitivo a nuove discariche per proteggere il territorio. Nessun dubbio, nessuna ambiguità, infatti la Regione rivendica con decisione i contenuti e l’efficacia del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato nel 2024». 

«Al centro di questa svolta – spiegano Zurlo, Marini e Leto – c’è il cosiddetto “fattore areale”, che esclude categoricamente la possibilità di realizzare nuovi impianti di smaltimento o di ampliare quelli esistenti nella provincia di Crotone. Una scelta netta, fondata su criteri scientifici e ambientali, che blinda l’area da ulteriori pressioni legate al ciclo dei rifiuti. Un fatto concreto, che oggi si traduce in norme più stringenti e in una governance ambientale improntata alla trasparenza, alla responsabilità e alla tutela del bene comune».

Dall’assessorato all’Ambiente – sottolineano i tre di Fdi – arriva inoltre una precisazione dirimente: le nuove disposizioni si applicano a tutti i tipi di rifiuti, urbani e speciali, compresi quelli pericolosi. In parole semplici: non sarà autorizzato l’ingresso nemmeno di un solo chilogrammo di rifiuti in più nel territorio crotonese

«D’altra parte – sostengono i Tre –, la vicenda della bonifica Eni Rewind è emblematica. A dimostrare ulteriormente la chiarezza e il rigore della Regione è la diffida formale inviata pochi giorni fa al commissario straordinario Errigo, a conferma della volontà di impedire qualsiasi ulteriore avanzamento della discarica Sovreco, la cui autorizzazione risale a molti anni fa, ben prima della nuova pianificazione».

«Più forza quindi – sostengono Zurlo, Marini e Leto – al già presente obbligo di portare i rifiuti fuori dalla Calabria che è già contenuto nelle determinazioni della Conferenza dei servizi del 2019, confermate e rese cogenti ovvero un obbligo inderogabile con l’adozione del Paur, Provvedimento autorizzatorio unico regionale, che impone chiaramente lo smaltimento extraregionale dei rifiuti derivanti dalla bonifica. Un vincolo tecnico–amministrativo chiaro, che Eni Rewind non può ignorare, pena la violazione delle norme a tutela dell’ambiente».

«In questo quadro, si conferma il ruolo strategico del Paur – spiegano i tre –, oggi sempre più strumento chiave per esercitare un controllo rigoroso sul territorio, impedire nuove discariche e garantire uno sviluppo sostenibile per la Calabria che non sarà né ora né mai la pattumiera d'Italia. È un segnale forte, netto, che la nostra Regione lancia senza tentennamenti, per difendere la salute dei cittadini, tutelare l’ambiente, voltare pagina con serietà, coraggio e responsabilità».