L'arte bianca
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CROTONE Un'enorme “vasca da bagno” all'aperto, o una quarta piscina comunale a Crotone. Fate voi… È ciò in cui si è involontariamente trasformato lo scavo dell'area Gravina dove è tuttora in corso uno dei due cantieri aperti per la realizzazione del mega-progetto “Antica Kroton”. Un cantiere che, è forse il caso di dirlo, da ieri sera fa acqua da tutte le parti…

Sono bastate infatti appena due ore di pioggia intensa - con circa 70 millimetri d'acqua meteorica caduti in poco meno di tre ore - perché il grande fosso che sta portando alla luce i resti dell'insediamento magno greco (risalente al III scolo a.C.) venisse inghiottito da “Giove pluvio” e quindi assumesse le sembianze di un'immensa vasca all'aperto. Alcune porzioni dello scavo, quelle cioè meno profonde, che erano state protette con dei teloni, sembrano aver tenuto meglio alla veemenza del temporale. 

Bisognerà però attendere che qualcuno faccia chiarezza, magari a seguito di un sopralluogo sull'area, per capire se il cantiere, ma soprattutto i ritrovamenti oggetto di scavo, hanno subìto dei danni seri

Una situazione similare, pare sia avvenuta tra l’estate e l'autunno del 2009, quando venne svolta una campagna di scavo a carico del Consorzio per lo sviluppo industriale in un'area di località Passovecchio. Anche in quel caso, la pioggia riempì lo scavo di circa 4 metri di profondità e, quando venne risucchiata l'acqua tramite pompe idrovore, il risultato finale fu quello definito della “vasca da bagno”. Tutti i reperti erano in pratica finiti per concentrarsi in un unico punto e le rovine sbalzate in quanto tenute insieme da “terra cruda”.

I ritrovamenti nell'area Gravina 

Nello specifico, lo scavo attualmente in corso di svolgimento presso l'Area Gravina, ha individuato le ultime fasi di frequentazione dell'area. A questa fase si riferiscono alcuni tagli quadrangolari rinvenuti nel settore occidentale dell'attuale area di scavo e soprattutto una grande fossa del diametro di circa 3 metri il cui riempimento è costituito da una consistente mole di ceramiche, spesso integra, oltre a resti ossei e metallici tra i quali si segnalano alcune monete bronzee e di argento.
Il contesto sembrerebbe collocabile nel corso del III secolo a.C. e costituisce una eccezionale testimonianza della vita quotidiana della Antica Kroton. Un'altra struttura muraria, parallela al limite meridionale dello scavo è stata portata alla luce nei pressi dell'angolo sud-occidentale dell'area. È stata, inoltre, rinvenuta sul lato opposto, in un'area di circa 17 metri di lunghezza la presenza di un grande spazio aperto nel quale la stratigrafia e i materiali rinvenuti testimoniano una frequentazione databile almeno dal VII al III secolo a.C.

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