L'arte bianca
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CROTONE Una revisione della planimetria che prevede la rimodulazione dei servizi e delle strutture all’interno delle concessioni demaniali, insieme al riconoscimento di una somma di 3.000 euro onnicomprensiva con integrale compensazione di spese per la lite e con l'impegno a rilasciare l’area attualmente occupata da mezzi e materiali di risulta delle lavorazioni entro e non oltre il 31 marzo prossimo (libera da persone e cose e bonificata).

Sono state soddisfatte così, da parte del Comune di Crotone, le pretese risarcitorie e indennitarie dei titolari dello “Stabilimento balneare di Tricoli Giovanni Luigi & Co. Sas”, per la mancata fruizione “medio tempore” del manufatto oggetto della concessione demaniale a seguito dell'occupazione da parte del cantiere per la costruzione della nuova Pisicina Coni sul lungomare di via Cristoforo Colombo a Crotone.

La giunta comunale ha infatti approvato con apposita delibera dello scorso 30 gennaio (la numero 35) la transazione per la vertenza pendente al Tar tra il Comune di Crotone e lo storico stabilimento balneare cittadino.
Il Tar Calabria, infatti, aveva sospeso i lavori per la realizzazione della nuova piscina lo scorso 13 gennaio accogliendo l’istanza cautelare presentata dai privati.

Nei giorni immediatamente successivi al pronunciamento del tribunale amministrativo, intanto, tra il Comune di Crotone e i titolari dello stabilimento sono intervenute delle interlocuzioni per la ricerca di una soluzione transattiva della lite finalizzata a contemperare le esigenze dell’Amministrazione di realizzazione dell’importante opera pubblica nel rispetto del cronoprogramma dell’appalto; tanto le esigenze imprenditoriali palesate dallo Stabilimento e legate all’integrità della concessione demaniale marittima di cui è titolare. 

È seguito quindi un sopralluogo svoltosi in contraddittorio tra le parti alla presenza dei rispettivi tecnici (avvenuto in data 16 gennaio scorso) e sulla scorta delle soluzioni ipotizzate, lo Stabilimento ha trasmesso il 17 gennaio successivo all'Ente una planimetria contenente la rimodulazione dei servizi e delle strutture

Nel mutato assetto, la proprietà dello stabilimento ha accettato anche la variazione venutasi a creare in seguito al verbale di consegna numero 7 del 2024 da parte della Capitaneria di porto, oggetto di contenzioso, che sostanzialmente assegna all'Ente un porzione di 180 metri lineari (dove in passato lo stabilimento sistemava cabine e alcuni servizi), rinunciando a essa. 
Davanti a una prima richiesta risarcitoria di 10mila euro, la proprietà dello stabilimento ha accettato la proposta di indennità per 3mila euro messa sul piatto dall'Ente, a seguito di una serie di sue valutazioni.

«Le parti si impegnano a scambiarsi reciproche rinunzie ed accettazioni - si legge nell'accordo - per la domanda cautelare e per il merito del procedimento pendente innanzi al Tar della Calabria Catanzaro ovvero a depositare istanza congiunta per l’estinzione, il tutto senza spese e oneri, stante la sopravvenuta carenza d’interesse alla prosecuzione».

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